Modena Altro flop, ma quel fallo nel finale...
I gialli deludono anche al ’Menti’. Pesa un potenziale rigore non dato a Santoro. I tifosi fischiano e restituiscono la maglia a Gagno

I gialli deludono anche al ’Menti’. Pesa un potenziale rigore non dato a Santoro. I tifosi fischiano e restituiscono la maglia a Gagno
di Alessandro Bedoni CASTELLAMMARE DI STABIA Lo ammettiamo, questa è una partita difficile da commentare. Perchè ti verrebbe voglia di gridare allo scandalo per un rigore clamoroso negato dal pessimo arbitro Massimi per un fallo su Santoro e incredibilmente non visto né da lui nè dal Var quando correva il novantesimo (sarebbe stata la possibile palla del 2 a 2), ma questo episodio non fa altro che aumentare la frustrazione per una gara che il Modena ha giocato con poca personalità, svegliandosi soltanto dopo il penalty (fallo nettissimo su Vulikic e almeno questo assegnato) trasformato da Palumbo a un quarto d’ora dalla fine, e che rimane l’unico (!) tiro nello specchio della porta dei gialloblù in quasi cento minuti. E questo la dice lunga. I primi settantacinque minuti del Modena sono stati davvero deprimenti, con la squadra di Mandelli sempre soverchiata a centrocampo da una Juve Stabia più determinata e quasi sempre in vantaggio nei contrasti. Questo Modena, come a Salerno, non è stato in grado di reagire dopo il gol subito, una rete che è stata lo specchio della prestazione, e arrivata solo dopo nove minuti. Palla innocua lanciata dai padroni di casa sulla tre quarti, indecisione di Caldara che non riusciva a dare forza al passaggio indietro di testa verso il portiere. Vulikic rimaneva a metà strada e per Candellone era un gioco da ragazzi far fuori Gagno e insaccare nella porta vuota. Un bel regalo, che ha abbacchiato i gialli e dato forza alle vespe di casa, con i canarini che rimanevano fermi, in quanto a pericolosità, a un tiro fuori di poco di Santoro quando la gara era ancora a reti bianche. In attacco Mandelli, a sorpresa, optava dall’inizio per una quasi inedita, almeno dal primo tempo, coppia Gliozzi-Mendes, ma i due attaccanti non trovavano mai un briciolo di pericolosità ed anzi era la Juve Stabia, approfittando dello scoramento difensivo emerso dopo l’errore fatale, a spingere sull’acceleratore. Caldara, ripescato per la squalifica di Dellavalle, è stato il manifesto di questo disagio, tanto che nella ripresa era ancora lui a farsi scappare Candellone per il raddoppio delle vespe, dopo, tra l’altro, una clamorosa traversa colpita da Adorante su calcio da fermo. I cambi decisi da Mandelli, soprattutto Bozhanaj che era l’ultimo ad arrendersi provando nel recupero un paio di conclusioni da fuori, davano un minimo di verve ma alla fine il Modena, per la prima volta in questa stagione, incassa due ko consecutivi. Fischi dai 190 coraggiosi arrivati a Castellammare, con tanto di maglia lanciata da Gagno alla curva e prontamente rimandata al mittente. Cittadella è lontana anni luce, dopo il Tombolato un solo punto in tre partite; la sosta arriva più che mai opportuna. La salvezza è ora l’unico obiettivo. Ha da passà a nuttata, mentre sugli spalti a seguire il match c’era anche l’ex allenatore del Frosinone Vincenzo Vivarini.
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