Napoli, ecco il primo allungo in classifica. Ma ora c'è il ciclo di ferro

Il pirotecnico 4-4 tra Inter e Juventus lancia gli azzurri a +4 e +5 proprio sulle due rivali. Ma ora il calendario, a partire dal Milan, comincia a far paura

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
28 ottobre 2024
Napoli-Lecce, l'esultanza degli azzurri (Ansa)

Napoli-Lecce, l'esultanza degli azzurri (Ansa)

Napoli, 28 ottobre 2024 - Quasi come un puzzle sempre più perfetto, giornata dopo giornata di campionato tutti i pezzi vanno a incastonarsi come da auspicio di un Napoli che, adesso lo si può dire, mette a referto il primo break della stagione e lo fa comodamente dal divano di casa sua, come profetizzato (e sperato) da Antonio Conte a margine del successo di misura sul Lecce. Ironia del destino, mentre gli azzurri vincono ancora di 'corto muso', come da vecchia usanza diffusa più che altro a differenti latitudini, Inter e Juventus, le rivali oggi più accreditate della capolista, danno spettacolo a suon di gol e adrenalina pura, come un tempo accadeva invece in un Maradona che oggi ha imparato ad accontentarsi anche di successi meno pirotecnici ma, paradossalmente, ancora più importanti. Il risultato è presto detto, con il primo tentativo di fuga a referto dopo che una settimana fa, complice il successo dell'Inter in casa della Roma, era rimasto nel cassetto: oggi il Napoli può contare su un vantaggio di 4 punti proprio sui nerazzurri e di 5 lunghezze sulla Juventus. Il tutto alla vigilia dell'inizio del ciclo terribile che partirà da San Siro, sponda Milan, e durerà fino a inizio dicembre.  

Il calendario del Napoli

  Archiviata la lunga fase (sulla carta) agevole del calendario, per gli azzurri ora arriverà il momento della verità, quello che incuriosisce tutti: dai rivali, che aspettano al varco una squadra a detta loro favorita da una partenza in discesa per le partite proposte e per gli episodi tutti amici raccolti finora, e dalla stessa piazza partenopea, che prima di cominciare almeno a mettere in frigo la bottiglia buona da stappare eventualmente tra qualche mese per un'altra festa vuole probabilmente capirci qualcosa di più sulle reali potenzialità della banda Conte. Dopo tanta attesa, il primo snodo cruciale della stagione è alle porte e si avvierà proprio dalla trasferta in casa di un Milan ferito nel fisico, a giudicare dalle tante assenze, e anche nell'anima dopo il rinvio della gara contro il Bologna e del relativo codazzo polemico. Poi il Napoli tornerà di scena al Maradona e lo farà accogliendo un'Atalanta tornata in versione schiacciasassi prima di volare di nuovo al Meazza, stavolta sponda Inter. A quel punto all'orizzonte farà capolino la terza sosta del campionato, notoriamente forse la prima pausa che realmente fornisce una prima fotografia attendibile della classifica e della situazione in generale della Serie A: inutile dire che qualora gli azzurri vi si presentassero con il margine attuale intatto o addirittura dilatato, allora i tifosi potrebbero quantomeno cominciare a scegliere il marchio della suddetta bottiglia buona da stappare in primavera inoltrata. Dopo la sosta, sempre una grande incognita per tutti sul fronte infortuni (e non solo), a Fuorigrotta si vedrà una Roma che potrebbe avere un volto totalmente diverso da quello fragile ed emaciato visto nelle ultime settimane. In seguito, il Napoli farà visita a un Torino che finora ha indossato le vesti della sorpresa del campionato: difficile ipotizzare se questo abito, da qui all'alba di dicembre, si sarà sgualcito o se invece i granata avranno addirittura ingranato una marcia più alta. Archiviato per un istante il campionato, gli azzurri saranno di scena all'Olimpico negli ottavi di finale di Coppa Italia, stavolta, tanto per restare in ambito di metafore sartoriali, approcciati dopo aver faticato con la tuta da lavoro indossata nei turni estivi: l'ingresso nel tabellone principale vedrà la Lazio ricoprire il ruolo di testa di serie prima che la stessa Lazio, a distanza di pochi giorni, sarà attesa al Maradona per un altro big match di Serie A, forse l'ultimo del ciclo di ferro. Forse, perché la doppia trasferta tra Udinese e Genoa potrebbe proporre molte insidie prima dell'arrivo, sulla carta su un tappeto rosso, del Venezia a Fuorigrotta, a sua volta preludio della complicatissima chiusura del girone d'andata in casa di una Fiorentina che quest'anno sta facendo sul serio, entrando a gamba tesa nella lotta per le posizioni più nobili della classifica.

Rebus Lobotka

  Curiosamente, quando il campionato girerà pagina nel contesto del calendario asimmetrico in voga (con diversi feedback) da qualche anno, il Napoli si troverà di fronte uno scenario totalmente opposto: la maggioranza dei big match piazzati all'inizio prima che le pendenze vadano via via ad addolcirsi man mano che si andrà incontro prima alla primavera e poi alla bella stagione. Anche questo scenario, così come la partenza in discesa del girone di andata, potrebbe deporre dalla parte degli azzurri, naturalmente a patto di uscire indenni dal secondo atto del tour de force e di continuare a essere letali contro formazioni sulla carta meno attrezzate. Discorsi prematuri: prima, all'orizzonte, c'è il ciclo di ferro numero uno, che si aprirà domani contro un Milan in teoria sfavorito da diversi fattori, tra i quali le assenze di numerosi pezzi grossi. In casa Napoli, a tal riguardo, il rebus si chiama Stanislav Lobotka: il recupero dello slovacco, sostituito con alterne fortune da Billy Gilmour, procede bene ma forse non al punto da rischiarlo subito su un palcoscenico mai banale come quello di San Siro. Volendo trovare un neo allo scozzesino, la fase di costruzione è stata buona, ma il doppio ruolo fornito dal ben più esperto regista, cresciuto a dismisura in fase di ripiegamento, ha mostrato qualche scricchiolio. Niente però che abbia intaccato la tenuta difensiva, con il Napoli da ieri miglior difesa in coabitazione con la Juventus con appena 5 reti subite in totale. Con la differenza che del passivo complessivo dei bianconeri ben 4 tasselli sono maturato ieri nella partita pazza del Meazza: una piccola analogia con il tris incassato all'esordio in casa del Verona dagli azzurri che tuttora pesa come un macigno in questa particolare statistica. Per il Napoli è una storia vecchia oltre 2 mesi nei quali i progressi sono stati continui e costanti, mentre alle sue spalle la sensazione forte è che non si possa dire altrettanto. Sensazione avallata dal primo allungo trovato in classifica dalla capolista.

 

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