Napoli, il ritorno di Lobotka e la convocazione della discordia

Neanche il tempo di rientrare dall'infortunio accusato nella precedente sosta che lo slovacco viene chiamato in Nazionale dall'ex Calzona, rovinando i piani al quartier generale di Castel Volturno

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
13 novembre 2024
Stanislav Lobotka (Ansa)

Stanislav Lobotka (Ansa)

Napoli, 13 novembre 2024 – Averlo o non averlo in campo fa tutta la differenza del mondo, al di là del rendimento e del risultato raccolti dalla squadra: i protagonisti sono, rispettivamente Stanislav Lobotka e il Napoli, pronti a ritrovarsi insieme alla ripresa del campionato. E stavolta dall'inizio.

L'importanza di Lobotka

In effetti, il ritorno dopo l'infortunio muscolare accusato nella precedente sosta è già avvenuto in casa dell'Inter, ma giusto per uno spezzone e con il motore chiaramente non a pieni giri. In assenza dello slovacco, per un lasso praticamente di 4 partite e mezza, gli azzurri hanno comunque raccolto un ottimo bottino, se si esclude la debacle interna con l'Atalanta che probabilmente neanche un singolo avrebbe potuto arginare. Eppure, nonostante l'eccellente ruolino di marcia della squadra e la rincuorante supplenza di Billy Gilmour, qualcosa senza il proprio pilastro del centrocampo ha vacillato in seno al Napoli. A pesare è innanzitutto il fattore esperienza, troppo spesso sottovalutato nel calcio in generale e in particolare all'ombra del Vesuvio, dove notoriamente la precedenza per tanti anni è andata ai colpi giovani e di prospettiva, a loro volta importanti ma comunque da accompagnare ad altri ingredienti. Proprio la genesi dello scudetto è partita da un impianto del genere, un giusto mix tra esperienza e freschezza che si è rivelato la carta vincente di quel Napoli. La squadra di oggi, anche dopo la rivoluzione estiva preannunciata già in primavera da Aurelio De Laurentiis, è stata plasmata su parametri simili e proprio la casella della regia ben fotografa questa scelta. Il titolare inamovibile è ovviamente Lobotka e alle sue spalle si sta facendo le ossa Gilmour: il vecchio e il nuovo, appunto, che hanno svolto al meglio i rispettivi compiti, e se strada facendo è emersa qualche sbavatura dello scozzese la 'colpa' è solo del confronto, quasi impietoso, con lo slovacco. Lobotka, in particolare nelle partite complicate, è l'ingrediente di un Napoli che, non a caso, si affida al proprio regista per pulire i cosiddetti palloni sporchi o, meglio ancora, per metterli in cassaforte anche con una semplice finta di corpo atta a mandare al bar l'avversario di turno. Inoltre, in fase di costruzione, il classe '94 offre ai propri compagni tracce quasi sempre illuminanti che ben pochi giocatori sono capaci di vedere. Lo specchio del passaggio di consegne tra Gilmour e Lobotka l'ha offerto proprio lo spezzone disputato dal secondo contro un'Inter in piena pressione per accaparrarsi l'intera posta in palio e mettere a referto il sorpasso in classifica. Non a caso, dopo un sanguinoso errore in fase di costruzione del classe 2001, che con uno sciagurato passaggio in verticale lancia un contropiede poi fallito dai padroni di casa, Antonio Conte decide di gettare nella mischia lo slovacco e il suo carico di esperienza: la mossa buona per tranquillizzare i suoi e, in un certo senso, anche per togliere certezze ai nerazzurri.

La convocazione della discordia

Da una sosta all'altra: un mese fa Lobotka si infortunava con la maglia della sua Nazionale, per uno stop evidentemente sottovalutato in prima battuta, come affermato pure dalo stesso Conte. Neanche il tempo di rientrare con lo spezzone di San Siro che lo slovacco torna nell'elenco dei convocati del ct Francesco Calzona, una vecchia conoscenza dalle parti di Fuorigrotta che trova così il modo, suo malgrado, di entrare ancora meno nelle simpatie della sua ex tifoseria. In realtà, la decisione del traghettatore per eccellenza della scorsa disastrata stagione ha scontentato anche la società partenopea, che per un giocatore appena al rientro da un infortunio muscolare non da poco avrebbe preferito un trattamento di favore. Invece no e Lobotka in questa sosta, anziché magari continuare a lavorare a Castel Volturno per rimettere benzina nel motore, sfiderà Svezia ed Estonia nell'ambito della Lega C di Nations League e, a occhio e croce, lo farà sempre con un minutaggio sostanzioso: decisamente tutto ciò che Conte non avrebbe voluto. Nei piani del tecnico azzurro, Lobotka sarebbe dovuto rimanere nel capoluogo campano per allenarsi a parte e migliorare la propria condizione, con quest'ultima missione che in realtà sarà perseguita da tutti i giocatori 'superstiti' dalle convocazioni con le rispettive Nazionali: per la verità pochi. Non solo Lobotka e Gilmour, il primo al rientro da un lungo infortunio e il secondo decisamente molto, forse troppo, utilizzato nell'ultimo periodo: la sosta potrà far bene anche a Michael Folorunsho, un altro grande assente delle ultime settimane, che con il suo forfait ha ulteriormente ridotto le rotazioni all'altezza della mediana. In vista del campionato ma anche del ritorno della Coppa Italia, Conte spera di poter attingere ulteriormente da una rosa che, in quanto a profondità, finora ha già dato ottimi responsi. Il primo pensiero va appunto alla staffetta in cabina di regia, ma non solo: spostandosi all'attacco, quando Romelu Lukaku ha faticato, alle sue spalle Giovanni Simeone si è sempre fatto trovare pronto in termini più di apporto alla squadra che realizzativo. Proprio il belga merita un capitolo a parte, sempre legato alle soste tanto invise a De Laurentiis (e non solo): nelle ultime due, l'attaccante ha risposto picche alle convocazioni della propria rappresentativa, non senza attirarsi anche qualche critica in patria per aver dato la priorità al proprio club. In realtà, l'obiettivo di Lukaku era ritrovare la forma migliore dopo un'estate trascorsa da separato in casa con il Chelsea: con il famoso senno di poi, probabilmente le cose non sono andate come auspicato dal belga e dal Napoli. Dopo il solito inizio boom di una nuova avventura, infatti, il classe '93 è incappato in un calo di rendimento che neanche la pesantissima rete rifilata al Milan ha potuto lenire. Insomma, paradossalmente, forse non giocare con la propria Nazionale ha sortito l'effetto opposto per Lukaku e chissà che alla fine per Lobotka la chiamata di Calzona non possa rivelarsi salvifica per mettere nel mirino la Roma con alle spalle già un buon minutaggio in campo.

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