Juve, Pogba vuole tornare, ma non rientra nei piani. OM in agguato

Il francese pronto a tornare dopo la riduzione della squalifica, ma non rientra nei piani della Juve: Benatia lo vuole a Marsiglia con Rabiot

17 ottobre 2024
Paul Pogba

Torino, 17 ottobre 2024 – Può tornare nel 2025 Paul Pogba. Dopo la batosta della prima squalifica di quattro anni, di fatto sarebbe stata carriera finita, è arrivata quella della riduzione dello stop, di conseguenza è già tempo di trovare squadra per l’anno nuovo e rilanciare la propria attività agonistica che ripartirà da marzo 2025. Finito al minimo sindacale con il club bianconero, Pogba vorrebbe giocare ancora nella Juve ma per lui non sembra esserci spazio nelle idee di Motta e nel nuovo progetto di Giuntoli, così la reunion appare difficile nonostante la ferrea volontà del giocatore, finanche a decurtarsi l’ingaggio. Su di lui c’è il Marsiglia dove è già andato Adrien Rabiot, ex bianconero.  

Pogba: “Sono stato male, vorrei parlare con Motta”

Paul Pogba vuole la Juve, ci proverà con tutti i suoi sforzi, fino a decurtarsi l’ingaggio e anche cercando un colloquio con il tecnico Thiago Motta. La Juve, però, sembra intenzionata ad arrivare alla risoluzione, visto che l’ingaggio di Pogba, prima della squalifica, era di dieci milioni di euro. A quelle cifre è impensabile, ma più in generale il polpo non rientra nei programmi tecnici di Motta e resta molto probabile la separazione a gennaio. Pogba, ci proverà a convincere la dirigenza: “Voglio giocare per la Juve – le sue parole a Espn – Voglio parlare con Motta e dimostrargli che sono ancora un grande giocatore. Sono un nuovo Pogba, questo è sicuro. Ora sono anche più affamato di prima”. Per Paul la notizia della riduzione della squalifica ha ridato entusiasmo e fame. Si sente pronto: “Mi sento come un bambino che vuole diventare un nuovo calciatore professionista. Sono molto motivato dopo aver pensato al ritiro durante la squalifica. Tutte le parti stanno parlando e ancora non so cosa succederà. Ora penso solo ad allenarmi”. Sono stati in ogni caso mesi difficili per il francese, soprattutto nel momento della prima pronuncia: quattro anni di squalifica. Sarebbe voluto dire ritiro. Il racconto di Paul: “Sono stato davvero male – ancora Pogba, stavola a Uk Sports – Non mi spiegavo il perché, ma tutto mi ha aiutato a crescere come uomo e ho imparato la lezione. Ho pensato fosse finita la mia carriera, tuttavia non mi sono mai arreso. Mia moglie mi ha sempre detto che sarei tornato a giocare ed è stata fondamentale per me”. E sull’assunzione della sostanza vietata Paul continua a professarsi innocente: “Non sono un imbroglione e amo il calcio, non farei mai niente di simile in maniera volontaria. Mi piace vincere in modo equo chi mi conosce lo sa. Le persone che conosco hanno sempre detto ‘Pogba non prenderebbe mai una sostanza di quel genere. Se l’avesse saputo non l’avrebbe fatto’”. Insomma, assunzione inconsapevole, le cui ragioni sembrano essere accolte con la riduzione della squalifica. Il 4 ottobre il Tribunale dello Sport ha deciso: da 4 anni a 18 mesi di stop. A marzo può tornare a giocare. Sì, ma dove? Lui rivorrebbe la Juve, ma sembra non esserci l’intenzione del club di continuare con lui nonostante la riduzione della squalifica, così emerge con forza la pista OM, dove c’è Roberto De Zerbi in panchina e Adrien Rabiot, ex Juve, a centrocampo. Non solo, a Marsiglia c’è un altro ex bianconero che sta cercando di convincere Pogba a trasferirsi: Mehdi Benatia. L’ex difensore marocchino è consulente del club e vorrebbe Pogba, pista confermata dall’amico di entrambi, che è sempre un ex Juve: Patrice Evra. “Benatia mi ha detto che gli piacerebbe avere Paul e si potrebbe riformare un centrocampo francese con Rabiot”.

Kalimuendo piace per gennaio

Intanto c’è il mercato in entrata, che dovrà fornire alla Juve quelle due pedine utili a tenere il passo nel girone di ritorno e arginare gli infortuni: fuori Bremer a lungo e un vice Vlahovic da trovare al posto di un Arek Milik poco presente a causa dei numerosi problemi fisici. Sotto questo aspetto emerge una candidatura forte per gennaio ed è quella di Arnaud Kalimuendo, classe 2002 del Rennes che Motta conosce bene. Difficile prelevarlo a titolo definitivo, potrebbero servire 30 milioni di euro, così Giuntoli lavora a un prestito per sei mesi per poi valutare un acquisto a giugno 2025. Per la difesa piace Mlilan Skriniar, che è ai margini al Psg ma porta in dote un ingaggio inaccessibile da 9 milioni l’anno. Molto complicato trovare un equilibrio economico nell’operazione.

Con la Lazio chance per Mbangula e Douglas

Nel frattempo Thiago Motta deve ragionare sulla formazione da opporre alla Lazio alla ripresa del campionato. Fuori Francisco Conceicao squalificato, fuori Nico Gonzalez infortunato, il tecnico bianconero deve completare il tridente, Vlahovic è inamovibile, con qualche soluzione alternativa. Sicuramente ci sarà Kenan Yildiz, ma resta da capire in quale posizione, se sarà messo largo a sinistra o se agirà in posizione più centrale, ma attenzione alla candidatura di Samuel Mbangula, che dunque può tornare utile dal primo minuto come esterno offensivo. Con i biancocelesti toccherà presumibilmente anche a Douglas Luiz, e sarà una occasione da non fallire per il brasiliano. Reduce da un inizio di stagione opaco, Luiz può sfruttare un altro infortunato, cioè Koopmeiners, l’olandese può al massimo tornare per l’Inter ma è dura, per prendersi un ruolo in trequarti dove dare qualità tra le linee e rifinire la fase di possesso palla della Juve che ha bisogno di giocate negli ultimi venti metri. Va anche considerato che sarà probabilmente risparmiato McKennie, rientrato a Torino con un affaticamento muscolare: verrà preservato per Stoccarda e Inter. Sarà una settimana importante per i bianconeri, con due scontri diretti in campionato e uno in Champions fondamentale nella lotta ai primi otto posti che significherebbero accesso diretto agli ottavi di finale. MANUEL MINGUZZI

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