Fonseca al bivio tra passato e futuro. Il Milan ritrova Theo contro la Roma. Pulisic e Leao? Forse in Supercoppa

Alle 20,45 una sfida delicata per il tecnico portoghese: "Hernandez si è allenato bene prima di Natale". Il Diavolo non può perdere terreno in campionato, ma spera di recuperare le due stelle per Riyad.

di LUCA MIGNANI
29 dicembre 2024
Theo Hernandez torna titolare dopo due gare, oggi sarà sotto esame

Theo Hernandez torna titolare dopo due gare, oggi sarà sotto esame

Pulisic no (per ora), Theo Hernandez sì (per ora). All’ennesimo bivio stagionale, contro la sua ex Roma, Paulo Fonseca preserva, forzatamente, il suo ’Capitan America’. E rilancia uno dei capitani rossoneri, dopo due panchine consecutive: a Leao ne erano servite tre, ma questa sera tocca anche fare di necessità virtù, vista l’assenza di diversi ’senatori’. In primis lo statunitense (8 gol e 6 assist fin qui) che si è messo sì alle spalle la lesione di basso grado del muscolo soleo del polpaccio destro, "ma negli ultimi giorni è emerso un problema alla caviglia". Niente Pulisic quindi.

E niente Leao: il primo dovrebbe esserci in Supercoppa, il secondo... "vediamo". Assenti anche Musah e Loftus-Cheek (sulla via del recupero per il 3 gennaio a Riyad con la Juventus) oltre a Okafor e al lungodegente Florenzi. Così il portoghese rigioca la carta Theo: "Ha lavorato anche il 23 dicembre (primo di tre giorni di riposo natalizi, ndr), sa che deve recuperare fisicamente e che può fare molto meglio. Questi ultimi allenamenti, durante i quali abbiamo parlato, sono stati molto positivi". Nulla toglie alla titolarità di Jimenez, alzato al posto di Leao come a Verona. E nemmeno a quella di Terracciano, tra le sorprese di questa sera a San Siro alle 20.45: è l’ennesimo jolly inventato dal tecnico, sulla falsariga dell’ultima uscita al Bentegodi.

Così facendo Abraham, tra i tanti ex, sarà ancora ’panchinato’, visto il rientro dalla tonsillite di Morata e la conferma di Reijnders in posizione più avanzata. Scelte, come sempre, con toni garbati, ma nel contempo a petto in fuori. Per dare "consistenza" al suo Milan, Fonseca tira dritto per la sua strada. Strada che, gioco forza, si incrocerà anche col mercato. E sul ’desaparecido’ Tomori, apprezzato dalla Juventus, il tecnico chiarisce: "Non ne abbiamo parlato con la società. Se ci sarà bisogno, ne discuteremo. Che giochi o non giochi, lavora sempre allo stesso modo. E per me questi sono giocatori importantissimi".

Sempre in ottica trasferimenti, il tecnico dribbla: "Siamo attenti a tutto". Prova ne è, comunque, la richiesta di prestito di Kolo Muani del Psg. Ma conta il presente. Non il mercato, non la Supercoppa. Solo e soltanto la Roma. "Non è una sfida tra deluse", dice Fonseca. Ma tocca risalire una classifica che dice -5 persino dalla prima posizione buona per l’Europa (minore): "Se avessimo quei 4 punti in più persi con Cagliari e Genoa, oltre alla partita da recuperare col Bologna, si parlerebbe di un altro Milan".

Il tecnico ci crede. Crede nel rientro di Bennacer: "Può essere molto importante, giocherà una parte di gara. Porta energia, aggressività, esigenza anche in allemamnento". Crede nel percorso: "Abbiamo dimostato di sapere fare grandi cose. Il problema è la costanza dell’atteggiamento: non è una questione tecnica, tattica e nemmeno recente. Questa è la grande sfida. E sono certo che troveremo la strada giusta". Il tempo, però, continua a stringere. Mentre Cardinale avrebbe espressamente chiesto il primo titolo della sua era: la Supercoppa. Sullo sfondo, la contestazione della tifoseria che è (ri)partita dopo il pari in coda alle 125 candeline col Genoa e proseguita a Verona. San Siro sarà soldout. E, di fatto, l’ennesimo bivio. Lui sorride, sa che è così dal primo giorno. Ma ora ci sono altri numeri, sul calendario e in classifica. Altri umori, anche. Apparentemente, non il suo. Lui tira dritto, a modo suo. Con l’aria di chi riserva altre sorprese.

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