Conte in vetta, messaggio scudetto. Politano-Kvara: Napoli inarrestabile

Piegato anche il Monza, azzurri in testa da soli. Senza le Coppe e con grande qualità: squadra da titolo

di MICHAEL CUOMO -
30 settembre 2024
Conte in vetta, messaggio scudetto. Politano-Kvara: Napoli inarrestabile

Khvicha Kvaratskhelia, 23 anni, festeggiato dai compagni dopo il 2-0

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NAPOLI (4-3-3): Caprile 6; Di Lorenzo 6.5, Rrahmani 7, Buongiorno 7, Olivera 6.5 (46’st Spinazzola sv); Anguissa 7, Lobotka 6.5 (46’st Gilmour sv), McTominay 6.5; Politano 7 (42’st Neres sv), Lukaku 6.5 (42’st Raspadori sv), Kvaratskhelia 7.5 (30’st Mazzocchi 6). Allenatore: Conte 7.

MONZA (3-4-2-1): Turati 5.5; Izzo 5.5 (37’st D’Ambrosio sv), Pablo Mari 5.5, A.Carboni 5; Pereira 5.5 (42’st Martins sv), Bianco 5 (37’st Caprari sv), Bondo 5, Kyriakopoulos 5.5; Maldini 6.5, Pessina 6; Djuric 5.5. Allenatore: Nesta 5.

Arbitro: Manganiello di Pinerolo 6.5

Reti: 22’pt Politano, 33’pt Kvaratskhelia.

Note: Ammoniti: Maldini, Kvaratskhelia, Izzo. Angoli: 1-3. Recupero: 2’pt, 4’st.

Vedi Napoli e poi... Il cielo. Antonio Conte è lì da vedere, sorridente e pieno di sé: primo a quota 13 perché anche il Monza nulla ha potuto contro una squadra cinica e concreta, determinata e costante. Napoli è così: attende e si accende, pressa e non perdona, nonostante di fronte Alessandro Nesta abbia presentato una squadra, la sua, che rispetto alle attese aveva una cucitura diversa: Pessina sulla linea dei trequartisti vuol dire un centrocampista in più, quindi più solidità per tentare di arginare Lukaku e co. Un compito di difficile svolgimento che resiste una ventina di minuti: Bianco, per anticipare il centravanti azzurro, chiude un triangolo con Politano che si mette in proprio e piazza sul palo lontano. Un gol sotto gli occhi di Spalletti, che in quella che sarà sempre casa sua aveva un foglio bianco da riempire di appunti. Lo stesso fanno i moviolisti in rapida successione: Kvara entra sulla caviglia di Pedro Pereira ma nessuno da Lissone si fa sentire, auricolare muto anche poco dopo quando Bianco tocca Di Lorenzo sulla linea dell’area di rigore con lo ’step on foot’ che manca di sanzione. Il botta e risposta arbitrale si spegne da lì a poco: la costruzione dal basso biancorossa è un tentativo che non riesce e spiana la strada al georgiano in maglia 77, per Kvara girare un rigore in movimento è un gioco da ragazzi. Monza guarda, tiene palla, ma pensare di infilarsi nei corridoi azzurri è assai difficile. Così resta da sfruttare i calci piazzati: da una punizione Maldini sfiora il palo con Caprile a guardare, su corner Djuric arriva a colpire ma è troppo debole per impensierire i guantoni del Napoli.

Con l’infermeria piena, poi, anche per vedere forze fresche c’è da attendere: quando Nesta aggiunge la fantasia di Caprari è troppo tardi, Conte aveva già rimpolpato il centrocampo con Mazzocchi a tutta fascia. E Lukaku? Una trentina di palloni giocati, un tiro respinto sul nascere da Pablo Marì che è un’occasione sprecata, e nient’altro. Ma quella del Napoli è una forza di collettivo, specchio del suo allenatore ancora in festa e scatenato nella sua area tecnica. È il carattere del Napoli, è un avviso alle altre.

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