Napoli, Meret: "Siamo in fiducia e vogliamo vincerle tutte. A cominciare dall'Atalanta"

Il portiere azzurro suona già la carica in vista del prossimo impegno: "Lavoreremo al massimo per preparare il match insieme al mister, che cura ogni dettaglio"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
31 ottobre 2024
Il portiere Alex Meret

Il portiere Alex Meret

Napoli, 31 ottobre 2024 - Se il primato in classifica ormai non è più una novità da diverso tempo, per un'intera piazza la piacevole sorpresa portata dall'ultima settimana è il primo tentativo vero e proprio di fuga del Napoli, che ora può contare su un margine di 4 punti sull'Inter, di 6 punti sull'Atalanta, prossima avversaria domenica al Maradona, e addirittura di 7 punti su una Juventus che, così come ovviamente le altre inseguitrici, potrebbe essere già tagliata fuori dai giochi. Merito di tutti i protagonisti azzurri, tra i quali un Alex Meret insuperabile e intervenuto nel pomeriggio ai microfoni di Radio Crc.  

Il ruolo del portiere

  Manco a dirlo, nonostante l'ennesimo 'clean sheet' a referto, sono servite le manone del friulano anche nel recente successo di San Siro contro il Milan, a sua volta oggi lontano già anni luce in graduatoria: memorabile in particolare la parata salva-risultato su Yunus Musah. "Sono interventi difficili e rischiosi nei quali bisogna calcolare bene i tempi di uscita. Al momento dello stop si è allungato la palla e lì ho deciso di partire in uscita bassa, e per fortuna è andata bene, perché mi ha colpito il piede e così siamo usciti da una situazione potenzialmente pericolosa sulla quale però lavoriamo tanto in settimana". Insomma, il pizzico sempre utile di fortuna c'è, come confermato anche dal diretto interessato, ma dietro ai numeri da sogno del Napoli, soprattutto in difesa (la migliore del campionato), c'è anche tanto impegno. "Il merito è di tutta la squadra: i centrocampisti chiudono le linee di passaggio, i difensori si danno le coperture giuste e in area c'è molta attenzione a chiudere sull'uomo. Tutti si sacrificano come chiede il mister, e ovviamente dobbiamo continuare così a dare tutto". I pochi scricchiolii della retroguardia azzurra finora sono arrivati anche da una costruzione dal basso, non a caso croce e delizia dei portieri, non sempre impeccabile. "Se fatta bene può dare tanti vantaggi e creare situazioni importanti e pericolose. L'errore tecnico ci sta, così come ci sta un movimento sbagliato che ti fa perdere la palla, ma in questi casi - continua Meret - è fondamentale andare subito a riaggredire l'avversario per riconquistare la sfera, come facciamo noi. Usiamo la costruzione dal basso, ma solo se il rischio non è troppo alto". Un ruolo determinante, in questi frangenti ma anche in altri, lo assume il portiere con le sue doti, più o meno spiccate, di comunicazione. "Sicuramente è importante parlare, anche se non è sempre facile perché c'è il pubblico. Le comunicazioni più delicate riguardano i tagli, il seguire un uomo o le scivolate: in questi casi bisogna tenersi svegli e il portiere, da dietro, può vedere in anticipo certe situazioni, aiutando i centrali o anche gli altri compagni". Tra essi c'è un Matteo Politano sempre più fondamentale in entrambe le fase di gioco. "Sta facendo un ruolo che non gli ho mai visto fare finora. E' un giocatore di grande resistenza, ma anche disponibilità e attenzione. Sta faticando molto, ma così facevo ci sta aiutando tanto dietro, oltre a farlo nella fase offensiva in particolare in ripartenza". Per la gioia del portiere ma anche di Giovanni Di Lorenzo, l'altro signore della corsia destra, nonché grande protagonista di quest'eccellente inizio di stagione.

Archiviato il Milan, avanti con l'Atalanta

  Tutti questi ingredienti hanno plasmato la vittoria di Milano, una delle più importanti perché arrivata all'alba del ciclo di ferro che da ora in poi vedrà coinvolti gli azzurri. "Per noi era un test chiave. Affrontavamo una squadra forte e lo facevamo arrivando da un momento di fiducia. Ora ne abbiamo ancora di più per continuare il nostro percorso. Vogliamo vincerle tutte, e poi si vedrà". Qualora ciò accadesse, con il Napoli già padrone del suo destino, lo scudetto, la parola finora (giustamente o meno) ancora ingnorata, sarebbe certo. Prima però servirà superare un altro esame molto duro, forse addirittura più di quello di San Siro, contro un Milan incerottato: domenica al Maradona si vedrà la temibile Atalanta di Gian Piero Gasperini. "Domani guarderemo i video insieme al mister, che cura ogni dettaglio aiutandoci molto, e al suo staff, con l'obiettivo di conoscere meglio i nostri prossimi avversari. Lavoreremo su uscite, pressioni e soprattutto sul nostro gioco con il fine di limitare il loro. Sarà fondamentale ripartire dall'intensità messa contro il Milan: è un fattore che stiamo avendo fin dal ritiro. Fisicamente stiamo bene, e questo ci aiuta, così come ci aiuta venirsi incontro in campo se un compagno ha bisogno di una mano". Insomma, proprio come aveva suggerito Antonio Conte, il Napoli deve imparare a indossare più vestiti anche durante la stessa partita: figurarsi nel corso di una stagione intera. Nel caso in esame, quello a cui si riferisce pure Meret, anche per segnare un taglio netto con il passato, per gli azzurri è importante alla qualità abbinare la quantità. E in effetti finora la capolista sta facendo proprio questo, specialmente nell'ultimo periodo nel quale molte vittorie sono arrivate o di 'corto muso' oppure soprattutto grazie a episodi favorevoli prontamente sfruttati. Poi ci sono i meriti dei singoli, come appunto Meret, che chiude il suo intervento a Radio Crc parlando della sua idea del calcio in generale, prima e dopo il ritiro, e del ruolo del portiere. "So per certo che quando finirò la mia carriera da calciatore non farò l'allenatore. Quanto ai moduli, ormai è un discorso relativo: ormai ultimamente molto spesso le squadre si prendono alte uomo su uomo e ciò porta a cambi di posizione, adattandosi specularmente a quelle dell'avversario, provando a sfruttarne i punti deboli proprio con questi spostamenti. Parlare di numeri nel calcio moderno ha poco senso. Quanto ai portieri, penso che uno dei migliori sia Thibaut Courtois: forte come lui ce ne sono tanti e da ognuno - conclude Meret - provo a rubare qualche segreto".

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