Il personaggio. Il numero 36 che lascia il segno. Piccinini, centrocampista tuttofare
Ha raccolto 268 minuti ed partito da titolare in due occasioni e in campo si sentire .
Quando un gruppo si salda attorno al proprio allenatore, costruendo un blocco all’apparenza privo di crepe nelle quali gli avversari possono incunearsi, tutti gli elementi riescono a restituire l’impressione di essere pienamente coinvolti nel progetto. Il Pisa di Pippo Inzaghi nel primo mese di campionato è l’esempio plastico di questo intendimento: sorrisi, abbracci, incitamenti da parte di chi resta a bordo campo per sostenere i compagni che sul rettangolo verde spremono fino all’ultima goccia di sudore. Nessun "muso torto" come si dice dalle nostre parti, o mal di pancia: lo spogliatoio nerazzurro è un’orchestra nella quale anche il più "umile" degli interpreti sa come inserirsi per contribuire all’armonia complessiva. Uno degli emblemi del "tutti insieme" spesso sottolineato da Superpippo è il centrocampista "tuttofare" Gabriele Piccinini.
Il numero 36 nelle cinque gare di campionato disputate ha raccolto 268 minuti, togliendosi la soddisfazione di partire titolare in due occasioni: contro Palermo e Reggiana (guarda caso terminate entrambe con il successo dei nerazzurri). Tecnicamente non è l’elemento più brillante della mediana, molti compagni sono fisicamente più strutturati, eppure ogni volta che ha la possibilità di solcare il campo lascia il segno. Sono le motivazioni a fare la differenza, è la voglia di fare una corsa in più per sacrificarsi a spingere la squadra verso la vittoria: tutti concetti che Inzaghi sta inculcando nella testa dei suoi giocatori, ma che per Piccinini rappresentano la bussola fin dagli esordi della carriera. Acquistato nell’estate del 2021 dal Lentigione in Serie D, la prima esperienza in nerazzurro – complice la folta concorrenza a centrocampo – terminò a gennaio del 2022 con il prestito al Fiorenzuola in Serie C. Tornato alla base l’estate di quell’anno, le occasioni di misurarsi con la B furono ancora meno e così nel gennaio del 2023 Piccinini fece ritorno al Fiorenzuola per ritrovare continuità. Dato per sicuro partente anche all’inizio della scorsa stagione, con caparbietà e grande dedizione la mezzala nata a Scandiano ha saputo ritagliarsi un discreto spazio: 22 gettoni, impreziosite dalla gioia del primo gol in cadetteria contro il Cittadella.
Poi l’arrivo di Inzaghi, che ha sempre messo in primo piano la valorizzazione di chi già aveva fatto parte dello spogliatoio. Una panacea per Piccinini, che ha colto la palla al balzo riuscendo a dare sostanza e qualità a tutte le sue presenze, regalando vere e proprie scosse elettriche alzandosi dalla panchina. Come nel caso della trasferta di Salerno, dove ha sfoderato una delle migliori gare con la maglia nerazzurra: partito mediano davanti alla difesa, ha pescato Tramoni in campo con un lancio al bacio che ha propiziato il terzo gol del Pisa; poi è scalato sulla fascia destra e, infine, è tornato a fare la diga in mediana. Un operaio dai piedi buoni direbbe qualcuno: un giocatore indispensabile nella sua essenzialità, diciamo noi.
M.A.
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