L’uomo in più del Diavolo. Nel Milan che cambia la certezza è Pulisic. Il club stringe sul rinnovo

L’attaccante è già a una sola rete dalle quindici realizzate nella passata stagione. Dall’idea dei Fab Four a una squadra più equilibrata, la costante resta l’americano. Sul tavolo un’offerta di prolungamento fino al 2029 a 5 milioni di euro all’anno.

di LUCA MIGNANI
10 marzo 2025
L’attaccante è già a una sola rete dalle quindici realizzate nella passata stagione. Dall’idea dei Fab Four a una squadra più equilibrata, la costante resta l’americano. Sul tavolo un’offerta di prolungamento fino al 2029 a 5 milioni di euro all’anno.

L’attaccante è già a una sola rete dalle quindici realizzate nella passata stagione. Dall’idea dei Fab Four a una squadra più equilibrata, la costante resta l’americano. Sul tavolo un’offerta di prolungamento fino al 2029 a 5 milioni di euro all’anno.

Alla fine, ci pensa sempre Christian Pulisic. Cambiano gli allenatori: Stefano Pioli, Paulo Fonseca, Sergio Conceiçao. Cambia e ri-cambia il mercato. Variano anche i sistemi di gioco (4-1-4-1, in partenza, ieri), le posizioni (esterno sinistro, destro, trequartista, mezz’ala), la condizione fisica. Ma di fatto, da quando è sbarcato in Serie A nell’estate del 2023, lo statunitense è il giocatore del Milan che ha preso parte a più azioni finite con un gol: 34 in un campionato e mezzo, 20 reti e 14 assist. In questa stagione, in tutte le competizioni, è già a quota 14 centri, solo uno in meno di tutta l’annata scorsa, e 9 passaggi vincenti. Numeri da rinnovo, quello sul tavolo di via Aldo Rossi che deve essere soltanto firmato: scadenza spostata da giugno 2027 al 2029, ingaggio ritoccato all’insù, da 4 a 5 milioni di euro all’anno. Nella rimonta di Lecce, tra le certezze c’è il 26enne che sta recuperando la miglior condizione: "A Bologna il dottore mi ha detto che non poteva partire dal primo minuto, dobbiamo gestirlo", aveva detto il suo allenatore.

Altra certezza, il concetto stesso di rimonta, tipico dell’era Conceiçao: da Riad (sia con la Juventus che con l’Inter) al Via del Mare, passando per Como e per il Parma. Ribaltoni di rabbia, orgoglio, ma anche idee – a cozzare con quelle messe in campo al fischio d’inizio – e un’indubbia qualità. Il portoghese si è ripreso la panchina che sembrava destinata a un traghettatore (Tassotti o Oddo), dopo tre ko di fila e un’ora abbondante leccese. Il tecnico ha incassato la risposta forte della squadra: siamo con te, il messaggio espresso sul campo e fuori. L’inghippo, cronico, era ed è nell’equilibrio: "Dobbiamo averne di più, altrimenti ogni ripartenza avversaria ci dà problemi, anche in momenti nei quali creiamo tantissimo. Stiamo lavorando molto su questo, soprattutto adesso che abbiamo settimane intere a disposizione", le parole dell’allenatore. Tant’è: bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno. Quando è pieno, ossia quando la squadra attacca e concretizza come nel finale salentino, i frutti arrivano.

Anche paradossali, vedasi il “caso“ Leao: dalla panchina, ha l’aria di poter essere più decisivo. Nell’ultimo mese, con Conceiçao, Rafa è partito tre volte dall’inizio e altrettante è subentrato a gara in corso in campionato. Un gol e un assist, da titolare. Un gol e due assist (praticamente tre, contando quello a Joao Felix che ha portato all’autorete di Gallo) da riserva di lusso. Dati che fanno e faranno riflettere, soprattutto tra qualche mese: contratto fino a giugno 2028 e clausola rescissoria da 175 milioni (valida nelle prime due settimane di luglio, per il resto bisogna bussare a Casa Milan), ma seguito con interesse dal solito Barcellona e dalle sirene arabe, oltre che da big come Chelsea e Liverpool. Si vedrà.

Intanto si è visto il prematuro tramonto dei Fab Four, con un Gimenez ancora a secco e un Joao Felix ancora scostante. Tutti tempi che finiranno sulla scrivania del futuro direttore sportivo: dopo i colloqui tenuti da Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimovic, toccherà a Giorgio Furlani tenere gli incontri finali. Settimane chiave, in questo senso. L’amministratore delegato parlerà con la coppia al momento in testa, ossia Igli Tare (in vantaggio dopo aver parlato con il lato RedBird) e Fabio Paratici. L’ex Lazio ha anche il vantaggio di essere pronto da subito, mentre l’ex Tottenham e Juventus è ancora fermo per la squalifica per il caso plusvalenze che finirà a luglio. Non solo loro due, comunque, sulla lista. Occhio anche a Tony D’Amico (Atalanta) e agli outsider Thiago Scuro (Monaco) e Markus Krosche (Eintracht Francoforte).

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