Milan, è uno stop col rosso. Il derby da urlo del Monza. Giroud e Pulisic non bastano

Diavolo ko, tante disattenzioni e pesa l’espulsione di Jovic a inizio ripresa . Pessina, Mota, Bondo e l’ex Colombo firmano l’impresa: il Diavolo resta terzo.

di MICHAEL CUOMO -
19 febbraio 2024
Il derby da urlo del Monza. Giroud e Pulisic non bastano

Il derby da urlo del Monza. Giroud e Pulisic non bastano

La firma è di Adriano Galliani: in settimana gli aveva rinnovato il contratto, Warren Bondo ha ricambiato con il dessert di una serata iniziata a base di risotto alla monzese e ossobuco: al tavolo ci sono l’ad e Zlatan Ibrahimovic, con il presidente rossonero Paolo Scaroni. C’è una bandiera che sventola sugli spalti, ha un volto: quello di Silvio Berlusconi. Si sarà divertito da lassù vedendo lo spettacolo della Brianza, con il Monza che vince 4-2 dopo 90 minuti di emozione pura. Sul campo sorprende Palladino che in difesa mette un quartetto ma l’indole è offensiva: con Colpani, Valentin, Dany Mota e Djuric, c’è anche Pessina a centrocampo che fa parte di quei calciatori conosciuti anche per le intenzioni in avanti. Pioli, dal canto suo, aggiunge quello più eclatante tra i cambi attesi alla vigilia: fuori Rafa Leao, dentro Chukwueze rientrato da neanche una settimana dalla Coppa d’Africa. L’uomo in più del momento è Loftus-Cheek, che Gagliardini è chiamato a seguire a uomo. Così l’iniziativa deve arrivare da altre vie: ci prova di testa Jovic per i rossoneri, quindi Theo su ottimo spunto a destra du Chukwu, oltre a qualche incursione centrale di Bennacer. L’assetto monzese è ordinato: Dany Mota fa il solco a sinistra, Djuric va di sponda ma il risultato è poca roba. Perché si sporchi i guantoni Maignan serve Valentin Carboni, che emerge per qualità e letture: il mancino a giro è però debole e centrale. Non un caso che la prima grande occasione del match nasca dal suo sinistro vellutato: cross tagliato, torsione di Djuric di testa che bacia l’incrocio. La reazione degli uomini di Pioli è immediata: tentativi costanti e area sempre affollata. Ne fa le spese Di Gregorio, che in uscita si scontra con il compagno Andrea Carboni rimediando un colpo alla testa: per il difensore basterà un turbante, nulla da fare per i guantoni costretti a slacciarsi per fare spazio al secondo Sorrentino. L’episodio scuote chi lo subisce, e negli 8 di recupero Dany Mota si traveste da man of the match: prima conquista un penalty - fallo evidente di Thiaw - che Pessina trasforma, poi il portoghese addomestica in rete un’iniziativa geniale di Colpani. Uno-due che spacca la partita e costringe Pioli a presentarsi alla ripresa con i pesi massimi: dentro Leao, Pulisic e Reijnders, ma Jovic, con manata a Izzo, complica le cose: Milan in 10 e dentro Giroud. All’appuntamento il francese risponde sempre, Pulisic disegna l’arcobaleno del pari. Quello di Bondo, dall’altra parte, è simile ma vale di più. Colombo chiude da ex e manda il Monza primo nella parte destra, il Milan fallisce il sorpasso per il secondo posto.

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