Il Monza non rialza la testa. Disfatta anche a Empoli

La reazione dopo la débâcle con l’Inter non c’è stata e i brianzoli frenano ancora. Decide la tripletta di uno scatenato Zurkowski e per i biancorossi cala la notte.

di MICHAEL CUOMO -
22 gennaio 2024
Il Monza non rialza la testa. Disfatta anche a Empoli

Il Monza non rialza la testa. Disfatta anche a Empoli

Ha corso più lui, Raffaele Palladino: inquadrato più volte, sguardo teso, avanti e indietro alle spalle della dirigenza del Monza al completo, iPhone sempre connesso con la panchina. Ha corso più lui dei suoi in campo, scollegati con l’obiettivo vittoria e con il pomeriggio di Empoli passato in un niente da quello del riscatto, a quello della grande, altra, delusione. Se contro l’Inter il tracollo poteva essere nei piani, i brianzoli avevano ormai abituato ad altro contro chi sta dietro: a una supremazia ieri mai vista, a risultati che ancora non avevano conosciuto sconfitte.

Le firme del crollo, invece, sono due: quella di Davide Nicola, scintilla e dinamite ogni volta che subentra in un ambiente giù di tono, e di Szymon Zurkowski, alla seconda presenza in stagione in Toscana appena arrivato dallo Spezia, autore della tripletta che decide a piena voce il 3-0 dei padroni di casa. Tutto come, ormai, da copione, con - immaginiamo - Palladino ancora lì a chiedersi il perché: pronti-via Gyasi vola verso la porta e Sorrentino compie il miracolo. Dopo poco nulla può il portiere monzese sulla conclusione volante dal limite del centrocampista. Non siamo neanche al quarto d’ora. La reazione di Pessina e co. è timida: Nicola blinda la difesa a 5 mandate, Caprile non è mai chiamato agli straordinari, diverso per il collega dall’altra parte che in uscita dice no anche a Cerri. Sul tap-in ancora Zurkowski, di testa, bacia la traversa e raddoppia. Eppure le scelte di Palladino in avvio non avevano destato particolare stupore: di nuovo la difesa-tipo Izzo, Pablo Marì e Caldirola, il ritorno di Gagliardini a centrocampo e quello di Colombo davanti. A destra c’è una prateria, il centrocampo non fa filtro, davanti non incidono e così Palladino mischia le carte all’intervallo. Ne cambia 3, uno per ruolo, ma non la sostanza.

Solo Dany Mota stuzzica il palato della rimonta esaltando i riflessi di Caprile con un colpo di testa; poi, in ripartenza, il solito Zurkowski triplica e chiude ogni pensiero d’impresa portandosi a casa anche il pallone. Lasciando al Monza un bagaglio di rimpianti grande così.

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