Il Diavolo non fa i coperchi. Milan, pari tra i problemi. Leao e Theo sono un caso

Il portoghese salva il risultato dopo il vantaggio di Pavlovic e la rimonta della Lazio. Ma i due ’senatori’ non seguono le istruzioni di Fonseca e decidono di isolarsi.

di LUCA MIGNANI -
1 settembre 2024
Milan, pari tra i problemi. Leao e Theo sono un caso

Il colpo di testa di Pavlovic che aveva portato in vantaggio subito il Milan, poi l’uno-due della Lazio prima del pari di Leao

Tutto e il contrario di tutto: vantaggio, gestione, crollo, aggancio. Alla fine, un altro punticino che rimanda ancora una volta lo sbocciare del Milan che ha in mente Fonseca. Il portoghese, dopo Parma, boccia Calabria, ma soprattutto Theo Hernandez e Leao: "Non è una punizione, è una scelta. Ho parlato con loro e hanno capito", le parole del tecnico. Sì, per come è entrato in campo soprattutto Leao: gol dopo nemmeno un minuto (in collaborazione proprio col francese e Abraham). No, vista la scelta del portoghese e del terzino di isolarsi durante il cooling break, dall’altra parte del campo, lontani dalla squadra e dal tecnico.

Scelte, dell’allenatore e dei due giocatori, pesanti. Si parte e il primo colpo d’occhio fotografa un Diavolo apparentemente più corto e compatto. Anche se il primo scambio in velocità Castellanos-Dia corrisponde alla prima sbandata: rientro in carreggiata agevolato dal recupero, nei pressi della linea, di Pavlovic. Nel contempo, al primo affondo, è vantaggio: Pulisic pennella dalla bandierina, proprio Pavlovic viene incontro con un movimento da manuale e piazza la zuccata vincente. I rossoneri assorbono più che bene le velleità di rimonta laziali, portando palla da una parte all’altra del campo. Il possesso è agevolato dalla costruzione difensiva a tre (Emerson Royal-Tomori-Pavlovic), con Terracciano ad alzarsi a fare la mezz’ala e Pulisic ad abbassarsi e a coprire larghe porzioni di fascia, per poi alternarsi a tratti con Okafor.

Dunque palleggio, ma pochi morsi, anche se l’ennesimo incrocio Okafor-Pulisic partorisce un pallone golosissimo nel cuore dell’area che però Loftus-Cheek non azzanna. Nella ripresa, però, altra musica: Baroni rivoluziona la destra, alza il baricentro, prende il pallino e pareggia. Zaccagni porta fuori Emerson Royal e avvia la fiammata completata dalla palla al centro di Nuno Tavares insaccata sotto porta da Castellanos. Lezione non imparata: ancora Zaccagni e Nuno Tavares a sfondare su Chukwueze ed Emerson Royal, ancora palla in mezzo rasoterra, questa volta Pavlovic perde il duello con Dia che timbra. Il tutto in quattro minuti. Quadruplo cambio, allora, per Fonseca. Effetto immediato. Leao apre, scambia, sfonda: palla che passa dai piedi dei neo-entrati Theo Hernandez e Abraham (che nel finale sfiora il tris), per poi finire sul suo destro che si infila in porta. Segnale, così come il cooling break passato in isolamento, dalla parte opposta di panchina, tecnico e squadra, del numero dieci e del terzino francese.

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