Inter-Juve uno spot per il calcio, ma Motta non sarà del tutto contento: troppi 4 gol
Otto gol e spettacolo, un bello spot per la Serie A in Inter-Juve, ma entrambi gli allenatori cureranno gli errori per...prendere meno reti
Bologna, 28 ottobre 2024 – Otto gol, pari e spettacolo, tutto a favore del calcio italiano, che ha diramato in mondo visione una bellissima partita, e di Antonio Conte, che col suo Napoli ha assistito a un risultato che lancia i partenopei con quattro punti di vantaggio sui nerazzurri e cinque sui bianconeri. L’altro lato della medaglia è quello degli allenatori, perfezionisti per definizione e che non potranno essere soddisfatti di quattro gol presi per parte. E infatti, la partita era iniziata in modo compassato, perché Motta non voleva utilizzare male il pallone per spalancare le ripartenze nerazzurre, e Inzaghi non aveva ordinato il suo classico pressing furioso proprio per evitare che si scatenassero transizioni in campo aperto, quelle più deleterie per l’assetto di ogni squadra. Poi, il rigore di Zielinski e l’immediata reazione juventina hanno dato il via a una partita aperta, apertissima, a tratti quasi da pugili suonati che se le cantano di santa ragione a guardie abbassate.
Motta non può essere contento della fase difensiva
Chi guarda alla tv o allo stadio sicuramente si diverte nel momento in cui ci sono otto gol, quattro per parte, tre rimonte, addirittura di due gol quella della Juve, ma gli allenatori meno, perché nei dettagli si annida spesso la differenza tra successo e sconfitta e su quelli, ne siamo sicuri, Thiago Motta e Simone Inzaghi lavoreranno in questi giorni. Entrambi curano molto l’equilibrio difensivo, ma se da un lato l’Inter aveva già dimostrato in stagione di prendere qualche gol in più del solito, mai la Juve era parsa così fragile difensivamente e se i padroni di casa avessero concretizzato di più nel secondo tempo probabilmente il risultato avrebbe detto altro. Motta ha praticamente subito l’80% dei gol stagionali in campionato in una sola partita e, se in fase offensiva ci sono stati dei lampi, nell’equilibrio generale di squadra qualcosa è mancato, tanto che le reti sarebbero potute diventare cinque a un certo momento, con conseguente quasi sicura sconfitta. Insomma, da San Siro esce certamente più rinfrancata la Juve, proprio per la rimonta finale, e l’Inter sente di aver buttato due punti, ma in generale entrambe dovranno assolutamente migliorare ed evitare che, anche in Europa, ci possa essere una così labile tenuta difensiva. Motta, si sa, utilizza il possesso palla per evitare che l’avversario attacchi e lo scopo è non solo creare varchi per segnare, ma anche gestire il pallone togliendolo alla disponibilità altrui, anche per cancellare dallo spartito tattico le famose transizioni, ovvero le situazioni più pericolose per la difesa che è esposta alle folate degli attaccanti avversari. Spesso dalle transizioni nascono i pericoli maggiori, perché a difesa schierata tutti sono ormai solidi e capaci di arginare anche i migliori attaccanti. Invece, le due formazioni a San Siro di transizioni ne hanno subite tante.
Motta: “Abbiamo sofferto in fase difensiva”
Siamo sicuri che Thiago lavorerà sugli aspetti che non hanno funzionato a Milano, perché laddove ci sono tanti gol e tanto spettacolo ci sono errori individuali e di squadra nella solidità difensiva. Motta ha parlato chiaro nel post partita, analizzando una ottima fase di attacco, dove la Juve ha creato diversi pericoli, ma chiedendo miglioramenti in quella difensiva, dove quattro gol subiti sono decisamente troppi: “E’ stata una partita difficile e aperta, ma siamo sempre rimasti in gara anche se sotto di due gol tutto è diventato più difficile – il suo commento – L’Inter è venuta fuori e avrebbe potuto chiudere la partita, mentre alla fine potevamo anche vincerla noi”. E senza palla la squadra ha sofferto troppo: “A livello individuale e collettivo abbiamo sofferto – la conferma di Thiago – Sono state concesse troppe occasioni, cosa che di solito non concediamo. Ma è anche vero che in attacco abbiamo creato tanto. Diciamo che a tratti abbiamo fatto bene e a tratti no”. Va anche sottolineato, e non è cosa di poco conto, che alla Juve attuale manca un perno difensivo come Gleison Bremer e che Danilo non è ancora al top della condizione, aspetti che pongono la fase difensiva in una situazione meno solida rispetto a qualche settimana fa.
Del Piero: “Non mi aspettavo la rimonta”
E quando la partita si apre, si spacca, presenta tante transizioni, tante occasioni, si aprono gli spazi, gli attaccanti di talento emergono. Da un lato Conceicao ha fatto il diavolo a quattro, ma è stato anche l’ingresso di Yildiz dalla panchina, scelta di Motta corretta con Mbangula falso nove, ha creare un notevole vantaggio in uno contro uno per la Juve che ha messo un granello di sabbia nell’ingranaggio nerazzurro: “Yildiz ha avuto un guizzo – il commento dell’ex Alex Del Piero a Sky – In generale la squadra ha avuto carattere e personalità e Conceicao è stato il migliore in campo”. Insomma, quando si aprono gli spazi i giocatori di grande qualità emergono. Ma ad un certo punto quasi nessuno, nemmeno i più ottimisti, si sarebbe aspettato la rimonta da 4-2 a 4-4, soprattutto perché in almeno due o tre occasioni l’Inter ha avuto la possibilità del quinto. Nemmeno pinturicchio pensava possibile il rientro: “Non mi aspettavo la rimonta, perché l’Inter è venuta su forte dopo il 4-2 a differenza di quanto aveva fatto sull’uno a zero. Anzi ha avuto le occasioni per il quinto e credo che questo sia un rammarico per i nerazzurri”. E anche Di Gregorio ci ha messo una bella pezza: “E’ normale che l’Inter abbia un po’ di delusione perché ci sono state alcune disattenzioni e quando hai tre o quattro occasioni, in cui anche Di Gregorio ha fatto bene, oppure la palla ti esce di poco per il 5-2, il rammarico è inevitabile”.
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