IL CENTROCAMPO, PISA: VOTO 8. Marin e Piccinini le certezze. Aspettando ancora Solbakken

Sulla carta il centrocampo nerazzurro, ad agosto, si presentava con due dei migliori profili di tutta la Serie B da utilizzare sugli esterni: Tomas Esteves e Mehdi Leris. Poi ci ha pensato il campo a toglierli di mezzo senza darci neppure il tempo di capire come avrebbe potuto sfruttarli Pippo Inzaghi. Il quale, però, non si è fatto prendere dal panico e con grande pragmatismo, un pizzico di fortuna e ottima intuizione ha riciclato Idrissa Tourè nel ruolo di cursore. Dall’altra parte ha pescato dal mazzo degli acquisti estivi l’esterno mancino più talentuoso del torneo, Samuele Angori, con una cerniera centrale imperniata su Marin e Piccinini. Se il primo rappresenta ormai uno dei migliori calciatori del panorama nazionale, il secondo rappresenta un altro dei successi del lavoro del tecnico emiliano: 28 presenze, 4 gol e 4 assist sono i numeri di una delle mezzeali più performanti, in inglese si direbbe "box to box", dell’intera cadetteria. Dietro questa coppia di interpreti ci sono quelle che, soltanto a stretti termini di minutaggio, vengono considerate "riserve": Oliver Abildgaard, che di campionati vinti e tornei giocati su altissimi livelli ne sa molto; Malthe Hojholt, un altro rappresentante della colonia danese che ha avuto un impatto esaltante con il calcio italiano, grazie alle sue doti di ottimo atletismo abbinate a una discreta qualità nella manovra del pallone e nello sviluppo del gioco.

L’unico elemento che ancora ha i contorni dell’oggetto misterioso – ma esclusivamente per il bassissimo impiego avvenuto finora, anche a causa del problema fisico appena risolto – è Markus Solbakken. Un calciatore con il suo curriculum e le presenze internazionali accumulate nonostante la giovane età, naturalmente, non è in discussione. Voto: 8.

M.A.