Il "voto» di Saverio Bargagna. Arena il "dieci» dei bei tempi
La premessa è d’obbligo altrimenti uno passa per lo "stravagante" di turno. Le regole del ‘gioco’ sono ben chiare: siamo...
La premessa è d’obbligo altrimenti uno passa per lo "stravagante" di turno. Le regole del ‘gioco’ sono ben chiare: siamo chiamati a scegliere i tre giocatori "preferiti", non i più forti o i più funzionali tatticamente nello scacchiere di Inzaghi. Nella categoria gusto rientra dunque qualsiasi forma di espressione personale. Ecco allora i tre calciatori per i quali, al di là di ogni aspetto tecnico che da domani recupereremo, in questo momento vado "pazzo".
Arena - Il 10 di un tempo
Mi sono innamorato del calcio leggendo delle gesta di Maradona e ammirando da piccolo Baggio. Il mito del "10": fortissimo tecnicamente che riesce a inventare la giocata che ti cambia la partita. Arena è il fantasista di oggi – specie purtroppo in via di estinzione – che quando ha il pallone fra i piedi accende speranze e sogni. Sì, con lui possiamo tornare bambini.
Nicholas Bonfanti - L’eroe umile
Sono un genitore di bambini che giocano al calcio e so quanto sia difficile, a volte, stare in panchina. Essere "sostituito" poi nel momento in cui sei il capocannoniere della Serie B non deve essere psicologicamente facile. E lui come reagisce? Con una vera poesia: "Sono arrabbiato con me stesso perché non segno abbastanza". In un calcio di dichiarazioni telefonate queste parole genuine sono un inno. Bravo Nicholas.
Idrissa Touré - Il calcio è un gioco
Il Pisa segna (Lind di gota) e lui ride. Ride perché il calcio, alla fine, è un gioco. Noi ce lo scordiamo (e in tanti si impegnano ostinatamente per farcelo dimenticare), ma in realtà sarebbe il più bel gioco della terra. Touré sorride sempre portando non solo qualità e grinta in campo, ma anche quello spirito allegro che ti fa pensare: "Ecco se dovessi scegliere un compagno di squadra, vorrei proprio lui". Vai Idrissa!
Saverio Bargagna
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