Momento chiave per i brianzoli. Monza, svolta o crollo: doppia sfida salvezza
Gli esperimenti col Bologna non sono andati a buon fine, Nesta si gioca il futuro contro Udinese e Lecce
Partiamo da Alessandro Nesta, campione del Mondo e d’Europa, ha vinto tutto: "Il 4-0 non mi piace, faccio fatica ad accettarlo". E questa è la premessa. Non c’è sconfitta che possa essere digerita serenamente da chi, come lui, ha vissuto una carriera intera ad alti livelli, ma c’è sempre sconfitta, anche quella più pesante e dolorosa, dalla quale ricavare qualcosa di interessante e positivo per il poi. Nesta ci prova: "L’intenzione nostra era quella di aumentare un po’ il minutaggio di chi era fuori da tempo, vedi Ciurria, Sensi... Abbiamo bisogno di coinvolgere più giocatori possibili perché fino a qui abbiamo tirato la carretta in 14/15 e c’è gente che non ha saltato un minuto. In alcuni ruoli siamo corti e da un po’ di tempo ci portiamo delle criticità".
L’intenzione dell’allenatore era chiara sin dalle scelte di formazione: in campo c’era un Primavera, Colombo, che non aveva assaggiato l’atmosfera dei grandi neanche per un minuto, oltre a uno schieramento - vedi le due punte, o Birindelli a sinistra - che come primo scopo aveva quello di consegnare al tecnico qualche soluzione in più. Dette le intenzioni e archiviata la pratica amara, ora si arriva al dunque, e vuol dire che il Monza, reduce da un paio di pareggi consecutivi in trasferta contro Torino e Como, non può più sbagliare. Difficile parlare di ultimatum neanche a Natale, ma che Udinese e Lecce debbano dare alla stagione brianzola, e soprattutto alla classifica, un volto nuovo, questa è convinzione che alberga innanzitutto nella testa dell’allenatore.
Gioca a favore il tempo, in questo caso: da qui a lunedì ci sono allenamenti utili a rimettere insieme i pezzi, a ritrovare l’affaticato Maldini, a riproporre l’undici tipo, questa volta senza defezioni a parte l’assenza del lungodegente Pessina, per ritrovare un successo casalingo che manca dal 16 marzo, un’eternità. Lì era bastato un arcobaleno di Daniel a illuminare il pomeriggio in Brianza. All’uomo in più del Monza, ancora una volta, come a Como dove ha cambiato la partita, il compito di prendersi momento e compagni sulle spalle.
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