Minotti ’conferma’ Pioli: "Milan, lo merita. E il Bologna può andare in Champions"
L’ex azzurro fa le carte alla volata finale: "Roma e Atalanta possono essere condizionate dalle coppe, Inter fuori per una serata no"
L’erba degli inglesi resterà più verde ancora a lungo. Prendete questo weekend: domenica l’Arsenal va in casa del City a difendere un primato dalla trincea di un solo punto di vantaggio, su Guardiola e sul Liverpool di Klopp. Tre club a giocarsi il titolo: beati loro. In Serie A, invece, c’è una squadra, l’Inter, che se si volta e parla sente la propria eco. Lorenzo Minotti, oggi voce di Sky, ha vissuto l’epopea del calcio italiano degli Anni 90, quando il ’made in Italy’ esportava eccellenza e successi. Capitano di quella favola Parma (poi finita in incubo col crac del patron Tanzi), Minotti sull’erba nobile di Wembley aprì la goleada all’Anversa nella finale di Coppa Coppe vinta, primo di tre trofei continentali alzati con i ducali. "Eppure al primo anno in Europa fummo eliminati subito, ai trentaduesimi dal Cska Sofia".
Minotti, oggi forse si sarebbe parlato di fallimento...
"Penso alle critiche ricevute dall’Inter dopo l’eliminazione con l’Atletico: in realtà, è inciampata solo in una serata negativa. Peccato, perché avrebbe potuto davvero arrivare in fondo".
Il ranking, però, dice che noi italiani ci difendiamo ancora.
"Il nostro calcio ha ritrovato vitalità negli ultimi anni: la Conference vinta con la Roma, le tre finali la scorsa stagione. Credo riusciremo a difendere il quinto posto per la Champions".
Sì, ma chi si qualifica?
"Penso che, tolta l’Inter, anche Milan e Juventus siano sicure del posto. Certo, Allegri non sta vivendo un momento positivo, ma i bianconeri hanno le risorse per gestire la classifica".
Restano uno o due posti.
"La corsa è apertissima e avvincente. Vedo il Bologna più avanti, per quanto fatto fin qui. Potevano esserci dubbi che, dopo l’andata, non riuscisse a tenere questo passo. Ma a nove gare dalla fine non trovo ragioni per pensare a un crollo dei rossoblù: esprimono un calcio d’alta qualità e hanno una rosa lunga, dove chi entra, fa prestazioni importanti. Bisognerà capire come Roma e Atalanta saranno condizionate dagli impegni europei. Gasperini ha una rosa profonda, ma ha tante gare da giocare, compreso il recupero con la Fiorentina: qualcosa lascerà".
E poi Thiago Motta ha recuperato Zirkzee.
"Questo ragazzo ha fatto un salto in avanti importante, specie a livello mentale. I numeri si vedevano già, ma l’anno scorso era indolente, superficiale. Bravo tutto l’ambiente Bologna che ha saputo aspettarlo e gestirlo".
E bravo se riuscirà a tenerselo. Si parla tanto del Milan...
"Zirkzee sarebbe pronto: è uno che deve stare a quei livelli. Per i rossoneri è un’opportunità, più di Gyokeres che non so se sia già al livello di San Siro".
Pioli merita la conferma?
"Secondo me, può dare ancora tanto al Milan. E sono convinto possa arrivare in fondo in Europa League. Se poi dovesse arrivare secondo in campionato, sarebbe una grande cosa: perché da anni mantiene alto il livello. Anche in questo, la Premier ci insegna: Klopp se ne andrà, ma è arrivato alla nona stagione al Liverpool con cui ha vinto tutto. Nei primi due anni aveva chiuso a mani vuote...".
A proposito di Premier, tra Guardiola e Arteta chi la spunta alla fine?
"E se tra i due litiganti fosse proprio Klopp a godere? I Reds fin qui hanno dimostrato qualcosa in più, segnato 120 gol in tutte le competizioni. In questa volata pazzesca a tre rischia di diventare un fattore decisivo anche la differenza reti".
Dall’Italia si guarda molto al Brighton di De Zerbi.
"Progetto affascinante il suo: fa un calcio che appassiona, prova a crescere in modo sostenibile, senza l’ossessione della vittoria. De Zerbi ha già vinto".
Intanto il suo ex Sassuolo rischia di retrocedere.
"Hanno cambiato forse troppo e fatto un mercato a gennaio che fatico a capire. Vedo i neroverdi e il Frosinone a forte rischio, mentre Lecce e Udinese mi sembrano quelle con più possibilità di salvarsi".
Continua a leggere tutte le notizie di sport su