Pagliari sulla crisi della Recanatese. "Episodi negativi dettati da errori. È l’ora di meditare, anche per me»

La Recanatese vive un momento di crisi evidente, come dimostrato dalla sconfitta contro la Fermana. Il tecnico Pagliari ammette le lacune tecniche e caratteriali del gruppo, che sta perdendo fiducia e autostima. La squadra deve riflettere e cercare di invertire questa tendenza, soprattutto in difesa e sulle palle inattive. Nonostante i problemi, il gruppo è ancora unito e crede nella salvezza. Il modulo di gioco rimarrà il 4-2-3-1, ma il mercato potrebbe portare a soluzioni diverse.

28 gennaio 2024
"Episodi negativi dettati da errori. È l’ora di meditare, anche per me"

"Episodi negativi dettati da errori. È l’ora di meditare, anche per me"

La debacle contro la Fermana avrà convinto, anche i più restii, a prendere piena consapevolezza del momento che sta vivendo la Recanatese. Un’involuzione iniziata quasi in sordina, forse valutata con troppa leggerezza e che invece è fragorosamente emersa nelle ultime due gare, quando si sono spenti quei barlumi visti a Sassari e in casa con la Juve NG. Tra l’altro venerdì sera si aveva di fronte un avversario che di problemi ne aveva più o meno nella stessa quantità, ma almeno è stato abile e cinico a sfruttare quelle che, attualmente, sono le più gravi lacune tecniche e caratteriali dei giallorossi. Pagliari, in sala stampa, non si è sottratto a nessuna domanda, nemmeno alle più scomode partendo dalla crisi di fiducia e di autostima che, palesemente, sta vivendo il gruppo: "Vero, – dice il tecnico – ma all’inizio c’era solo una squadra in campo ed infatti abbiamo preso una traversa e ci siamo mangiati un gol clamoroso con Lipari. Ancora una volta abbiamo subito su due corner, tanto che è quasi preferibile un rigore rispetto a un calcio d’angolo ed è diventato tutto più difficile e complicato. Adesso è il momento di meditare molto, compreso il sottoscritto ovviamente". Morale inevitabilmente sotto i tacchi: da dove cercare di ripartire per invertire questa tendenza?

"Non è facile nemmeno per me che ho esperienza. Ci sono da valutare tante cose: adesso vedremo". Il discorso è anche tecnico con l’autentico dramma sportivo delle palle inattive. Paponi, sulla prima rete di Misuraca, era piedi a terra ed ha avuto il tempo per prendere le misure e cercare l’angolino. Fort, poco dopo, è saltato indisturbato, in mezzo a tre o quattro giocatori: "Le ho provate di tutte: dalla marcatura a uomo ad una zona mista. In quei casi ci deve essere maggiore attenzione: lo scorso anno a Reggio, sul campo della prima in classifica, su 16 corner non abbiamo rischiato nulla. Credo che stia subentrando la paura, perdi l’autostima e puntualmente cadiamo nei soliti errori".

Il gruppo c’è ancora? Crede nella salvezza? "Quando perdi il gruppo non c’è, ma io sono stato in squadre dove non ci parlavamo nemmeno ma alla domenica si vinceva. Perciò questo è un discorso che non si può liquidare in poche battute. Sono ragazzi seri, ma è evidente che ci sono problemi oggettivi. Gli episodi ci vanno contro ma perché sbagliamo, non per sfortuna". Sulla novità del ritorno al 4-2-3-1? "Il modulo rimarrà sempre questo perché mi dà maggiori garanzie, è quello che io so allenare meglio ed è quello che ci ha dato più soddisfazioni in questi tre anni. Parlare però di moduli, quando prendi gol così, mi pare quasi superfluo. Il mercato? Il mio compito è allenare quelli che ho cercando di farli rendere al massimo. Adesso non ci sto riuscendo perché di tutto questo giochino il responsabile è sempre chi guida il gruppo e non sono abituato a tirarmi indietro". Insomma ci sarà, fatalmente, un "redde rationem" ed al momento, tutte le soluzioni sono possibili.

Andrea Verdolini

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