Theo-Leao, il Milan riparte. Lo scatto di Conceição . Il Como si illude con Diao
Anche la prima vittoria in campionato del nuovo tecnico arriva in rimonta. Il francese a 30 gol supera Maldini. Ma il Diavolo perde Pulisic, Morata e Thiaw.

Theo Hernandez riceve le congratulazioni di Alex Jimenez dopo il gol
La rimonta inizia a diventare la specialità di casa Conceição: dopo quelle in Supercoppa con Juventus e Inter, altro pugno sul tavolo a sparigliare le carte. Poca poesia, soprattutto dopo un primo tempo anche peggiore di quello col Cagliari che aveva fatto saltare la mosca al naso all’ex Porto. Ma concretezza, quello che più conta in questo momento. "C’è carattere, ma dobbiamo crescere fisicamente, tatticamente e nell’atteggiamento. Io posso parlare ore, ma devono metterselo in testa", il messaggio del tecnico. Così, la classifica ora dice -5 dalla zona Champions con la partita col Bologna da recuperare. Tra il giochista Fabregas e lo spartano portoghese, fa la differenza la qualità di Leao. E la 30ª rete in Serie A di Theo che supera la leggenda Paolo Maldini. Ci aveva provato al Franchi, con Fonseca, sbagliando un rigore. Altri tempi. Altro destino. Destino che non sorride invece a un Como che della Cenerentola ha comunque solo il nome. "Sono stanco dei complimenti, qui vogliamo giocare e vincere", l’amarezza di Fabregas. E, a fine gara, anche la classifica: +1 dalla zona calda. Il gioco, però, è da tutt’altra posizione. Tanto che il Milan che vuole partire con il piglio del più forte, si ritrova ben presto le vie intasate. Como a tre in difesa (come con l’Inter), con fare però tutt’altro che catenacciaro. Pressione alta che Bennacer prova ad annacquare abbassandosi per legare il gioco, mentre Reijnders tenta di buttarsi negli spazi, e non di ricamare. Leao, poi, è guardato a vista da Van der Brempt, come Theo da Diao. Gli squilli rossoneri sono dunque estemporanei e Conceição non gradisce. Anzi, si sgola. Senza cambiare la sostanza.
L’unico trillo del Diavolo è infatti targato Leao: Reijnders, però, scialacqua. Tutt’altra musica quella suonata da Fabregas: la palla gira e canta, quando le fiondate a tagliare il campo accendono scattisti come Fadera e Diao. Più Como, al riposo in parità solo per l’eccesso di generosità di Strefezza che si traduce in uno spreco colossale. Conceição allora lancia tre segnali con altrettanti cambi. Che, però, non cambiano. Anzi: Jimenez sciupa e si fa ammonire e il “giallo“ arriva anche a Musah, a testimonianza di come la squadra di Fabregas sgusci via di passo. Fino all’1-0. Diao sfreccia, Theo Hernandez è timido, l’ex Betis fa saltare per aria il Sinigaglia. Brutta aria, dall’altra parte. Brutta aria spazzata via da Gabbia che, su corner, apparecchia per il colpo “sbucciato“ da 1-1 e firmato Theo Hernandez. È il momento di mordere: dentro Camarda per Fofana. Il messaggio, questa volta, arriva subito. Così è bis: Abraham dentro per la sgasata di Leao. Altra rimonta, anche perché Cutrone è murato da Maignan. Altro segnale.
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