Monza scivola nell’incubo. L’ultimo valzer nel calcio e il paradosso del volley. Le salvezze (im)possibili
I biancorossi portati alla gloria da Berlusconi e Galliani sempre più destinati a una inesorabile retrocessione. Stessa prospettiva per i ragazzi sotto rete nonostante siano vice campioni d’Italia e già qualificati ai quarti di Champions.

I biancorossi portati alla gloria da Berlusconi e Galliani sempre più destinati a una inesorabile retrocessione. Stessa prospettiva per i ragazzi sotto rete nonostante siano vice campioni d’Italia e già qualificati ai quarti di Champions.
Il calcio che seduce e abbandona. Il volley che illude e poi delude in mezzo giro di calendario. La favola che diventa un incubo, in Serie A e pure in Superlega. Due avventure che rischiano di essere ai titoli di coda. Una doppia retrocessione che se sui campi di calcio sembra essere una inesorabile destinazione dopo la “destinazione Paradiso“ che il 29 maggio del 2022 aveva portato il Monza di mister Stroppa in A, sotto rete è ancora tutta da giocare. Le classifiche del Monza calcio e della Mint Vero Volley maschile sono impietose. Ci hanno provato anche gli assessori a chiamare a raccolta tifosi e appassionati per sostenere di più le “loro“ squadre nelle sfide di casa. Niente da fare. Entrambe le squadre sono ultime. In una stagione che ha disegnato una parabola discendente. Quasi in caduta libera, a guardare il ruolino di marcia. I biancorossi affidati al Nesta-bis in un disperato tentativo di miracolo, hanno portato a casa 14 punti in 25 partite, mettendo a referto 15 sconfitte. I ragazzi del volley, su 20 match solo 5 risultati utili e 13 punti in classifica. Ultimi nella loro undicesima stagione in SuperLega.
Ultimi da vice campioni d’Italia, reduci da una stagione con tre finali contando anche Challenge Cup e Coppa Italia, sono sul precipizio. E l’addio di Ivan Zaytsev, volato al Galatasaray, ha ulteriormente ridotto le opzioni a disposizione di coach Massimo Eccheli. La Monza “città del volley“ con tanto di monumento celebrativo con vista sulla Opiquad Arena ha perso il suo smalto. La squadra maschile è rimasta a giocare sul campo di casa, mentre le campionesse della Numia Vero Volley hanno traslocato, di fatto, a Milano. Una presenza ingombrante, quella del capoluogo lombardo. Del resto, "la pallavolo non può essere confinata come disciplina a città considerate “piccoline”", aveva detto la presidente del Consorzio Vero Volley (che peraltro gestirà il palazzetto di Monza fino al 2037), Alessandra Marzari, proprio nell’anno sportivo in cui il Monza debuttava in Serie A. Di fatto “tradendo“ il sogno di gloria dei tifosi del volley, che vedevano le due squadre monzesi nelle massime serie della pallavolo come una sorta di rivincita sul calcio e sulla Formula 1. Ecco, quella magia sta svanendo. Così come quella del popolo biancorosso per una squadra che in campo combina poco: "Non è una fiction, non è una partita. Non giocate col nostro stile di vita", l’ultimo striscione polemico esposto dai tifosi dopo il noioso pari senza reti in casa con il Lecce. Il penultimo capitolo della protesta è stata, invece, la richiesta di rimborso degli abbonamenti.
Perché, dicono i fedeli del Monza, "le promesse fatte sono state tante e puntualmente smentite dai fatti e dalla gestione di una proprietà assente e scellerata. È ora di pretendere rispetto". Questo lo slogan sbandierato sulla piattaforma change.org contro un Monza sempre più nella bufera. Colpa, innanzitutto, dei risultati. Ma anche di un mercato al risparmio di una squadra che, invece, dovrebbe tentare disperatamente di salvarsi. Si respira aria di smobilitazione generale, col progressivo disimpegno di Fininvest e dei figli di Silvio Berlusconi. Questione di numeri. O meglio dei conti di un bilancio che ha pesato sulle casse Fininvest in questi sette anni al fianco del Monza. Ovvero da quando, il 29 settembre del 2018, Fininvest - su spinta del suo patron Silvio Berlusconi, che in quel giorno festeggiava l’82esimo compleanno, e di Adriano Galliani - aveva deciso di rilevare il club per il loro "ultimo valzer", come avevano loro stessi definito l’operazione. Dalla Serie C era cominciata una scalata entusiasmante, ma anche molto onerosa, per centrare quel sogno Serie A mai raggiunto in 110 anni di storia. Ora, però, quel sogno è diventato "folle", ha detto Pier Silvio Berlusconi. E si cerca un nuovo sognatore.
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