Mondonico resta al centro dell’Ancona: "Dopo Recanati ci siamo detti: ora basta"
Il difensore biancorosso anche con Boscaglia è il perno del reparto arretrato: "Sapevo che sarebbe stato difficile, ma non così tanto"
Davide Mondonico è un punto fermo della difesa dell’Ancona. Lo scorso anno in occasione del primo turno di playoff un suo gol in extremis al Del Conero, di testa in pieno recupero, permise ai dorici di eliminare la Lucchese e di passare al confronto con la Carrarese. Però la scorsa estate, scaduto il suo prestito, il tecnico Donadel non chiese la sua riconferma. Così Mondonico è finito al Renate, che poi lo scorso gennaio lo ha ceduto all’Ancona. Anche con l’arrivo di Boscaglia il gigante di Vimercate resta il punto di riferimento della retroguardia biancorossa. Davide Mondonico, quali sono le sensazioni su Boscaglia a una settimana dal suo arrivo ad Ancona?
"Molto positive, è un allenatore che ci chiede molto e noi in breve tempo già abbiamo messo in campo alcune cose che ci ha chiesto. E’ un allenatore chiaro, che ci dice quello che vuole in maniera diretta, che prepara molto bene le partite. Stiamo bene, siamo applicati, cerchiamo di migliorare giorno dopo giorno. Quest’anno è un’annata particolare, con Colavitto non siamo riusciti a esprimere quello che voleva".
Torniamo allora all’esonero di Colavitto, ve lo aspettavate? "Arrivati a quel punto sì, ma più che altro per i risultati. Non siamo riusciti a fare le partite che voleva. Per demeriti nostri, perché alla fine siamo noi che scendiamo in campo".
S’era incrinato qualcosa, nello spogliatoio, tra squadra e tecnico, secondo lei?
"Non lo so, personalmente non so dirlo. Ma penso che siamo dei professionisti e chiunque ci alleni dobbiamo scendere sempre in campo nel modo migliore".
E’ arrivato a gennaio, se l’aspettava una situazione del genere ad Ancona?
"Il mister me lo aveva detto, ma sono venuto qui perché sto molto bene, per la società, i ragazzi, l’ambiente. Vero, ho trovato una situazione difficile, in tante partite c’è mancato quell’uno per fare 31. Anche sabato contro la Spal c’è mancato davvero poco per vincere. Sapevo sarebbe stato duro, il percorso, ma non pensavo così tanto. Ora abbiamo quattro partite davanti e dobbiamo fare in tutti i modi per portare a casa quel che serve".
Secondo lei la quota salvezza si raggiunge con 6 o 7 punti? "Non so quanto convenga fare calcoli, dobbiamo provare a vincere e basta. Vincerle tutte. Quindi domenica andiamo a Pontedera con questo scopo. Poi se vinciamo facciamo i calcoli".
Dopo la sconfitta di Recanati e la contestazione dei tifosi, tra di voi c’è stato un momento in cui avete fatto il punto della situazione?
"Dopo quell’episodio e dopo l’esonero del mister abbiamo parlato un’oretta, tutti insieme, e ci siamo detti quello che non andava, ripromettendoci che da quel momento in poi non avremmo concesso più nulla. Per ora è così, poi vedremo se alla lunga riusciremo a continuare in questo modo".
A Pontedera che partita si aspetta?
"Non è mai facile giocare su quel campo, sul sintetico, contro una squadra giovane con delle qualità e con un mister che la allena già da due anni. Sicuramente sarà una partita difficile da cui vogliamo uscire portando a casa i tre punti. E poi guarderemo anche i risultati dell’Olbia: le partite rimaste sono poche, bisogna guardare anche queste cose".
Giuseppe Poli
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