Napoli, tutto su Danilo. Il piano tra difesa e centrocampo
Lo stopper della Juventus è l'obiettivo numero uno del mercato di gennaio, ma prima serve spazio in lista over. Folorunsho potrebbe uscire: in entrata per la mediana piacciono gli under Fazzini e Veiga
Napoli, 2 gennaio 2025 - Mercato di riparazione per il futuro più prossimo, quello che si aggancia a un campionato che, classifica alla mano, potrebbe concludersi in un modo tanto bello quanto inimmaginabile fino a pochi mesi fa, oppure mercato di rilancio anche in ottica estate? Probabilmente il Napoli proverà a muoversi sul filo di lama di entrambi i fronti, cercando ovviamente in primis di accontentare Antonio Conte, che almeno davanti a microfoni e taccuini non ha esplicitato richieste nette se non quella di non depauperare la rosa qualitativamente e quantitativamente. Le cose, nelle segrete del quartier generale di Castel Volturno, potrebbero essere leggermente diverse: a maggior ragione dopo l'infortunio occorso ad Alessandro Buongiorno, che rischia di averne ancora per tutto il mese di gennaio, oltre a dover probabilmente necessitare di tempo extra per ritrovare la forma dei giorni d'oro. Da qui la priorità assoluta a un difensore centrale, pregnante forse addirittura fin dall'estate. All'epoca si scelse la linea della continuità, con Rafa Marin preso e voluto per rappresentare una scommessa che a distanza di sei mesi si può tranquillamente giudicare persa. Probabilmente senza l'infortunio di Buongiorno le scelte della società e di Conte sarebbero state diverse, ma oggi la priorità è diventata un titolare aggiunto che possa portare esperienza a una squadra che strada facendo si è ritrovata felicemente invischiata in una lotta scudetto difficile da prevedere in estate.
Le manovre tra difesa e centrocampo
L'identikit risponde al nome di Danilo, in rotta dalla Juventus e in scadenza a giugno, quando potrebbe arrivare gratis. Prima, invece, servirebbe almeno un indennizzo ai bianconeri che il Napoli invece non vuole corrispondere, rischiando così di complicarsi la vita. I problemi di mercato si intrecciano, specialmente a metà stagione, con quelli di lista. E' vero che gli azzurri sono in ballo solo in Serie A e dunque non hanno questioni da risolvere con le intricatissime liste Uefa, ma va pur detto che anche in ambito 'domestico' la situazione necessita di attenzione. Assodato che la scelta sul difensore, Danilo o meno, ricadrà su un profilo esperto, navigato e già avvezzo alla Serie A, tocca liberare uno slot over per farvi spazio. Il maggiore indiziato è Michael Folorunsho, un separato in casa fin dall'estate: praticamente neanche il tempo di firmare il maxi rinnovo fino al 30 giugno 2029, con uno stipendio da 1,2 milioni di base più bonus, che il classe '98 si è ritrovato quasi alla porta. Quasi, giusto perché nella bella stagione gli incastri buoni in uscita non si concretizzarono. Incastri nei quali c'entrava, e c'entra ancora, la Fiorentina, curiosamente proprio la prossima avversaria del Napoli. Anche per questo motivo, oltre ovviamente alla mancanza di tempo, l'operazione non decollerà a strettissimo giro di posta, ma l'impressione che il viola possa essere nel destino di Folorunsho è forte. A quel punto, il club partenopeo libererebbe il famoso slot over, cosa che non potrebbe accadere cedendo altri elementi in bilico, per non definirli proprio esuberi come Alessio Zerbin. O come lo stesso Marin, di cui si vociferava (e tuttora vocifera) di un ritorno alla base del Real Madrid probabilmente frenato dal Napoli dopo l'infortunio di Buongiorno: sempre a meno di altri innesti dietro dal mercato. Risolto un problema, all'orizzonte se ne staglierebbe un altro, dettato dall'input chiaro e netto di Conte: vietato ridurre le rotazioni del suo Napoli, che deve disporre di due squadre di movimento. Tradotto in soldoni: se uscisse Folorunsho, nonostante lo scarso minutaggio di quest'ultimo in stagione, dovrebbe entrare un nuovo centrocampista. Ma solo buono per occupare la lista under. I nomi in ballo sono due: Jacopo Fazzini dell'Empoli e la vecchia fiamma Gabri Veiga, che nonostante la giovane età preferì l'Al-Ahli proprio al Napoli, attirandosi molte critiche.
Le dichiarazioni di Juan Jesus
Intanto, ai microfoni di Radio Crc, è intervenuto Juan Jesus, che è partito dalla vittoria sul Venezia. "Sono una squadra organizzata contro la quale è difficile trovare spazi. Noi abbiamo dominato e abbiamo fatto ciò che di aveva chiesto il mister in settimana. Abbiamo avuto pazienza e abbiamo portato a casa punti importanti che ci hanno permesso di andare in testa alla classifica. Ma ora bisogna pensare alla Fiorentina. Abbiamo cambiato tante cose rispetto all'anno scorso e dobbiamo coronare questo percorso vincendo l'ultima gara del girone di andata. Finora con le squadre di alta classifica abbiamo ottenuto bei risultati e ora dobbiamo continuare su questa strada". Si passa poi alla propria rivincita personale e alla buona coppia composta con Amir Rrahmani. "Lo conosco da tempo e so come si gioca con lui. Buongiorno invece è un giocatore di prospettiva, che però ci sta già dando una bella mano. Io sono in Italia da 14 anni e non devo dimostrare niente a nessuno, perché al di là delle critiche anch'io ho fatto il mio percorso. Lavoro tanto e mi metto a disposizione del mister: le chiacchiere le lascio agli altri, meglio far parlare il campo, come ho fatto nelle ultime due gare". Si passa poi al gruppo. "Siamo tutti bravi ragazzi, forse fin troppo in campo, ma lavoriamo e seguiamo il mister. Abbiamo voglia di imparare e darci una mano per superare le difficoltà: all'orizzonte ce ne sono tante perché la strada è ancora lunga". Si chiude parlando di Conte. "E' un sergente, più bastone che carota, ma i risultati dicono che ha ragione lui. L'ho incontrato quando era alla Juventus ed erano difficili da affrontare. Scherzando, gli ho detto che o mi allunga la carriera o me la farà finire prima perché è un allenatore che ti fa lavorare sodo e in partita si vede. Non giocavo da tanto, ma proprio grazie ai suoi metodi quando sono stato utilizzato non ero stanco nonostante la lunga assenza dal campo".
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