Nations League, contro il Liechtenstein in palio la promozione in terza divisione. Cevoli porta San Marino sul New York Times: "Stasera possiamo riscrivere la storia»
"Quando l’altra sera a tempo scaduto il nostro Nanni è andato a battere contro Gibilterra il rigore che poteva tenere...
"Quando l’altra sera a tempo scaduto il nostro Nanni è andato a battere contro Gibilterra il rigore che poteva tenere in vita il nostro sogno, beh, ho pensato che sul dischetto lo stesse accompagnando Paolino Ponzo, mio amico fraterno amico ai tempi del Modena in serie A…"
Roberto Cevoli, classe 1968, riminese, da calciatore difensore di Reggina, Reggiana, Torino, eccetera, insomma, tutto avrebbe immaginato, come allenatore, ma non di finire sulle colonne del New York Times, il giornale più importante del mondo. E invece… "Invece è successo davvero – spiega Cevoli –. Io manco me ne ero accorto, me lo ha detto un amico".
Merito o colpa di una panchina.
"Quella della Nazionale di San Marino, esatto. Vivo qui da anni e nel 2023 mi hanno offerto il ruolo di ct".
Di una squadra che non vinceva una partita dal 2004.
"Appunto. Io ho fatto il mister al Novara, al Renate, alla Reggina, all’Imolese e altrove, sempre sperando di essere chiamato dal mio Modena. Però…"
Però?
"Ho fatto bene ad accettare l’invito di San Marino. Mi sento a casa e a settembre in Nations League abbiamo battuto il Liechtenstein spezzando un digiuno pluri decennale".
Ed è arrivato il NY Times.
"Sì ma la storia mica è finita lì".
No?
"No. Se adesso vinciamo a Vaduz saliamo nella terza serie della Nations e sarebbe una impresa".
Da Guinness dei primati.
"Più o meno! Nel nostro girone c’è anche Gibilterra. L’altra sera stavamo sotto 1-0 quando agli sgoccioli è arrivato il rigore che valeva una vita".
Chi l’ha tirato?
"Nanni, è l’unico professionista che abbiamo, gioca nella Torres, in C. Gli altri sono dilettanti. Conosciamo il nostro livello, vogliamo divertirci con dignità".
Ora siete a un passo dalla Storia.
"Non sarà facile a Vaduz, perché se il Liechtenstein ci batte ci sorpassa nella classifica del girone e va ai play off".
È bella questa battaglia tra piccoli Davide della pedata, in mezzo a tanti Golia.
"Ma vede, il pallone appartiene a tutti. Il fascino del calcio è che si gioca ovunque. È una passione globale, popolare senza confini. Poi naturalmente occorre avere il senso delle proporzioni, se saliamo di livello in Nations non è che poi possiamo immaginare di crescere ancora. San Marino non è l’Italia di Donnarumma e Barella e io mica sono Spalletti".
In compenso di Spalletti il New York Times se ne infischia.
"Sa che questa cosa sarebbe tanto piaciuta a Paolino Ponzo? Siamo stati compagni nel Modena di De Biasi, che a inizio millennio sali dalla C alla A in due anni. Lui, Ponzo, capiva le esigenze degli umili, si specchiava nelle canzoni di De André. È morto troppo presto, partecipando ad una gara podistica. Mi manca tantissimo".
Buon viaggio a Vaduz, caro Cevoli.
"È la nostra finale Mundial, amico mio".
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