Milan in volo, Pioli si gioca tutto. Roma, DDR è quasi Mister Futuro. A San Siro una sfida senza confini
Il Diavolo insegue un trofeo mai vinto e il tecnico la riconferma: ma a inizio anno fu sondato dai giallorossi. Dybala & co. rilanciati col cambio in panchina: nuova missione di Coppa cercando la terza finale di fila
Roma, 11 aprile 2024 – Dodici giorni di fuoco, tra coppa e campionato: sul tavolo il presente, ma anche una bella fetta di futuro. Prima tappa questa sera, alle 21, a San Siro: Milan-Roma, andata dei quarti di finale di Europa League. Poi, per Pioli, il Sassuolo domenica, il ritorno all’Olimpico giovedì prossimo, il derby di lunedì 22 con l’Inter. Un incrocio di destini da romanzo: avanzare verso la finale e, quanto meno, allontanare la festa dei cugini. O da dramma: uscire di scena anche nell’Europa minore e vedersi sventolare il tricolore in faccia. La permanenza in rossonero, insomma, passa parecchio da qui.
Idem per il domani di De Rossi, legato alla rincorsa Champions tramite campionato o coppa. E anche qui il destino ci ha messo lo zampino. Nei primi giorni del 2024 infatti, nell’allora insoddisfatta capitale, la Ceo Lina Souloukou stava sondando i papabili per la panchina giallorossa 2024-2025. Tra questi, proprio Pioli. Prima del 3-1 di metà gennaio incassato proprio a San Siro contro il Milan, ossia la parola fine sulla gestione Mourinho. Prima dell’ascesa di capitan (e allenatore?) futuro: su quindici partite, dieci vittorie, tre pari, ko solo con Inter e (ininfluente) Brighton, per grattare via pian piano l’etichetta di traghettatore. E prima della striscia di sette successi consecutivi coi quali Pioli ha percorso la via della (parziale) redenzione arrivando a stasera. La sua panchina aveva decisamente scricchiolato dopo l’ultimo euroderby, quello in semifinale di Champions con l’Inter. Nel 2023, peraltro, cinque stracittadine perse: dal 3-0 in Supercoppa all’ultimo 5-1 in campionato. Il prossimo sarà un’altra tappa fondamentale. L’ultimo vinto (settembre 2022) era stato nel segno di Leao: doppietta e 3-2 finale. Quel Leao che, premiato per le 200 presenze in rossonero (202 oggi), ha detto chiaro: "Qui mi sento a casa, spero di farne altre 200".
Il tecnico emiliano, che perde Tomori (squalificato come il giallorosso Ndicka) ma recupera Thiaw, si attacca al portoghese per rompere gli equilibri. Sfida nella sfida quella tra il numero dieci rossonero, che in Europa League ha segnato 3 gol in quattro gare ed è andato in rete nelle ultime due di campionato, e Dybala: ancora nella mente le lacrime della notte di Budapest, dopo la finale persa col Siviglia. Ancora nella mente quel Paulo in versione europea (5 centri) e questo (uno solo). Tradotto: voglia di riscatto. Quella di Pioli che, a chi gli chiede quanto sia distante il Milan dai livelli di Real e City dice: "Non molto". L’occasione per dimostrarlo è qui, in un San Siro ancora una volta soldout e sotto gli occhi di Gerry Cardinale. Il futuro inizia adesso.
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