Sassuolo supera Modena: una sfida di categorie nel calcio
Il Sassuolo dimostra la sua superiorità contro il Modena, ma i canarini escono a testa alta dalla sfida.

Il Sassuolo dimostra la sua superiorità contro il Modena, ma i canarini escono a testa alta dalla sfida.
di Alessandro TronconeNel calcio, come nella vita, esistono le cosiddette categorie. E non è malvagio (anzi, è sinonimo di maturità) riconoscere che in più di un interprete, il Sassuolo si è dimostrato di un gradino superiore, come peraltro ha fatto per otto mesi senza mai lasciare nulla al caso e meritando di tornare in serie A.
Pur avendo fatto questa sacrosanta premessa, il Modena ha saputo giocarsela con i suoi mezzi e le sue armi, uscendo a testa alta (e fra gli applausi) da un confronto arduo, faticoso, problematico. Si è fatto quel che si poteva, rimpianti è difficile averne dopo serate del genere. Certo, analizzando con attenzione la rete del vantaggio di Berardi, si deve inevitabilmente rimarcare che determinate amnesia difensive i canarini le pagano sempre a caro prezzo ed è il ritornello di una stagione sciagurata sotto questo punto di vista. Il disimpegno errato in fase di costruizione, con il retropassaggio errato da Palumbo e poi l’azione non impetuosa di Di Pardo sul contrasto con l’ex campione d’Europa hanno portato al tocco che ha battuto Gagno da pochi passi.
Fino a quel momento, il Modena aveva avuto le sue potenziali occasioni quando ha creato lo spazio per la corsa di Caso e la squadra di Mandelli è stata molto brava anche a cambiare spesso fronte, arrivando da sinistra a destra più volte, mossa che ha messa in difficoltà i neroverdi. Generosità, molta. Questa, il Modena se la porta negli spogliatoi. Ci riflette su, la impacchetta e la mette in campo nella ripresa per spingersi fino al pareggio. L’urlo di Santoro è l’immagine emblematica della voglia che i gialli avevano di correggere il risultato e il pari non è uno scippo, anzi. Ma qui, come fossimo al ’Monopoli’, si ritorna al punto di partenza e alla premessa utilizzato per la narrazione di questa gara.
Laurientié non si era praticamente mai visto. Poi, al francese, è bastata una giocata (simile alla conclusione di Santoro di 4 minuti prima) per infliggere un colpo difficile da digerire psicologicamente per i canarini. Questo giocatore non ha mai avuto nulla a che fare con la B e si è visto di nuovo. Lo slalom gigante di Iannoni in occasione del tris di Moro testimonia il momento vissuto dal Modena in quel periodo della partita e la forza dei singoli della formazione di Grosso. Mandelli getta nella mischia l’ex Defrel, Kamate, Battistella, Bozhanaj e Idrissi. Zaro avrebbe reso il finale meno amare con la capocciata del 2-3 poi annullata dal Var per una spinta dello stesso difensore su Iannoni in area di rigore. Era la notte dei desideri. Il Modena non è riuscito ad esaudire il suo ma il futuro è lì (i playoff restano a tre punti), pronto ad offrire altre occasioni a breve e saranno sempre preziose. Per cui, testa alta. Il Sassuolo non è di casa in serie B.
Riavvolgendo il nastro, emozionante la premiazione delle leggende gialloblù da parte del presidente Carlo Rivetti. In campo anche i figli di Paolo Ponzo.
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