Juve, che succede: solo due vittorie in casa e la difesa balla. Skriniar è una idea

I bianconeri perdono solidità difensiva con sei gol subiti in due partite e in casa sono state battute solo Como e Lazio: le prime criticità della Juve di Motta

di MANUEL MINGUZZI -
31 ottobre 2024
Thiago Motta

Thiago Motta

Torino, 31 ottobre 2024 – Chi l’avrebbe mai detto che già a fine ottobre Thiago Motta si sarebbe ritrovato a sette lunghezze da Antonio Conte. Non è un divario decisivo, nessuno Scudetto è mai stato vinto in autunno, ma di sicuro gli squarci che si aprono sulla differenza di solidità tra le due squadre impongono una riflessione. Anche perché la Juve era reduce da un mezzo miracolo a Milano con un quattro a quattro frutto di due giocate di Yildiz dopo i diversi rischi di subire il quinto. La tenuta difensiva inizia a pagare il conto e molte delle cause si potrebbero ricondurre all’infortunio di Gleison Bremer, il miglior difensore della squadra e non è un mistero il fatto che Cristiano Giuntoli voglia correre ai ripari a gennaio. Ma preoccupa un po’ tutta la struttura che ha in breve tempo perso tutto l’equilibrio che Motta aveva costruito nei primi due mesi di stagione. Oggi la Juve crea tanto e segna tanto, ma subisce troppo e questo complica la ricostruzione di una identità di base che possa permettere bel gioco e buoni numeri difensivi.

Che succede?

Per largo tempo la Juve è stata miglior difesa del campionato, con zero gol subiti fino alla partita dello Stadium con il Cagliari, pareggiata nella ripresa da un rigore di Marin frutto di un errore pacchiano di Douglas Luiz. Da lì è come se qualcosa si fosse inceppato, mettendoci dentro anche i due gol subiti a Lipsia pochi giorni prima, ma inficiati dall’inferiorità numerica. Il tassametro ha iniziato a correre e nelle ultime sei partite sono stati ben dieci i gol subiti, quasi due a partita e solo con la Lazio, comunque ridotta in dieci, i bianconeri hanno mantenuto la porta inviolata. Preoccupa, non poco, la partita con il Parma. Se l’Inter, per grande qualità, può avere la giornata di grande produzione offensiva, contro i ducali si è vista una squadra sfilacciata, disarticolata per il campo con praterie concesse in ripartenza e che avrebbero potuto portare a un risultato addirittura peggiore. Non è da Motta e non è da Juve concedere così tanto. Resta da capire se le attuali debolezze siano strutturali, anche a causa dell’infortunio di Bremer, o se ci possa essere la possibilità di ritrovare un minimo di solidità generale. Troppi gli errori tecnici dei bianconeri, troppe le disattenzioni individuali e collettive e con i reparti che in più di ogni circostanza sono apparsi slegati: per Motta c’è tanto lavoro da fare in vista della trasferta di Udine di sabato e di quella in Champions a Lilla il 5 novembre. E poi c’è l’attacco. La squadra costruisce tanto, soprattutto sfruttando l’eccentricità di Conceicao, ma davanti si registra un ritorno al passato di Dusan Vlahovic, ovvero con difficoltà a concretizzare e anche ad aiutare la manovra. Un problema in più nonostante l’attacco abbia prodotto e segnato.

Giuntoli vuole correre ai ripari

Inevitabile, dunque, parlare di mercato. Serve un sostituto di Bremer e a gennaio Giuntoli ha intenzione di intervenire. Sono diversi i nomi sul taccuino, ma non semplici da prendere a metà stagione. Di sicuro, le insufficienti prestazioni di Danilo aprono una riflessione profonda alla Continassa per capire come muoversi. Il sogno, nemmeno tanto nascosto, è rappresentato da Milan Skriniar, ai margini al Psg dopo aver deciso di non rinnovare con l’Inter per tentare la carta parigina. L’ostacolo è ovviamente l’ingaggio, molto alto da 9 milioni, fattore che per favorire la trattativa dovrebbe portare al contributo dei parigini oppure a un decurtamento da parte dello slovacco. Servirà capire quanta voglia avrà Skriniar di tornare in Italia per rilanciarsi e nell’acerrima rivale dell’Inter. Giuntoli, dunque, tiene in caldo altre piste. C’è Sam Beukema del Bologna, Motta lo conosce bene ma i rossoblù non cederanno a metà stagione, così nella lista del direttore ci sono altri due centrali difensivi. Jaka Bijol è un difensore che piace tanto e in estate, nonostante la serrata corte del Bologna, è rimasto a Udine ma il salto di livello appare imminente. Anche in questo caso bisognerà capire le intenzioni del club friulano vista la valutazione estiva superiore ai 20 milioni di euro. Un profilo maggiormente internazionale è invece rappresentato da Jonathan Tah del Bayer Levurkusen. I tedeschi in estate hanno resistito all’assalto del Bayern Monaco, ma il centrale è in scadenza e c’è odore di parametro zero. Giuntoli lo segue, ma su Tah si può innescare una grande concorrenza e oggi può apparire un obiettivo molto complicato da prendere.

Come sta l’infermeria

Ma fino a gennaio bisogna contare sulle forze interne e Motta spera nello svuotamento rapido dell’infermeria. Con il Parma è tornato in campo Teun Koopmeiners, con una speciale protezione al costato, e ora si tratta di fargli ritrovare la piena forma dopo qualche settimana di stop. Sono altri due gli investimenti estivi ancora fuori per infortunio. Nico Gonzalez si è fermato a Lipsia e spera di poter rientrare per il match con il Lilla o per il derby col Toro del 9 novembre, sempre con massima precauzione visto l’infortunio muscolare e in un ruolo dove è coperto da Conceicao, Weah e Yildiz. Più rapidi, forse, i tempi di recupero di Douglas Luiz fermo per un affaticamento muscolare. Il brasiliano verrà valutato per Udine. Insomma, per Motta la prima vera situazione difficile da quando allena la Juve, sia per infortunati, sia per rendimento e risultati, lontani oggi da quelli del Napoli che è in fuga e senza coppe europee a togliere energie. Tra l’altro, Conte ha già passato indenne lo scontro dello Stadium e sette punti di vantaggio, seppur a ottobre, iniziano a essere tanti. Thiago chiamato a trovare tutti i correttivi necessari a riportare la Juve in rotta, anche perché allo Stadium, in campionato, sono state battute solo Como e Lazio.

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