Conte si tiene la vetta con Lukaku. Ranieri-ter, il debutto è amaro
Napoli concreto: basta un gol dell’ex Romelu. La Roma non si rialza, la traversa di Dovbyk unico brivido
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NAPOLI (4-3-3): Meret 6; Di Lorenzo 7, Rrahmani 6, Buongiorno 6, Olivera 6; Zambo-Anguissa 6.5 (41’st Folorunsho sv), Lobotka 6, McTominay 6.5; Politano 5.5 (41’st Mazzocchi sv), Lukaku 6.5 (33’st Simeone sv), Kvaratskhelia 5.5 (22’st Neres 6). Allenatore: Conte 6.
ROMA (4-4-1-1): Svilar 6; Celik 5.5 (33’st Abdulhamid sv), Mancini 6.5 (43’st Dybala sv), N’Dicka 6, Angelino 5.5; El Shaarawy 5 (1’st Hummels 5.5), Koné 6.5, Cristante 6.5, Pisilli 5.5 (33’st Dahl sv); Pellegrini 5.5 (1’st Baldanzi 5.5); Dovbyk 6. Allenatore: Ranieri 6.
Arbitro: Massa di Imperia 5.5.
Rete: 9’st Lukaku.
Note: ammoniti N’Dicka, Pisilli, Cristante.
NAPOLI
La nuova Roma di Ranieri regge per un tempo sul campo della capolista alla quale basta un gol dell’ex Lukaku, a inizio del secondo tempo, per portarsi a casa la vittoria e mantenere così la vetta della classifica. La partita è equilibrata con la Roma che imbriglia il Napoli nella prima frazione di gioco e che tenta di replicare al gol del belga con una condotta tattica più spregiudicata che tuttavia non dà i suoi frutti. La reazione dei giallorossi, in concreto, frutta solo una grande occasione, una traversa colpita da Dovbyk con un colpo di testa. Troppo poco per assistere a una vera e propria rivoluzione nel comportamento dei giocatori e nel risultato sul campo, come avrebbero sperato i tifosi della Roma, anche se qualcosa di buono si è visto. Conte ancora una volta ottiene il massimo risultato con una condotta di gara della sua squadra che non entusiasma. Ma il Napoli è cinico e concreto e questa caratteristica lo tiene in vetta. Ranieri, che comincia male la sua terza avventura a Trigoria, schiera la Roma con il 4-4-1-1 che spesso diventa un 4-5-1 perché Pellegrini quando l’iniziativa del gioco è del Napoli retrocede di qualche decina di metri. Nel primo tempo il Napoli esercita un netto predominio nel gioco anche se la squadra di Conte costruisce con difficoltà buone occasioni da gol. Nella Roma c’è eccessiva distanza tra il centrocampo e l’attacco e Dovbyk. Il Napoli costruisce solo una clamorosa palla gol al 1’ con Kvaratskhelia che indirizza male il pallone con un colpo di testa a tre metri dalla linea di porta. Nella ripresa il Napoli trova dopo soli 8’ il gol che sblocca e che decide la gara. Di Lorenzo sfrutta una errata valutazione di Angelino su traversone di Kvaratskhelia, si incunea in area e serve al centro con un rasoterra Lukaku che anticipa Hummels e Svilar e devia il pallone in fondo alla rete. La squadra di Conte abbassa poi i ritmi di gioco. Al 20’ la squadra di Ranieri va vicina al pareggio con un colpo di testa di Dovbik, su traversone di Angelino, che colpisce la traversa. Il Napoli si impigrisce sempre di più con il trascorrere dei minuti e la Roma va all’assalto. Ranieri tenta la mossa della disperazione a tre minuti dalla fine e manda in campo anche Dybala al posto di Mancini. L’attacco giallorosso, però, non riesce a creare occasioni e nel finale del recupero è il Napoli, con uno spunto e una conclusione a fil di palo di Neres, a sfiorare il raddoppio.
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