Napoli, passi avanti per i rinnovi di Anguissa e Meret

Durante la sosta le distanze si sono accorciate: per il camerunese è quasi fatta, mentre per il friulano mancano ancora dei dettagli a livello di stipendio

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
20 novembre 2024
André-Frank Anguissa (Ansa)

André-Frank Anguissa (Ansa)

Napoli, 20 novembre 2024 - Del caso più scottante e mediatico, quello legato a Khvicha Kvaratskhelia, come da espresse dichiarazioni del direttore sportivo Giovanni Manna, se ne riparlerà più avanti e, con ogni probabilità, addirittura a fine stagione quasi per un patto stabilito tra le parti, ma la macchina dei rinnovi del Napoli va avanti a fari spenti, registrando progressi su due fronti: quelli legati ad André-Frank Zambo Anguissa e Alex Meret.

Fumata (quasi) bianca per Anguissa e Meret

 Il primo caso è quello più semplice e, allo stesso tempo, quasi scontato, perché nel contratto del camerunese figura un'opzione biennale (1+1) appannaggio del club partenopeo per prolungare di l'attuale accordo, in scadenza il 30 giugno 2025. Nessuno, neanche nel pieno della crisi generale e dello stesso centrocampista nel corso dell'ultima stagione, ha mai pensato che il Napoli avrebbe deliberatamente perso a zero un giocatore comunque pagato 15 milioni e che oggi ne vale probabilmente quasi il doppio.

C'è stato però, appunto, un periodo in cui il rapporto tra le parti aveva toccato il picco minimo soprattutto a causa del rendimento di Anguissa, forse uno dei giocatori più involuti nel rapido tonfo dall'estasi scudetto alla stagione chiusa nell'anonimato del decimo posto in classifica. In quei frangenti, con il contratto ancora in piedi, l'idea era di salutarsi tramite una cessione, anche se lontana dalle cifre di solito chieste da Aurelio De Laurentiis quando si tratta di intaccare l'undici titolare. Poi, un po' la pagina girata con vigore (ed investimenti) dalla società sul mercato e un po' (tanto) l'arrivo in panchina di Antonio Conte, ecco che il classe '95 torna il centrocampista dei giorni d'oro: qualità e soprattutto quantità al servizio del Napoli, presumibilmente addirittura fino al 30 giugno 2028. Praticamente, un legame a vita per Anguissa, che prima sarà trattenuto tramite l'opzione già presente nel contratto attuale, con annesso ritocco dell'ingaggio, che dovrebbe toccare i 3 milioni, e poi potrebbe vedersi riconosciuto un anno extra di premio da parte del club partenopeo.

La palla passa a Manna, al lavoro per blindare il camerunese per oltre quanto stabilito da una fredda postilla, che forse non renderebbe giustizia a un rapporto ormai solido. Tale è anche quello con Meret, che però ha attraversato ben più tempeste e oscillazioni. Senza firma anche il friulano saluterebbe la prossima estate e stavolta senza il paracadute di alcuna opzione. Non a caso, le trattative in questo caso sono partite da più tempo, conoscendo a loro volta alterne vicende specialmente la scorsa estate, quando per un attimo (o forse più) l'idea di separarsi era balenata nella testa di tutte le parti in causa. Anche in questo caso, l'effetto Conte si è fatto sentire sia nei rapporti interni sia nel rendimento del classe '97, spesso decisivo specialmente nelle primissime partite della stagione.

Proprio le parate spesso miracolose di Meret, uno dei migliori in particolare negli interventi da distanza ravvicinata, hanno dato una nuova accelerata ai discorsi, per la verità già arrivati a uno stadio molto avanzato. Come per Anguissa, non è ancora il tempo degli annunci, ma stavolta nuvoloni neri all'orizzonte non ce ne dovrebbero essere, anche se stavolta con un piccolo asterisco. A differenza del camerunese, l'accordo totale su cifre e durata del nuovo contratto non c'è ancora, ma i colloqui per superare questi ostacoli stanno diventando più intensi, come confermato anche da Federico Pastorello, l'agente del portiere. Tempi certi non ce ne sono, ma con una scadenza molto vicina che sulla carta potrebbe portare Meret a firmare per un'altra squadra già a gennaio, la speranza delle parti in casa e in special modo del Napoli è di regalarsi un rinnovo, se non addirittura due, entro Natale.

Le dichiarazioni di Gilmour

 Discorsi che non toccano Billy Gilmour, arrivato quest'estate e per la precisione in coda al mercato nonostante fosse uno dei primi nomi presenti sull'agenda della nuova direzione tecnica azzurra. Dopo un inizio da comprimario alle spalle del titolarissimo Stanistav Lobotka, proprio l'infortunio di quest'ultimo gli ha spianato la strada per diversi match da titolare: il risultato è stato buono, complice un impatto ottimo con la nuova realtà che è stato affrontato in un'intervista rilasciata dal ritiro della Scozia nella quale non è mancato il raffronto a distanza con Piotr Zielinski, affrontato (e battuto) nel recente incrocio di Nations League. "E' ancora molto presto per parlare di quello che accadrà o non accadrà in stagione. Ragioniamo partita per partita per vedere che succede, ma chiaramente abbiamo iniziato bene e questo ci sta permettendo di sognare. Lavorare con Conte è bellissimo, perché è un top manager. Zielinski invece è un ottimo giocatore, bravo a dare e ricevere la palla. D'altronde, per militare nell'Inter devi essere per forza un grande giocatore".

Finita la supplenza a Lobotka, per Gilmour ora torna la panchina, ma non di certo a fini punitivi o definitivi. Lo stesso slovacco, reduce da uno stop muscolare piuttosto lungo, andrà centellinato in vista del tour de force che attende il Napoli (e le altre squadre) nei prossimi mesi. Poi ci sarà il ritorno della Coppa Italia, che imporrà delle riflessioni a livello di turnover e non solo per quanto riguarda la cabina di regia. Lo stesso centrocampo necessiterà di diverse rotazioni per evitare che ai big si scarichino le pile o per prevenire problemi fisici.

Da uno scozzese all'altro: l'allarme per Scott McTominay e la sua caviglia ha smesso di suonare ma non del tutto, perché nonostante le rassicurazioni del diretto interessato e l'esito dei primi accertamenti effettuati, la situazione andrà comunque monitorata in vista della Roma. Dopo la paura iniziale è arrivato il sospiro di sollievo, a sua volta seguito ora da una fase di riflessione. L'impressione però è che difficilmente il Napoli e Conte vogliano rinunciare a McTominay che, parlando dei raffronti a distanza fatti dal connazionale Gilmour, forse è il giocatore più simile a Zielinski.

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