Napoli-Udinese 4-1: il Maradona ritrova Osimhen e Kvaratskhelia
Si chiude il periodo di difficoltà degli azzurri, che aprono le danze con il rigore trasformato da Zielinski. I due assi tornano al gol prima del poker calato da Simeone dopo la gemma di Samardzic
Napoli, 27 settembre 2023 - Per chiudere il periodo di difficoltà sul campo al Napoli forse non poteva capitare avversario migliore di un'Udinese in caduta libera e puntualmente stesa grazie alle reti di Zielinski, Osimhen, Kvaratskhelia e Simeone. Il polacco, ex di giornata, trasforma un rigore che proprio il nigeriano gli concede prima di rimpinguare a sua volta il bottino. Al cospetto dei friulani termina anche il digiuno del georgiano, che prima del colpo che vale il tris aveva colpito ben due pali. La gara sembra chiusa, ma Samardzic segna il gol della bandiera per i suoi con una grande giocata che viene tuttavia subito vanificata dal poker calato subito da Simeone su assist di un ritrovato Kvara. Insomma, in appena 90' di gioco il Napoli spazza via tutte le negatività delle ultime ore: ritorna la vittoria e, soprattutto, ritornano a brillare le stelle di Osimhen e Kvaratskhelia. Per la gioia di Rudi Garcia, che può tirare un bel sospiro di sollievo e godersi la ritrovata armonia con il Maradona. Il tutto ovviamente in attesa di test più probanti di quello offerto da un'Udinese in estrema difficoltà.
Le formazioni ufficiali
A dispetto delle polemiche delle ultime ore, precedute da quelle causate dalla sostituzione di Bologna, Garcia conferma Osimhen al centro dell'attacco del 4-3-3 con cui schiera il Napoli: alla destra del nigeriano c'è Politano, mentre a sinistra figura Kvaratskhelia. In cabina di regia agisce Lobotka, assistito da Anguissa e Zielinski, mentre ovviamente tra i pali è confermatissimo Meret: i terzini sono Di Lorenzo e Mario Rui, mentre al centro della difesa la scelta che premia Ostigard e Natan è d'obbligo. Sottil risponde con un 3-5-2 aperto da Silvestri, protetto da Perez, Bijol e Kristensen. Al centro del campo ci sono Payero, Walace e Lovric, con Ebosele e Kamara come quinti e la coppia Thauvin-Lucca in attacco.
Primo tempo
Il Napoli prova fin da subito a imporre il proprio ritmo: il catalizzatore del gioco, manco a dirlo, è il solito Osimhen, anche se di fatto la prima vera occasione del match viene prodotta sull'altro fronte da Payero, che al 6' sfiora la traversa con un destro dal limite dell'area. Gli azzurri replicano all'11' con Zielinski, che riceve da Di Lorenzo e con un tocco di fino elude la marcatura di Bijol: la seguente volée è di poco alta. L'episodio buono per sbloccare la contesa arriva al 19', quando un contatto tra Ebosele e Kvaratskhelia, dopo on field review, convince Manganiello a indicare un dischetto sul quale si presenta Zielinski (e, per sua concessione, non Osimhen): il polacco spiazza Silvestri e porta in vantaggio il Napoli. L'Udinese non ci sta e prova a reagire con il solito Payero, che tira ancora ma di nuovo senza la giusta precisione. Al 24' si accende ancora Kvaratskhelia, che calcia dalla sua zolla preferita: Silvestri si allunga e respinge in tuffo. Il portiere ospite si ripete al 27', quando il georgiano cerca e lancia in profondità Osimhen, che prova (invano) a raddoppiare con il mancino. Al 29' Kvara apparecchia per l'inserimento di Mario Rui, che a sua volta deve fare i conti con gli ottimi riflessi di Silvestri. Il Napoli insiste a caccia del 2-0, che puntualmente si materializza al 29'. Il marcatore? Proprio l'uomo più atteso della serata: Osimhen, con un piattone destro, manda nel sacco il grande suggerimento di Politano. Date le polemiche dei giorni scorsi, anche le reazioni alla rete sono importanti: il nigeriano si scambia un abbraccio con Lindstrom e un'occhiata con Garcia mentre il Maradona esplode in un'esultanza quasi liberatoria dopo le recenti delusioni. I bianconeri provano a reagire al 43' sull'asse Ebosele-Lucca: il primo crossa e il secondo incorna, ma la mira è imprecisa. Manganiello concede 3' di recupero che l'Udinese prova a sfruttare per dimezzare lo svantaggio: l'occasione buona capita a Lovric, che scaglia una conclusione improvvisa che manca di un soffio il bersaglio. Il Maradona trema ma tira un sospiro di sollievo prima di assistere al duplice fischio arbitrale che chiude una prima frazione che premia meritatamente i beniamini di casa.
Secondo tempo
Le squadre rientrano in campo con gli stessi effettivi e, in effetti, anche il copione della partita non cambia: il Napoli mantiene il pallino del gioco e l'Udinese, quando possibile, prova a ripartire senza tuttavia la giusta convinzione per rendersi pericolosa. Al 54' Osimhen prova ad arrotondare il bottino in spaccata su suggerimento di Lobotka, mentre al 56' è il palo a negare la gioia del ritorno al gol di Kvaratskhelia, che aveva concluso al volo dopo aver ricevuto da Politano. Sottil ovviamente non è contento e comincia a cambiare: fuori Ebosele, Thauvin e Walace e dentro Ferreira, Success e Samardzic. Garcia risponde inserendo Simeone e Lindstrom per Osimhen e Politano. Al 68' torna protagonista il palo, che respinge per la seconda volta nella serata una conclusione di Kvaratskhelia, il cui digiuno sembra destinato a continuare. Sottil cambia ancora: fuori Lovric e Kamara e dentro Pereyra e Zemura, mentre Garcia getta nella mischia Cajuste per Zielinski. Si diceva del digiuno di Kvaratskhelia, che invece termina al 74' grazie a un errore di Bijol, che perde la sfera e spiana la strada allo scavetto utile per saltare Silvestri e poi al colpo del tris. L'Udinese non ci sta e all'81' va in gol con Samardzic che, dopo uno scambio con Success, con il destro capitalizza al meglio un'azione da sogno in cui salta praticamente tutta la difesa di un Napoli che ristabilisce subito le distanze: è l'82' e Kvara apparecchia per l'incornata vincente di Simeone. Il georgiano lascia poi il campo a Elmas: a entrare è anche Raspadori, che rimpiazza Anguissa. All'89' Simeone va a caccia della doppietta, ma Silvestri evita ai suoi un passivo più pesante. In effetti il match termina così: con un 4-1 che fa felice il Maradona, oltre a scacciare via i primi venti di crisi.
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