Kolarov è ufficiale, firmato un biennale Pensieri, maestri e quella voglia di sfondare

Da Pep Guardiola ad Antonio Conte, a scuola dai più grandi professori del pallone. Palla a terra e bel gioco: i suoi diktat

di MICHELE BUFALINO
4 giugno 2023

di Michele Bufalino

"Il tifoso può essere arrabbiato e può esprimere la sua opinione allo stadio, ma dev’essere consapevole che di calcio capisce poco". Parola di Aleksandar Kolarov, nuovo diesse del Pisa Sporting Club quando, ai tempi della Roma con Di Francesco, rispondeva alle critiche del pubblico. Quasi un manifesto che restituisce l’immagine di un personaggio anche al di fuori del campo: "A me piace tanto il tennis, ma non capisco niente. Sono cresciuto con la pallacanestro ma non capisco niente. Posso fare il tifoso, ma mettermi a parlare su come deve giocare Djokovic perché è serbo non mi permetterei mai". Ruoli chiari e definiti per costruire il nuovo Pisa Sporting Club dopo un anno opaco, ma comunque ricco di colpi di scena.

Dalla classe innata di un sinistro d’oro ai tempi in cui dominava la fascia fino alla sua nuova esperienza da direttore sportivo. Dalla maglietta alla giacca e alla cravatta, pronto a riportare anche in dirigenza quel carisma e quella leadership che aveva da giocatore. Un difficile compito per Kolarov che, già da tempo, coltivava il desiderio di poter lavorare da dirigente, intraprendendo un percorso diverso da quello della maggior parte dei suoi ex colleghi calciatori, che preferiscono allenare e continuare a respirare il profumo del campo dall’altra parte della barricata. Con umiltà e fame, vista anche la sua storia calcistica partita dal basso tra Cukaricki e Ofk, nei bassifondi di Belgrado.

Un anno fa già vedeva il suo futuro, prima del ritiro: "Sono già proiettato verso la mia ‘seconda vita’ nel mondo del calcio. Mi iscriverò ai corsi di abilitazione, prima da osservatore e subito dopo da direttore sportivo". Ed è proprio su questa idea che si fonderà il nuovo Pisa targato Giovanni Corrado e Aleksandar Kolarov. Un Pisa che proseguirà sul terreno tracciato negli ultimi due anni, con grande attenzione allo scouting e ai rapporti con il mondo del grande calcio. L’idea è quella di dare al Pisa un’impronta di bel calcio, costruendo una squadra capace di divertire anche palla a terra. D’altronde una delle ‘scuole’ frequentate dal 37enne serbo ex Lazio e Inter è quella di Pep Guardiola, santone ed esteta del mondo pallonaro che al City ha riportato una fetta dello spumeggiante tiki taka blaugrana.

E’ vero, Kolarov è un neofita nel mondo dirigenziale, ma Giovanni Corrado ha visto un lui un potenziale grezzo da esprimere sfruttando anche tutte quelle conoscenze che possano servire a far fare il salto di qualità alla società nerazzurra, anche e soprattutto grazie ai rapporti del giocatore con il mondo del calcio internazionale. I maestri di Kolarov? Roberto Mancini, con il quale ha vinto la Premier League, Antonio Conte, con il quale ha vinto lo scudetto, quindi Simone Inzaghi e, appunto, Pep Guardiola, proprio i due tecnici che si sfideranno nella finale di Champions League tra pochi giorni. L’ingaggio è ufficiale. Ha firmato un biennale. Il suo lavoro sotto la Torre è già iniziato.

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