Brianzoli al bivio. Meno estetica e più concretezza. Al Monza serve uno scatto salvezza
Biancorossi oggi a Torino ancora con tanti assenti. Nesta non cambia modulo. e punta sulla vena di Maldini.
Adriano Galliani ha ribadito una volta di più una sacrosanta verità: "Quella del Monza è una carenza di punti, non di gioco", confermando che nel calcio non vi è alcuna equazione che certifichi come bellezza equivalga a vittoria. Ecco allora che per i brianzoli comincia quel periodo dove l’abito davvero non conta: una fetta di stagione, a cominciare da oggi pomeriggio, dove servirà armarsi dell’elmetto per fare i conti con le defezioni e rialzare la testa dopo un avvio dove il vento ha quasi sempre soffiato contro.
Il Torino ha l’anima ferita dopo l’exploit delle prime battute: è contestato dai suoi tifosi oggi ancora di più, ha perso il suo totem Duvan Zapata, ma resta pur sempre quell’avversario che nelle ultime due stagioni non si è mai fatto prendere per le corna dai brianzoli. L’ultimo precedente al Grande Torino è quello della rabbia di Palladino, del rigore di Sanabria, delle parole sempre composte ma mai banali dell’ad biancorosso. A quell’episodio si aggiungono due pareggi e un’altra sconfitta, a completare una statistica che per Alessandro Nesta dovrà essere motivazione in più in un momento come questo. La sfida ai granata, tra le altre cose, è quella dalla quale tutto ebbe inizio: 13 agosto 2022, la prima volta del Monza in Serie A ma anche il primo gol segnato in questa categoria, nel finale con Dany Mota. A quelli come lui, per esempio, spetterà il compito di prendersi la squadra sulle spalle complice soprattutto l’assenza di Pessina, fermatosi proprio quando il tecnico stava studiando un piano tattico nuovo per la sua squadra. Sensi è sulla via del recupero, ma se ne riparlerà per il derby contro il Como per la panchina, quindi con Bondo e Bianco a disposizione, e Valoti unica alternativa, è complicato pensare che l’assetto del Monza possa subire variazioni rispetto alle ultime uscite.
Una cosa sì, dovrà necessariamente cambiare: la fame sotto porta, quei metri che separano dal gol, dove si arriva senza fare male abbastanza ad avversari che dall’altra parte sanno invece colpire al primo colpo. Un copione visto e rivisto, che va accartocciato e riscritto da una prima firma come Daniel Maldini, tornato rinfrancato dalla seconda apparizione in nazionale e dalle parole al miele del ct Luciano Spalletti. Ha una grossa responsabilità, lui e i suoi compagni, perché in fondo Torino-Monza è anche questa una prima volta: di Bianchessi e Floccari in tribuna, può diventarla perché dall’ombra della Mole può cominciare un nuovo sentiero di un percorso fino a qui pieno di curve e ostacoli. C’è tutto per far sì che questo accada: può perdere, il Monza, ma il Monza lo spirito positivo per crederci non lo perderà mai.
(3-4-2-1): Turati; Izzo, Pablo Marì, Carboni; Pedro Pereira, Bianco, Bondo, Kyriakopoulos; Maldini, Dany Mota; Djuric. All. Nesta. Michael Cuomo
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