Napoli, Lobotka e Olivera ko in Nazionale: Gilmour e Spinazzola in rampa di lancio

Prime tegole per Conte in vista delle gare contro Empoli e Lecce. Grande attesa per vedere all'opera lo scozzese, che in Premier League ha raccolto ottimi numeri

17 ottobre 2024
Leonardo Spinazzola

Leonardo Spinazzola

Napoli, 17 ottobre 2024 - Nella nuova era presentata quest'estate il ruolo mediatico di Aurelio De Laurentiis è più marginale, con poche uscite davanti a microfoni e taccuini e le impressioni, altrettanto tutt'altro che numerosi, affidati soltanto ai propri canali social. Pur nella nuova modalità, non risulta difficile immaginare il commento del patron al 'bollettino di guerra' arrivato al suo Napoli dopo questa sosta per lasciare spazio alle Nazionali, cascata tra l'altro proprio in un momento di grande forma della capolista. Il suddetto bollettino, appunto, tocca da vicino Stanislav Lobotka e Mathias Olivera, fermati da problemi muscolari che li terranno fuori causa sicuramente almeno contro Empoli e Lecce: se questa è la cattiva notizia recapitata ad Antonio Conte, la buona parla di una rosa profondissima dalla quale pescare alternative di lusso da non relegare in panchina, a prescindere da ciò che dice l'infermeria. Nell'ordine, scaldano i motori Billy Gilmour e Leonardo Spinazzola, due che in estate in effetti non erano arrivati nel capoluogo campano soltanto per ricoprire i ruoli di rincalzi.  

I numeri di Gilmour

  A parlare sono innanzitutto gli investimenti profusi dal club partenopeo: partendo dai cartellini, rispettivamente 14 milioni versati nelle casse del Brighton (ai quali si possono aggiungere fino ad altri 5 milioni di bonus) e zero euro, ma la situazione a livello di uscite si bilancia per gli stipendi. Lo scozzese percepisce infatti uno stipendio netto di 1,9 milioni, mentre l'ex Roma, arrivato in azzurro con già una carriera alle spalle a parlare per lui, guadagna 1,8 milioni sempre a livello netto. Cifre importanti e, appunto, non da semplici riserve: ammesso che questa definizione si possa usare nel contesto di una squadra in cui tutti devono sentirsi importanti. L'ultima conferma della filosofia varata da Conte arriva dalla bocca di un giocatore che finora il campo lo ha visto poco: Giovanni Simeone, scivolato ancora più indietro nelle gerarchie dopo l'arrivo di Romelu Lukaku e alla luce della crescita in Nazionale di Giacomo Raspadori, non ha mostrato alcun 'mal di pancia', dichiarandosi invece contento dello spirito di squadra creato dal nuovo tecnico. Certo, finora tutto è stato corroborato dai risultati, notoriamente la medicina principale nel mondo del calcio, ma le frasi dei giocatori, tornati a parlare spesso e volentieri davanti a microfoni e taccuini (altro sintomo della nuova era varata in estate da De Laurentiis), sembrano tutt'altro che di circostanza. Neanche le aspettative riposte in Gilmour sono tali. Detto dei freddi numeri sborsati dal club partenopeo, che a sua volta tramite la voce del direttore sportivo Giovanni Manna ha dichiarato la priorità avuta in sede di mercato dallo scozzese a dispetto del giorno dell'ufficialità, a parlare per il classe 2001 sono anche altre cifre, inerenti al campo. Nella stagione 2023-2024 i passaggi completati in media a partita da Gilmour sono stati 59,93: numeri da top che anche in quest'annata alle prime battute stanno trovando pochi paragoni simili. Esistono però passaggi e passaggi e quelli completati dall'ex Brighton nella metà campo avversaria sono stati 29,77 a partita. L'efficacia scende nettamente per i lanci lunghi (sono andati a destinazione solo il 58% a gara) e per i recuperi palla (appena 4,9 di media a partita a fronte dei 9,14 di Lobotka finora in questa Serie A). Gilmour non è lo slovacco nemmeno per le palle intercettate (1,73 a match) e per i duelli vinti (4,63 a partita), ma a parte qualche voce da migliorare, e da testare comunque in un campionato tutto nuovo, parlando di numeri pare ci siano quelli per essere un buon supplente nelle due partite che dovrebbe saltare il titolare: partite (contro Empoli e Lecce) sulla carta non impossibili e quindi il palco migliore per il battesimo vero in una realtà che non è la Premier League.

Lukaku: "Io con Kvara come con Lautaro"

  Premier League che conosce bene Lukaku, uno che di cambiamenti in carriera ne ha dovuti gestire già diversi, molti dei quali con esito positivo: a maggior ragione quando di mezzo c'è stato il mentore Conte, elogiato anche nel podcast 'Friends of Sports'. "E' stato un allenatore importantissimo fin dal mio approdo in Italia, dandomi indicazioni preziose: innanzitutto mi consigliò di tenere poco il pallone, al contrario di Lautaro Martinez. Da quel momento io e lui sapevamo alla perfezione come giocare, diventando complementari: proprio come siamo io e Conte". Un connubio che oggi sta facendo le fortune del Napoli e, nel caso in esame, di un redivivo Khvicha Kvaratskhelia. "Oggi lo stesso asse si è ricreato con Kvara. Merito di Conte, che riesce a plasmare delle partnership fortissime: lo sto vedendo anche con Scott McTominay. Ma, al di là dei singoli e delle coppie, si tratta di un allenatore bravissimo a rafforzare i gruppi come ce ne sono pochi al mondo". Probabilmente lo stesso feeling non è scattato con Domenico Tedesco, ct del Belgio, ma non al punto da aver chiuso una porta: soprattutto con riferimento ai Mondiali 2026. "Ci voglio andare: è una mia motivazione fortissima anche se forse dentro non ho più quel fuoco nell'indossare quella maglia. Oggi è così e nel mio primo colloquio con Tedesco gli avevo detto che volevo lasciare la Nazionale, perché sentivo di aver fatto quello che dovevo fare. Il ct mi ha detto che aveva bisogno di me, convocandomi insieme a mio fratello, e quindi ho deciso di continuare, segnando poi una tripletta alla Svezia alla mia prima gara con la nuova gestione". Insomma, l'idillio iniziale c'era prima dei due no rifilati nelle ultime due soste: a detta di Lukaku si è trattata più che altro di una scelta personale e non di un muro eretto verso il suo Belgio. "Stavolta ho scelto per me: ne avevo bisogno fisicamente e mentalmente. Tutto parte dal fatto di non aver svolto la preparazione estiva: proprio ora che sto entrando in forma insieme al Napoli interrompere tutto non avrebbe avuto senso".

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