Napoli campione d’Italia, Spalletti: "Vincere lo scudetto era la missione fin dal mio arrivo"

Il tecnico toscano si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “Un anno fa ci contestarono e io proprio in quel momento ho caricato i giocatori”. Di Lorenzo: “Io capitano dello scudetto dopo Maradona: senza parole”. Osimhen: “A Roma abbiamo capito di poter vincere”

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
4 maggio 2023

Udine, 4 maggio 2023 - Dopo 33 anni l'incantesimo si è spezzato: grazie all'1-1 maturato contro l'Udinese alla Dacia Arena il Napoli vince matematicamente uno scudetto di fatto mai in discussione. Di Osimhen la rete che ha risposto a quella firmata da Lovric, regalando così agli azzurri quel punto che mancava per dare il via a una festa infinita che abbraccia praticamente tutta la città: compreso un Maradona aperto per l'occasione a migliaia di tifosi festanti grazie a un tripudio che porta la firma su tutti di Luciano Spalletti.

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Spalletti: “Napoletani felici la più grande emozione”

Il tecnico toscano si è concesso con estrema gioia di microfoni del dopopartita: mai conferenza stampa fu più lieta anche per un oratore del calibro del neo campione d'Italia. "Paradossalmente, per le persone come me abituate e lavorare sodo è difficile anche godere dei successi: la felicità è un sentimento fugace e so che questo mio modo di vedere la vita mi toglie qualcosa. Vedere però i napoletani felici è la mia più grande emozione: sono proprio loro a trasferirmi la gioia. So che soddisfazioni del genere aiuteranno le persone anche ad affrontare la vita quotidiana e i suoi problemi: se penso a questo - continua Spalletti - sento di essermi tolto davvero un peso". Eppure, a dispetto del lungo digiuno chiuso stasera, la piazza partenopea è sempre stata affamata di vittorie: un ossimoro che ha nel tempo prodotto un cortocircuito che sembrava senza fine. "Qui hanno visto grandi allenatori e giocatori: penso a Maradona, ma non solo. Con questi termini di paragone anche i piazzamenti ottenuti negli anni scorsi sono parsi poca roba: un anno fa si parlava di stagione fallimentare nonostante un posto in Champions League centrato con largo anticipo. Era proprio quello il nostro obiettivo: eppure, poi siamo stati contestati per aver mancato lo scudetto e questa cosa non mi era piaciuta". Spalletti ne approfitta per togliersi un bel sassolino dalla scarpa addentrandosi ulteriormente in questo discorso. "Un anno fa mi avevano criticato quando avevo detto a chiare lettere che avremmo potuto vincere il campionato: l'avevo fatto per dare la giusta mentalità ai calciatori. Senza contare che arrivavo dopo che diversi allenatori di tutto rispetto avevano proposto un calcio bello e anche vincente. Il club non riusciva però ad andare oltre alla Coppa Italia e così mi sono detto che sarei venuto qui solo a patto di raggiungere il livello successo: lo scudetto". Missione riuscita anche grazie a un Osimhen stratosferico che, quasi come la chiusura di un cerchio, appone la sua firma sul pareggio decisivo della Dacia Arena. "E' un calciatore fortissimo e un ragazzo con un grande cuore: dà tutto per la squadra e lo ha dimostrato anche stasera, correndo ovunque. Aver segnato il gol che certifica la vittoria del campionato è il giusto premio per lui". Infine per Spalletti arriva il momento delle dediche. "Questo scudetto è innanzitutto dei calciatori, poi del pubblico e della città e infine della società e di chiunque lavori qui. Il resto è della mia famiglia e dei miei affetti".

Di Lorenzo e Osimhen: “Che gioia”

"E' un'emozione bellissima, lottiamo da inizio anno per questo scudetto. E' super meritato, siamo contenti. Ora non vediamo l'ora di festeggiare": queste le parole del capitano azzurro, Giovanni Di Lorenzo. "Sono troppi anni per una piazza come Napoli che vive di calcio e che ogni giorno ci ha trasmesso l'amore e la passione per questa maglia. Anche oggi sembrava di giocare a Napoli, i tifosi se lo meritano più di tutti. Abbiamo fatto un campionato strepitoso, ce lo meritiamo anche noi". "E' stata una crescita partita dopo partita - ha aggiunto Di Lorenzo -. Ci siamo uniti, siamo diventati squadra e sono aumentati entusiasmo e autostima. Sono senza parole, vedere tutta questa gente mi lascia senza parole". Di Lorenzo capitano dello scudetto dopo Diego Armando Maradona: "Lo so, sono senza parole. Ma il merito non è solo mio, è di tutte le persone che hanno lavorato affinché questo sogno accadesse".

Il gol dello scudetto azzurro non poteva che portare la firma di Victor Osimhen: "È un'emozione fantastica per me, abbiamo aspettato tanti anni per portare lo scudetto al Napoli e ci siamo riusciti, è un giorno che non scorderemo mai per tutta la vita. Ora andiamo a festeggiare col pubblico nel nostro stadio - ha detto l'attaccante nigeriano -. Non avrei saputo quantificare questa sensazione, è veramente meravigliosa -aggiunge il 24enne nigeriano a Dazn-. A inizio stagione eravamo sfavoriti, non molti credevano in noi ma grazie all'unione, a un grande allenatore, al presidente e chiunque è nel club siamo stati in grado di credere nello Scudetto e di vincerlo. Ora ci godiamo il momento. Quando abbiamo vinto in casa della Roma abbiamo capito di poter vincere il titolo. Sono una squadra forte e abbiamo lottato fino in fondo, lì abbiamo realizzato di avere i numeri per vincere questo scudetto".

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