Menciotti e Dongdong, classe d’oro. Così l’Umbria sogna una medaglia
Scattano i Giochi: i due atleti rappresenteranno il Cuore Verde a Parigi. Tassi (Cip): "Orgoglioso di voi"
È un cocktail di emozione e orgoglio quello che ha accompagnato la partenza dall’aeroporto di Fiumicino con un volo per Parigi di Dongdong Camanni e Riccardo Menciotti, gli atleti che rappresenteranno l’Umbria ai Giochi Paralimpici. L’evento sportivo, in programma fino all’8 settembre, si apre stasera con la spettacolare cerimonia inaugurale. Tutti gli atleti (oltre 4mila) sfileranno, nella parata attraverso gli Champs Elysées tra l’Arco di Trionfo e Place de la Concorde. Poi il via alle gare.
I nostri campioni. In vasca ci sarà il nuotatore Riccardo Menciotti, classe 1994, di Terni. È alla sua terza Paralimpiade dove gareggia nelle classi sportive SB9, S10, SM10. Nel corso della sua carriera (cominciata nel 2016) ha vinto due medaglie d’oro, 4 d’argento e 9 di bronzo, tra gare individuali e staffette/miste. A Parigi debutta venerdì nei 100 rana, poi il 3 settembre nei 100 farfalla, tre giorni dopo nei 100 dorso e il 7 settembre sarà impegnato nei 200 misti.
E’ invece la prima Paralimpiade per Dongdong Camanni, classe 2003 di Bevagna. Lo judoka (da poco entrato anche nel gruppo sportivo della Guardia di Finanza) gareggia nella categoria 73 kg, classe sportiva J1, venerdì 6 settembre. La sua storia è una di quelle che fanno scuola, un monumento alla positività, alla determinazione e alla forza di volontà. Paolo è nato in Cina nel 2003 e un tumore gli ha tolto la vista ma non il coraggio. Arriva in Italia e qui trova subito la sua famiglia adottiva, che lo cura e lo fa crescere all’insegna dei sani principi dello sport. La sua passione per il judo, come ha avuto modo di raccontare anche di fronte al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante l’ultimo Festival della Cultura Paralitica di Taranto, è nata per caso. Una decina di anni fa, infatti, la piscina di Foligno era chiusa per lavori di ristrutturazione e lui, insieme alla sua famiglia, decide di cambiare sport. Cosa provare? L’idea va su judo e da lì inizia il percorso che lo porta a fare il circuito delle gare internazionali. "La famiglia - ha detto - è stata fondamentale nel mio percorso di crescita. D’altronde la mia è una storia di un abbandono davanti ad un monastero di Suore. Ringrazio tutte le persone che mi hanno fatto diventare chi sono ora". Oggi Paolo studia ingegneria elettrica a Bologna, oltre allo sport coltiva la passione per la musica e per lo scoutismo. Non ha mai nascosto il sogno delle Paralimpiadi. "Cosa mi aspetto dai Giochi? Di divertirmi e godermi l’esperienza al massimo. Arrivo soddisfatto del percorso fatto e con la consapevolezza di aver dato il massimo per essere al top per affrontare la competizione. Dalla gara non mi attendo nulla in particolare se non di far bene, non voglio avere rimpianti. Poi se devo sognare lo faccio in grande, sogno l’oro".
Tutta l’Umbria tiferà per Menciotti e Dongdong Camanni. A loro arriva un in bocca al lupo di Gianluca Tassi, presidente del Cip (Comitato italiano paralimpico) Umbria. "Sono due atleti che possono conquistare almeno una medaglia alle Paralimpiadi che si apprestano a disputare. Speriamo che la fortuna sia con loro e che questi anni di preparazione siano giustamente premiati. La loro presenza a questi Giochi per noi è motivo d’orgoglio, vuol dire che come Comitato abbiamo lavorato bene". "Abbiamo sperato fino all’ultimo – conclude Tassi – di avere tre rappresentanti con Francesco Felici nel tennis in carrozzina ma purtroppo non ci siamo riusciti. Sarebbe stato il top ma ci accontentiamo". Tra gli umbri a Parigi c’è da segnalare anche la presenza di Mattia Pastorelli di Assisi, da anni fisioterapista della nazionale Italiana femminile di sitting volley.
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