Momento chiave per i brianzoli. Monza, svolta o crollo: doppia sfida salvezza

Gli esperimenti col Bologna non sono andati a buon fine, Nesta si gioca il futuro contro Udinese e Lecce

di MICHAEL CUOMO
5 dicembre 2024
Alessandro Nesta, allenatore del Monza, atteso lunedì dalla sfida con l’Udinese

Alessandro Nesta, allenatore del Monza, atteso lunedì dalla sfida con l’Udinese

Partiamo da Alessandro Nesta, campione del Mondo e d’Europa, ha vinto tutto: "Il 4-0 non mi piace, faccio fatica ad accettarlo". E questa è la premessa. Non c’è sconfitta che possa essere digerita serenamente da chi, come lui, ha vissuto una carriera intera ad alti livelli, ma c’è sempre sconfitta, anche quella più pesante e dolorosa, dalla quale ricavare qualcosa di interessante e positivo per il poi. Nesta ci prova: "L’intenzione nostra era quella di aumentare un po’ il minutaggio di chi era fuori da tempo, vedi Ciurria, Sensi... Abbiamo bisogno di coinvolgere più giocatori possibili perché fino a qui abbiamo tirato la carretta in 14/15 e c’è gente che non ha saltato un minuto. In alcuni ruoli siamo corti e da un po’ di tempo ci portiamo delle criticità".

L’intenzione dell’allenatore era chiara sin dalle scelte di formazione: in campo c’era un Primavera, Colombo, che non aveva assaggiato l’atmosfera dei grandi neanche per un minuto, oltre a uno schieramento - vedi le due punte, o Birindelli a sinistra - che come primo scopo aveva quello di consegnare al tecnico qualche soluzione in più. Dette le intenzioni e archiviata la pratica amara, ora si arriva al dunque, e vuol dire che il Monza, reduce da un paio di pareggi consecutivi in trasferta contro Torino e Como, non può più sbagliare. Difficile parlare di ultimatum neanche a Natale, ma che Udinese e Lecce debbano dare alla stagione brianzola, e soprattutto alla classifica, un volto nuovo, questa è convinzione che alberga innanzitutto nella testa dell’allenatore.

Gioca a favore il tempo, in questo caso: da qui a lunedì ci sono allenamenti utili a rimettere insieme i pezzi, a ritrovare l’affaticato Maldini, a riproporre l’undici tipo, questa volta senza defezioni a parte l’assenza del lungodegente Pessina, per ritrovare un successo casalingo che manca dal 16 marzo, un’eternità. Lì era bastato un arcobaleno di Daniel a illuminare il pomeriggio in Brianza. All’uomo in più del Monza, ancora una volta, come a Como dove ha cambiato la partita, il compito di prendersi momento e compagni sulle spalle.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su