Quanto è fragile il Milan. Troppe amnesie in difesa. Fonseca corre ai ripari
Numeri preoccupanti per il reparto: 8 gol presi nelle cinque gare di Champions a cui vanno aggiunte le 14 reti incassate fin qui in 12 giornate di campionato.
Luci e ombre a... Bratislava. Come spesso accaduto in questo primo scorcio di stagione dove si assiste ad un’incredibile memaorfosi rossonera. In Italia come in Europa. Poi, certo, quel che conta è il risultato e bene fa Paulo Fonseca a proteggere la terza vittoria di fila in Champions League (playoff praticamente certi con altri tre punti ma pure l’ottavo posto non è un miraggio). Perché, in fondo, c’è pure chi sta peggio nella nobiltà calcistica del Vecchio Continente. Però il successo non nasconde le incertezze del gruppo, i dubbi restano dopo una partita in cui la vera differenza l’hanno fatta i piedi dei giocatori (molto più “educati“ quelli dei rossoneri, in particolar Leao, subito decisivo dopo aver passato un tempo a meditare in panchina).
Qualità a parte, anche in Slovacchia si è visto il “solito“ Milan: pericoloso e spietato in avanti (ben altra cosa rispetto a quello rinunciatario sceso in campo contro la Juventus nell’ultimo turno di campionato) visto che tre attaccanti sono andati a segno tutti insieme, spericolato e poco concentrato in difesa.
Questione di “equilibrio“ si era detto nelle scorse settimane, viste le tante prestazioni altalenanti. Le precedenti lezioni, evidentemente, non sono servite. Anche stavolta la gara l’ha fatta il Diavolo, col gol di Pulisic – in contropiede – che sembrava essere una sorta di sentenza. E invece proprio grazie a micidiali ripartenze gli slovacchi, dopo aver sfiorato il vantaggio (con Strelec, murato da Pavlovic oltre Maignan), hanno sorpreso gli avvversari pareggiando con Barseghyan, in una sorta di “cost su cost“ con la retroguardia rossonera a spasso e il povero Reijnders costretto ad inseguire solo soletto i rivali. Un’azione che ha ricordato quella che è costata l’espulsione proprio dell’olandese contro l’Udinese. ovvero dieci giocatori rossoneri nei pressi dell’area avversaria e in tre che scattano in beata solitudine verso la porta di Maignan.
Diversa nelle modalità la seconda rete subìta (una legnata mancina di Marcelli) che però non cambia la sostanza delle cose: il Milan continua a incassare troppi gol: 8 quelli subìti nei cinque turni di Champions League sino a ora, che si sommano alle 14 reti in 12 giornate di campionato. Una fragilità del reparto inaccettabile per una squadra che punta ad obiettivi di spessore. Fonseca lo sa bene, deve assolutamente registrare la fase difensiva, più nei meccanismi che negli uomini (o forse entrambe le cose). Certe amnesie alla lunga si pagano. A carissimo prezzo.
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