Il Monza ritrova Palladino. A Nesta serve un segnale
Biancorossi in cerca del primo successo nella tana della Fiorentina
Europa. Chissà quante volte ne avranno parlato davanti a un risotto alla monzese della vigilia, o a un brindisi per una vittoria. Europa era il sogno del suo Monza, quello di Raffaele Palladino, e il marchio di fabbrica di quel Milan, quello di Adriano Galliani. Da un brivido così l’allenatore campano arriva all’appuntamento contro quella che è stata famiglia: uno scarico di tensione che deve essere molla per ricaricare la forza per gli abbracci e respirare tutta l’aria del cammino che lo ha portato fino a qui. Se Fiorentina-Monza oggi ha un significato in più, grande merito è del lavoro che per due anni ha aperto cuore e mente di un’intera città sognando di andare oltre confine con sciarpa e passaporto.
Eppure non dimentica nessuno come era iniziata la storia: siamo nel cuore della settimana che porta alla Juventus, quella di Galliani sembra una scelta temporanea dettata dalla necessità di cambiare passo. Nella testa dell’amministratore delegato, invece, lo sguardo era già in là. Forse non così in là da immaginare due stagioni così, a galleggiare in zona Europa senza mai provare il brivido della preoccupazione da retrocessione. Il lavoro del nuovo allenatore aveva dato in poco tempo ulteriore credibilità a un obiettivo aziendale che per molti sembrava anche solo impensabile: il decimo posto a metà classifica.
Come nelle storie d’amore più belle, il finale non cancella la memoria: Raffaele Palladino oggi ritrova la sua creatura con cui è cresciuto, ora nelle mani di Alessandro Nesta che da quel lavoro è partito per aggiungere qualcosa di diverso e ancora più innovativo. Sandro, che in campo difendeva come nessun altro, dalla panchina attacca e rilancia senza spegnere l’entusiasmo. Quello con cui il Monza, a Firenze, vuole dare il primo vero grande segnale del suo campionato. L’assenza della vigilia è quella di Dany Mota per un problema muscolare da valutare, che va ad aggiungersi a quella di Birindelli. Strada spianata per la titolarità a Pedro Pereira e Caprari. In porta esordio dal primo minuto per Turati, in attacco si rivede dall’inizio Milan Djuric, al rientro dagli acciacchi dell’ultimo periodo.
Monza (3-4-2-1): Turati; Izzo, Marì, Caldirola; Pedro Pereira, Pessina, Bondo, Kyriakopoulos; Maldini, Caprari; Djuric. All.: Nesta.
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