Milan, il tramonto di Pioli. Il tecnico è vicino ai saluti: "Ultimi giorni? Non ci penso. Noi meglio dell’anno scorso»

L’allenatore: "Difficile vincere una Champions, ma il Borussia è d’esempio"

di LUCA MIGNANI -
18 maggio 2024
Il tecnico è vicino ai saluti: "Ultimi giorni? Non ci penso. Noi meglio dell’anno scorso"

Il tecnico è vicino ai saluti: "Ultimi giorni? Non ci penso. Noi meglio dell’anno scorso"

Il volto è più disteso rispetto al recente passato, ora che secondo posto e Supercoppa sono certezze. Queste due ultime giornate, a partire da quella di questa sera contro il Torino, avranno un sapore diverso. Quello delle ultime volte, comunque. "Cerco di non pensarci, di rimanere concentrato sulla squadra. Poi, eventualmente, certe emozioni le conoscerò vivendole". Pioli lascia lì quell’"eventualmente", ma è uno dei rari riferimenti possibilisti sul futuro rossonero. C’è un contratto fino al 2025 di cui si dovrà discutere a giorni: "Col club ho sempre avuto un grande rapporto e sarà così fino alla fine. Poi, ognuno farà quello che dovrà fare". La mosca salta al naso su un concetto: se si prende un "Mister X", tanto vale prendere Pioli. Qui il tono cambia: "No, tanto vale tenere Pioli non ci sta. Vale se si pensa che io possa fare un grandissimo lavoro. Ma non è il momento di dire, fare, pensare certe cose. Non rispondo. Con un’ammonizione salto la prossima a San Siro? Questa me la sono segnata, a fine campionato vi dirò una cosa. Abbiate pazienza, avete rotto le scatole per mesi, aspettate ancora un po’ adesso".

Tira aria da fine stagione. Paradossalmente quasi leggera a tratti, giusto per un momento, dopo giornate sulle sue spalle (e giornate che verranno) sul futuro e sul nome del suo successore. Dopo la striscia di sei gare senza vittorie chiusa dal 5-1 al Cagliari. Ma nel rumoroso silenzio della Curva che non ha tifato nelle ultime due partite a San Siro, in sciopero contro una società che si vuole ambiziosa e che faccia tornare i fasti di un tempo. Sul futuro della squadra Pioli chiarisce: "Non dovete chiedere a me. Una vittoria in Champions nei prossimi anni? Difficile, ma credo che il Milan ce la possa fare, anche se il livello è molto alto. Quest’anno, però, abbiamo l’esempio del Borussia Dortmund: è quinto a 27 punti dal Bayer Leverkusen ed è in finale, anche se il Real è favorito. Ora Ancelotti farà gli scongiuri... Noi dobbiamo fare un altro scalino". E il pensiero non può non andare a questi cinque anni, soprattutto allo scudetto: "Non posso che essere grato, felice. Faccio questo lavoro per emozionarmi e qui mi sono emozionato, va al di là ti tutto. Per questa stagione i voti li darete voi: abbiamo fatto un campionato migliore, mentre in Europa siamo andati peggio". Tornando al presente: "Ci siamo fatti un applauso questa settimana, per il secondo posto, in palestra. Ho chiesto ai ragazzi la classifica della loro squadra l’anno scorso: nessuno, a parte Okafor, aveva raggiunto un livello così alto".

Assenti Gabbia (squalificato) e Chukwueze (stagione finita: lesione di primo grado al bicipite femorale). Theo Hernandez ieri ha avuto un attacco influenzale, Giroud partirà dalla panchina. Sulla via del recupero Maignan, oltre a Loftus-Cheek e Kjaer, tutti frenati nell’ultimo periodo da problemi muscolari, mentre Jovic era già tornato a disposizione contro il Cagliari.

TORINO (3-4-2-1): Milinkovic Savic; Vojvoda, Lovato, Rodriguez; Bellanova, Tameze, Ilic, Lazaro; Ricci, Sanabria; Pellegri. All. Juric.

MILAN (4-3-3): Sportiello; Kalulu, Thiaw, Tomori, Florenzi; Musah, Reijnders, Bennacer; Pulisic, Jovic, Okafor. All. Pioli.

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