Supercoppa Italiana, Napoli-Fiorentina 3-0: azzurri in finale grazie a un super Zerbin
Apre Simeone e chiude con una doppietta di classe il jolly di Mazzarri, finora mai in gol. Nel mezzo il rigore calciato alle stelle da Ikoné, uno dei pochi sussulti dei viola
Riyad (Arabia Saudita), 18 gennaio 2024 - All'Al-Awwal Park non c'è esattamente il pubblico delle grandi occasioni (per usare un eufemismo), ma ci sono Napoli e Fiorentina, che si giocano il primo posto in finale di Supercoppa italiana in attesa di affrontare una tra Inter e Lazio, che si affronteranno domani alla medesima ora. A spuntarla sono i campioni d'Italia, che passano in vantaggio grazie al grande ex Simeone prima di tremare quando Ikoné guadagna un rigore, calciato da se stesso alle stelle. Scampato il pericolo, gli azzurri amministrano il vantaggio senza correre rischi particolari. Anzi: nel giro di 3' si scrive la favola di Zerbin, che trova i suo i primi gol con la maglia del Napoli e si tratta di sigilli pesantissimi che mandano i suoi all'atto conclusivo di un torneo discutibile per diversi motivi, tra cui format e location. La pensava così lo stesso De Laurentiis, che stasera invece dagli spalti di Riyad si gode lo spettacolo della rinascita della sua creatura.
Le formazioni ufficiali
Mazzarri, a sorpresa, vira su un 3-4-2-1 che tra i pali prevede Gollini, con l'inedita (in questo ritorno di fiamma) difesa a tre composta da Di Lorenzo, Rrahmani e Juan Jesus: i quinti sono Mazzocchi e Mario Rui, con Lobotka e Cajuste in mezzo al capo e la coppia Politano-Kvaratskhelia a supporto di Simeone. Italiano risponde con un 4-2-3-1 aperto da Terracciano, protetto da Kayode, Milenkovic, Martinez Quarta e Biraghi, a loro volta schermati da Arthur e Duncan: l'unica punta è Beltran, rifornito da Ikoné, Bonaventura e Brekalo.
Primo tempo
Il primo corner del match è appannaggio del Napoli e guadagnato da Politano, che poi si occupa anche della battuta: è uno schema che arma il tentativo dal limite dell'area di Kvaratskhelia, smorzato da una selva di gambe prima di terminare tra le braccia di Terracciano. All'8' si vede la Fiorentina, con Bonaventura che prima guadagna un fallo da ottima posizione e poi si incarica della battuta, sorprendendo la difesa azzurra: la palla arriva a Ikoné, che penetra in area prima di vedere il suo tentativo rinviato in corner da Simeone. Al 9' Politano, il più brillante dei suoi, prima scambia con Mazzocchi e poi esplode il mancino dal limite: Terracciano vola e manda la palla in angolo. Sul ribaltamento di fronte l'omologo di ruolo Ikoné va via a Mario Rui, si accentra e calcia: un'altra deviazione genera un corner che arma il sinistro al volo dalla distanza di Biraghi che sfila a lato di un soffio. Dopo questi botta e risposta i ritmi calano fino al 19', quando Lobotka imbuca per Cajuste, che cincischia e si fa rimontare dalla difesa viola: la chiamata del fuorigioco spegne i rimpianti di Mazzarri. Al 22' uno schema simile, con un lancio in profondità, porta al vantaggio degli azzurri: Juan Jesus serve Simeone, che si defila e sembra aver perso l'attimo buono per la conclusione prima di scoccare col destro il diagonale buono per spezzare l'equilibrio. Al 28', dagli sviluppi di un corner, Beltran insacca il tap-in su suggerimento di Bonaventura, ma il fuorigioco di quest'ultimo vanifica tutto. Al 41' proprio il numero 5 viola prova a suonare la carica per i suoi con una botta dalla distanza che si rivela però imprecisa. In realtà, l'episodio buono per la Fiorentina arriva poco dopo: è il 44' e Ikoné vince la sfida con Mario Rui, che lo tocca quel tanto che basta per portare La Penna a indicare un dischetto dal quale proprio il numero 11 manda la palla alle stelle.
Secondo tempo
Le squadre rientrano in campo con gli stessi effettivi. La prima occasione della ripresa arriva al 50', quando Beltran gira verso la porta di Gollini, che non si fa sorprendere. Sul ribaltamento di fronte Politano crossa per Mario Rui, che arma il rimorchio di Cajuste che però si perde alle stelle. Italiano prova a cambiare qualcosa togliendo Ikoné e Brekalo e inserendo Nzola e Sottil. Al 60' proprio Nzola sfida Mario Rui, che vince il duello e si rifugua in corner: dagli sviluppi dello stesso Bonaventura prova il destro da fuori ma senza la giusta mira. Italiano getta nella mischia Parisi per Biraghi proprio mentre in campo salgono tensione e nervosismo, con diverse entrate al limite su entrambi i fronti. Mazzarri risponde inserendo Zielinski per un impalpabile Kvaratskhelia, Ostigard per Mario Rui e Lindstrom per Politano: ne viene fuori un 3-5-1-1 ancora più abbottonato. Neanche il tempo di rimodellare il suo Napoli che Mazzarri deve effettuare un altro cambio: il già acciaccato Cajuste si fa di nuovo male ed è costretto a lasciare il posto a Gaetano.
La Fiorentina tiene il possesso palla e manovra bene ma di fatto si rende pericolosa soltanto grazie ai piazzati e alle ormai proverbiali rimesse laterali a lunghissima gittata di Kayode: troppo poco per sfondare il muro eretto da un Napoli più spada che fioretto. L'ultima mossa di Mazzarri è Zerbin per Mazzocchi, a sua volta acciaccato. Superati diversi spaventi, gli azzurri tornano ad attaccare grazie a qualche interessante trama palla a terra in ripartenza con l'intenzione di sferrare il colpo del ko. La missione riesce all'84' a Zerbin, che con un tap-in volante (con tanto di durissimo scontro con il palo) manda in rete la sponda di Di Lorenzo dagli sviluppi di un corner guadagnato da Lindstrom. Il giovane esterno fa prendere un grande spavento alla sua panchina prima di 'risorgere' in tempo per calare il tris all'87', capitalizzando con un gran destro in diagonale la palla rubata a Duncan a centrocampo. Italiano, ormai arreso, dà riposo a qualche big: scendono Bonaventura e Martinez Quarta e salgono Faraoni e Barak, obiettivo di mercato proprio del Napoli, che vince e approda in finale in attesa di una tra Inter e Lazio, con l'obiettivo neanche più tanto celato di regalarsi un acuto in una stagione finora totalmente da dimenticare.
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