Kvara cancella le paure del Napoli. Mazzarri: "Questo è carattere"
Il Verona fa paura al Maradona con Coppola, poi si inchina a un’autorete e alla prodezza del georgiano
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VERONA
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(4-3-3): Gollini 6; Di Lorenzo 6, Rrahmani 6.5, Juan Jesus 6, Mario Rui 6 (7’st Mazzocchi 6); Anguissa 5.5, Lobotka 5.5 (40’st Dendoncker sv), Cajuste 5.5 (17’st Ngonge 7); Politano 6 (17’st Lindstrom 6.5), Simeone 5.5 (40’st Raspadori sv), Kvaratskhelia 7.5. Allenatore: Mazzarri 6.
VERONA (4-2-3-1): Montipò 7.5; Tchatchoua 6, Coppola 7 (40’st Magnani sv), Dawidowicz 6, Cabal 5.5; Duda 6.5 (41’st Tavsan sv), Serdar 6, Folorunsho 6; Suslov 7 (36’st Vinagre 6), Lazovic 6 (36’st Dani Silva 6); Noslin 6 (15’st Swiderski 6). Allenatore: Baroni 6.
Arbitro: Piccinini di Forlì 5.5.
Rete: 27’ st Coppola, 34’ st Dawidowicz (aut), 42’ st Kvaratskhelia.
Note: ammoniti: Mario Rui, Lindstrom, Lobotka, Baroni (dalla panchina), Coppola, Suslov. Angoli: 9-2. Recupero: 1’ pt, 5’ st.
La mano all’orecchio, vecchio modo di dire senza dire del mondo pallonaro. L’espressione di sfida a far da fodero a una gioia incontenibile che esploderà sotto la curva. Eccolo Kvaratskhelia dopo aver disegnato una curva impossibile col pallone, inevitabilmente diretta all’incrocio dei pali, perché giocate così sono il segno del destino di pochi da cui dipende il destino di molti.
Una curva che s’è fatta rettilineo per il Napoli dopo l’ennesima carezza agli inferi, il gol di Diego Coppola, il primo in Serie A che l’aveva messa in salita. Poi, il pari dell’ex Verona Ngonge in collaborazione con Dawidowicz e quel disegno Kvaradisiaco, il gol del 2 a 1 che tiene il Napoli attaccato alla Roma e ancora in zona speranza Champions, Il gol di Kvara, pennellato in un Napoli formato rivoluzione Mazzarri del secondo tempo, è il gol del destino, si diceva, e della rinascita forse definitiva.
E’ successo tutto negli ultimi venti minuti quando Coppola ha infilato di testa-spalla Gollini, colpo di reni che aveva dato al Verona un vantaggio a un certo punto neanche demeritato, dopo che Montipò aveva fatto il fenomeno due volte su Kvara nei primi minuti. Poi c’è stata l’intuizione di Mazzarri che s’è giocato le carte giuste al momento giusto con i cambi.
Prima Mazzocchi, poi in coppia Ngonge e Lindstrom. Sarà proprio quest’ultimo a disegnare l’assist perfetto per l’ex Verona e il tocco sfortunato di Dawidowicz, mentre Mazzocchi sarà l’innesco alla fenomenata di Kvara. E Mazzarri non è certo uno che ci pensa due volte a ritagliarsi i meriti personali, si sa: "L’avete visto oggi? La partita si è vinta con i cambi. Lindstrom l’ho spostato a sinistra con Kvara dietro la punta e lì ha fatto molto bene. In futuro è il ruolo che farà meglio". Poi, l’analisi di una vittoria alla fine meritata e l’idea che la guarigione sia finalmente cosa fatta: "Questa squadra prima quando prendeva uno schiafffo si afflosciava. L’importante è che reagisca, anche perché le mie squadre non mollano mai. Mi fa molto piacere perché ha incarnato questo spirito anche se ci sono tanti stranieri".
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