Napoli-Fiorentina 1-3, altro crollo azzurro al Maradona
I partenopei cadono sotto i colpi di Brekalo, Bonaventura e Gonzalez. Osimhen fa pace con il dischetto ma non basta: il Milan oggi dista 7 punti
Napoli, 8 ottobre 2023 - Il Napoli scende in campo con la speciale maglia dedicata al mese di Halloween e in effetti al Maradona le streghe si materializzano tramite il tris firmato dalla Fiorentina, che espugna Fuorigrotta grazie alle reti di Brekalo, Bonaventura e Gonzalez. Vano per gli azzurri il rigore trasformato da Osimhen proprio in chiusura di primo tempo su gentile regalo della 'premiata ditta' Parisi-Terracciano. In realtà, gli episodi sorridono ai partenopei anche quando Ikoné colpisce il palo sull'ennesima ripartenza viola, praticamente l'arma con cui Vincenzo Italiano si prende lo 'scalpo' dei campioni d'Italia: il tutto di fronte ad Aurelio De Laurentiis, notoriamente un suo grande estimatore che magari stasera starà ripensando con rimpianto alle proprie scelte estive, quelle ricadute su un Rudi Garcia che torna così su una graticola dalla quale in fondo si era soltanto leggermente sollevato anche grazie a un calendario piuttosto agevole. Sarà un caso o forse no, ma fatto sta che il Napoli esce con le ossa rotte dal secondo scontro diretto in stagione dopo quello contro la Lazio: un triste bis che, complice i risultati delle altre, ad oggi porta addirittura a 7 i punti che separano gli azzurri dalla vetta della classifica, attualmente appannaggio del Milan (non senza polemiche). Decisamente troppi per la squadra che ha il tricolore cucito sul petto.
Le formazioni ufficiali
Garcia si affida al consueto 4-3-3, aperto da Meret: la linea difensiva è composta da Di Lorenzo, Ostigard, Natan e Olivera, mentre quella del centrocampo annovera Anguissa, Lobotka e Zielinski. Le indiscrezioni della vigilia vengono pienamente confermate anche per quanto riguarda un attacco ovviamente dominato da Osimhen, pronto a essere assistito da Politano e Kvaratskhelia. Italiano risponde con un 4-2-3-1 che tra i pali prevede Terracciano, con Kayode, Milenkovic, Quarta e Parisi in difesa. In mediana ci sono Arthur e Duncan, mentre l'unica punta è Nzola, rifornito da Ikoné, Bonaventura e Brekalo.
Primo tempo
Pronti, via e la Fiorentina prova a impensierire il Napoli con l'arma del pressing: Di Lorenzo non si scompone e alleggerisce su Meret. Al 4' i viola guadagnano una punizione all'altezza della fascia destra: la sfera arriva a Quarta, che prova a rendersi pericoloso con una rovesciata che termina tra i piedi di Osimhen, che rilancia e avvia un contropiede che si chiude con il tentativo di Di Lorenzo, che manda sopra la traversa il suggerimento di Politano. Gol sbagliato, gol subito: è il 7' e prima Quarta colpisce il palo al termine di un'azione avvolgente dei viola e poi Brekalo firma il vantaggio ospite facendo passare la palla tra le gambe di Meret da posizione defilata. Sbloccata la partita, la Fiorentina si affida alla sua tattica preferita: chiusura di tutti gli spazi per poi provare a ripartire in velocità. Al 22' un tiro di Bonaventura viene ribattuto e avvia lo sprint di Politano, che mette in mezzo: la sfera viene contesa da Kvaratskhelia, Kayode e Parisi ma diventa buona per Olivera, che apparecchia per il tap-in vincente di Osimhen, la cui esultanza viene vanificata dalla precedente posizione di fuorigioco del georgiano. Gli azzurri non si scompongono e insistono a caccia del pareggio: al 28' Lobotka si mette in proprio con una percussione centrale chiusa da una botta che Terracciano disinnesca a pugni chiusi. Per Garcia piove sul bagnato allorché Anguissa si ferma dopo un duello in velocità con Parisi: al suo posto subentra Raspadori. Al 36' un tiro-cross di Di Lorenzo chiama Kayode agli straordinari: sul prosieguo dell'azione Milenkovic anticipa Osimhen. Proprio quest'ultimo al 50' guadagna il rigore anticipando Terracciano su un retropassaggio di petto corto di Parisi: sul dischetto si presenta proprio il nigeriano, che stavolta non sbaglia, mandando le squadre negli spogliatoi sul punteggio di 1-1.
Secondo tempo
All'intervallo nessuno dei due tecnici effettua alcun cambio: in campo c'è anche Ikoné, che al 50' colpisce il palo su imbeccata di Nzola, a sua volta pescato alla grande da Bonaventura. Il Napoli risponde con Osimhen, che al 54' calcia in diagonale: una deviazione frutta un corner che viene risolto da un'uscita alta di Terracciano. Sull'altro fronte al 57', proprio dagli sviluppi di un tiro dalla bandierina, Ikoné sfiora il bersaglio grosso. Garcia non è contento e getta nella mischia Cajuste per Politano. Al 59' la Fiorentina rischia di farsi ancora male da sola con un errore in fase di costruzione: Osimhen intercetta di nuovo la sfera, ma stavolta Terracciano interviene sul pallone e non sull'uomo, salvando i suoi, che tremano anche poco dopo su una botta (deviata) di Raspadori. I viola soffrono ma al 63' tornano in vantaggio grazie a Bonaventura, che penetra per vie centrali e manda in buca d'angolo una palla non controllata da Olivera. Anche Italiano cambia: fuori Brekalo e dentro Gonzalez. Garcia risponde lanciando Lindstrom, Simeone e Gaetano per Zielinski, Osimhen e Lobotka, ma è ancora la Fiorentina a rendersi pericolosa con Kayode, che al 78' manda sopra la traversa il suggerimento di Duncan. Sul ribaltamento di fronte serve un grande anticipo di Parisi su Simeone per evitare il peggio agli ospiti. Anche Italiano cambia: fuori Kayode, Duncan e Arthur e dentro Ranieri, Mandragora e Infantino. L'inerzia della partita è comunque ormai dalla parte del Napoli, che all'85' si rende pericoloso con Simeone, che gira di testa un cross dalla sinistra obbligando Terracciano a respingere la sfera sopra la traversa: poco dopo il traversone arriva dalla destra, a firma di Di Lorenzo e viene prima lisciato proprio dal Cholito e poi incornato fuori da Olivera. L'ultima mossa di Italiano è Comuzzo, che rimpiazza Ikoné. Al 90' Kvaratskhelia arma il tiro a giro di Gaetano, che si spegne ben lontano dal bersaglio. Bersaglio che al 93' Gonzalez centra in pieno su suggerimento di Parisi, che riscatta così anche il grave errore in occasione del rigore che aveva illuso il Napoli prima di un crollo destinato a far discutere, oltre a lasciare un pesante segno in una classifica già piuttosto deludente.
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