Pioli vuole il riscatto, Inzaghi il trionfo. E’ il derby del destino per Milan e Inter

Il tecnico rossonero vicino al capolinea, ma cerca il colpo di coda: Simone con una vittoria può subito firmare la seconda stella

di LUCA MIGNANI -
22 aprile 2024
Pioli vuole il riscatto, Inzaghi il trionfo. E’ il derby del destino per Milan e Inter

Pioli vuole il riscatto, Inzaghi il trionfo. E’ il derby del destino per Milan e Inter

"Orgoglio, riscatto, responsabilità, appartenenza". È il poker di concetti messi sul tavolo pre-derby da Pioli. Vincere per forza, in sintesi. Rialzare la testa dopo l’uscita dall’Europa, difendere il secondo posto, rinviare lo scudetto dell’Inter e batterla dopo cinque ko consecutivi. Il doppio patatrac con la Roma tra San Siro e Olimpico ha tutta l’aria del capolinea per l’allenatore. Lui bada al presente: "Non parliamo di me, lo si sta facendo troppo e da troppo tempo. Credo non abbia fatto bene a nessuno, anche se di certo non a me. I bilanci a fine stagione". Ma anche: "Ho dato tutto dal primo giorno, ho ricevuto tantissimo e sento di avere ancora tanto da dare".

Anche la società ha fatto filtrare di essere compatta insieme a tutto il gruppo squadra, con stima verso l’allenatore che ha riportato lo scudetto dopo undici anni, la partecipazione alla Champions dopo sette e una semifinale dopo sedici. Ma l’aria da sipario a fine campionato persiste, forte. Tanto che nei prossimi giorni si analizzeranno i possibili successori: Lopetegui in testa, ma spunta anche Xavi. Intanto il derby sotto gli occhi del numero uno del club, Gerry Cardinale. Chiari i suoi sms alla vigilia: resterò qui a lungo, la società ha grandi margini di crescita sportiva ed economica, non siamo in testa ma comunque secondi, punteremo sempre a vincere.

A partire da questa sera. Pioli fa pre-tattica: "Posso fare tutto e il contrario di tutto". Di fatto in difesa le scelte sono obbligate (Thiaw squalificato) e in mezzo torna Reijnders. Poi il bivio: centrocampo di palleggio con Adli o Bennacer e solito tris alle spalle di Giroud, oppure mediana più muscolare con Musah e tre quarti più offensiva con Chukwueze largo e Pulisic accentrato. In quella che, comunque, deve essere la notte dell’orgoglio rossonero.

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