Il bilancio al giro di boa. Monza, i conti tornano
Tre punti in più rispetto ad un anno fa, Palladino ha raggiunto gli obiettivi. Dalla crescita dei giovani al “rilancio“ di giocatori come Gagliardini.
Difficilmente Raffaele Palladino non mantiene le promesse. Si aspettava una stagione da ricordare per Colpani, e fin qui ha avuto ragione. Una crescita repentina di Valentin Carboni, e anche qui gli ultimi segnali sono confortanti. Quindi ha scelto Gagliardini: ha riscoperto un centrocampista che sembrava ormai senza stimoli, trasformandolo anche in un centrale di difesa affidabile. Infine aveva promesso una prestazione giusta a Frosinone e questa è arrivata, con un atteggiamento in avvio tra i migliori della prima parte di campionato unito alla capacità di soffrire e stare in vita resistendo a uno sbandamento dovuto alla reazione dell’avversario.
Il segreto del Monza, segreto non è: è il lavoro del suo allenatore, che allo Stirpe ha saputo prendersi il miglior risultato possibile. Che va oltre la vittoria, importante e attesa da un mese: è valsa un piazzamento migliore rispetto a un anno fa a fine girone d’andata, con 3 punti in più all’attivo, e la soddisfazione di espugnare un campo dal quale solo il Napoli campione d’Italia alla prima giornata, e la Juventus, erano riusciti a uscire a bottino pieno. Il bilancio di fine andata è in perfetta linea con quanto previsto alle prime battute dall’amministratore delegato Adriano Galliani, che a inizio settembre parlava così: "Credo che quest’anno faremo meno punti con le grandi, ma ne dovremo fare di più con le medie".
Detto, fatto fin qui: male contro Inter e Atalanta, pari contro la Lazio e sfortunato contro Roma e Juventus, poi ancora male contro Milan e Fiorentina e quindi ancora sfortunato a Napoli, il Monza non ha mai però disatteso i suoi appuntamenti. Neanche con la cosiddetta “media“ che più sta sorprendendo, il Bologna, fermato sul pari. Dal Torino in giù - e tenendo conto anche della squadra di Thiago Motta - Palladino ha conquistato 23 dei 33 punti disponibili, mettendosi a ridosso della parte sinistra della classifica e dietro 3 punti da chi gioca con lo scudetto sul petto. Tenuto conto anche delle difficoltà - di Caprari che si fa male alla quarta giornata, di Izzo fuori per quasi un girone intero - la prima somma stagionale non può che far sorridere. Così come i numeri e le statistiche che abbracciano Valentin Carboni, citato in capo e finito in un red carpet calcistico insieme a Tel del Bayern Monaco e Zaire-Emery del Paris Saint-Germain: solo quattro - insieme a Kroupi del Lorient - sono i calciatori nati dal 2005 in poi che hanno fornito almeno 2 gol e 2 assist nei maggiori campionati europei. Lui è tra questi. Il prodotto di casa Inter, arrivato in prestito secco proprio per cominciare a far coesistere le sue qualità con i grandi, è nella sua settimana più importante: affronterà Simone Inzaghi che lo segue con interesse, se la vedrà con i vecchi - e futuri - compagni che ritroverà a fine stagione per provare a tenersi la maglia nerazzurra. L’avversaria più difficile per l’esame di maturità più affascinante, per lui e il Monza.
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