"Aurelio De Laurentiis: il Grande Sconfitto di questa vicenda"
Aurelio De Laurentiis è il grande sconfitto di questa vicenda: ha sbagliato a scegliere Rudi Garcia come allenatore e ora sceglie Igor Tudor per voltare pagina. Una scelta che non è stata facile e che ha portato a una irruzione negli spogliatoi.
Alla fine di questa storia anche un po’ triste – come sanno esserlo le storie di calcio – che dovrebbe portare salvo colpi di scena Igor Tudor sulla panca del Napoli, c’è un solo, vero, grande sconfitto. No, non è Rudi Garcia che pure se ne è tornato in Francia in attesa di un esonero che gli è svolazzato sul capo più o meno da quando è tornato il Italia. E non è la squadra, che pure se l’è sentita calda e in alcuni pezzi da novanta - da Kvara a Osimhen - ha mostrato spocchia pallonara e la tipica pigrizia figlia del successo. E non è certo Cristiano Giuntoli, che ascoltando le parole di Aurelio De Laurentiis non sarebbe affatto l’artefice del grande Napoli degli ultimi anni.
Il Grande Sconfitto di questa vicenda è senza dubbio il suo presidente, Aurelio De Laurentiis, uno che, dicono i maligni, avrebbe la pretesa di insegnare alle aquile a volare. De Laurentiis è caduto nel tranello dello specchio. Guardandosi lì dentro con la squadra al fianco ha creduto, davvero, di essere lui l’artefice dello scudetto. Errore fatale. E così in soli due mesi e passa, è riuscito ad azzerare o quasi, il certosino lavoro dell’uomo di Certaldo, oggi ct della Nazionale, un lavoro pazzesco e mai visto prima, considerando rosa, cessioni e tagli di stipendio. De Laurentiis mal sopporta che i riflettori puntino su qualcuno che non sia lui, quando c’è da raccogliere i meriti.
E’ per questo che prima o poi – fateci caso – quando un suo allenatore arriva a livelli di pregio notevoli, iniziano i problemi di rapporti con le sacre stanze presidenziali. E’ capitato anche con Spalletti. De Laurentiis, scegliendo poi Garcia, voleva dimostrare che non fu Spalletti il grande artefice del capolavoro, ma lui. Una scelta che fa il paio con il merito di aver costruito la squadra scudetto negato a Giuntoli. Come a dire: qui c’è un solo eroe e sono io. Indubbio che De Laurentiis abbia fiuto e capacità di scelta negli uomini, salvo poi stressarne i rapporti fino all’addio.
Ieri, ADL si è dedicato alla scelta del nuovo tecnico, Igor Tudor, il ’duro’ ex juventino che s’è già messo in luce da allenatore qui da noi all’Udinese e poi al Verona, prima di allenare l’Olympique Marsiglia. De Laurentiis lo ha incontrato ieri pomeriggio a Roma per discutere del contratto, incassando poi dall’allenatore croato il sì a un accordo per sei mesi con rinnovo solo a discrezione del club. L’ufficialità e la firma, salvo ripensamenti piuttosto improbabili, sono attesi per oggi.
Si può così voltare pagina dopo la poco felice esperienza con Garcia, culminata con quell’irruzione negli spogliatoi del Maradona tra primo e secondo tempo del match con l’Empoli, per parlare con la squadra bypassando completamente colui che era già l’ex allenatore del Napoli, ancor prima del gol di Kovalenko.
p. f.
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