La "casa» del Perugia. Il Museo compie 8 anni. Sarà presto intitolato a Carlo Giulietti

Il Museo del Perugia, dopo otto anni di successi, si prepara a dedicare il compleanno al fondatore Carlo Giulietti, scomparso. Il Museo cresce e si apre agli studenti, ma lo spazio espositivo è diventato insufficiente. Il progetto per il futuro prevede il coinvolgimento di nuove generazioni per garantire la continuità.

di FRANCESCA MENCACCI -
7 luglio 2024
Il Museo compie 8 anni. Sarà presto intitolato a Carlo Giulietti

Il Museo compie 8 anni. Sarà presto intitolato a Carlo Giulietti

Otto anni dopo il taglio del nastro, era il 7 luglio 2016, il Museo del Perugia si gode i frutti del lavoro svolto, numeri e attestati. Un Museo in costante evoluzione e crescita, che riscuote consensi anche all’estero.

Quello di oggi sarà un compleanno diverso, perché il primo senza Carlo Giulietti, tra i fondatori e animatori del Museo del Grifo, scomparso a dicembre. "Ma è già stato deciso – spiega il gemello Claudio, anche lui tra i fautori della creazione della ’casa’ del Perugia – che il Museo sarà intitolato a Carlo, che lo ha creato e mandato avanti. Ci sarebbe piaciuto farlo il 6 giugno, il giorno del nostro compleanno, ma aspettiamo un momento di maggiore tranquillità".

Oggi, però, a differenza di altri anni non ci saranno festeggiamenti. "L’attività – spiega ancora Claudio Giulietti – riprenderà a fine mese con i centri estivi". E poi la soddisfazione di un rapporto che si sta ampliando con gli studenti. "Il nostro Museo cresce in modo esponenziale, come iniziative,cimeli e visite – spiega – abbiamo fino ad ora incontrato oltre 350 studenti, organizzato visite con ragazzi americani che ci hanno ringraziato. Fino ad ora abbiamo incontrato le scuole superiori, ma siamo stati contattati anche da istituti di medie inferiori ed elementari. Il nostro obiettivo è quello di far conoscere la storia dei colori biancorossi e di far tornare le generazioni più giovani allo stadio. Nelle nostre lezioni mischiamo la storia del calcio con quella della città. Abbiamo un rapporto continuativo con l’Itis Alessandro Volta di Piscille, abbiamo fatto lezione a circa 250 studenti, prima parliamo del Grifo, poi visitiamo il Museo e infine andiamo in campo, dentro il Curi".

E poi l’esperienza di un grifone e lo spazio che oggi è insufficiente. "Il difensore Viti quando studiava all’Itis ha fatto l’alternanza scuola-lavoro qui al Museo. Siamo costretti a fare la rotazione dei cimeli perché lo spazio è diventato insufficiente. Vogliamo dare la possibilità a chi ci dona le cose di vederle esposte".

Il progetto per il futuro.

"Formare un gruppo di persone più giovani di me, perché il Museo deve continuare a vivere, occorre rinnovare, ho già individuato tre-quattro tifosi che sono interessati. Siamo inseriti nei percorsi museali, vengono turisti stranieri perché siamo un museo che ha un percorso storico e non è solo esposizione".

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