L’inconscia ansia da primato tradisce il Pisa. Nerazzurri, pari con tanti "però" a Frosinone

I laziali (ultimi) restano in dieci dopo appena quattro minuti. Palo di Caracciolo, gol annullato a Bonfanti: per vincere non basta

di SAVERIO BARGAGNA; TUTTO -
28 ottobre 2024
L’inconscia ansia da primato tradisce il Pisa. Nerazzurri, pari con tanti "però" a Frosinone

Stefano Moreo, 31 anni, in una smorfia di disappunto per una delle occasioni fallite

Pisa, 28 ottobre 2024 – Tutto dipende da quale punto di vista intendiamo adottare per analizzare il pareggio a Frosinone. Se vogliamo aprire il vasto cassetto dei vasti rimpianti possiamo estrarre pile di rammarico finché vogliamo. Se invece ci atteniamo ai fatti – ovvero a quanto visto sul campo – il pari in terra laziale è il risultato forse più equo di un match in cui il Pisa ha giocato sotto ritmo pur avendo un tris di ghiotte occasioni per portarsi via l’intera posta in palio. Come a dire, per quanto visto sul campo, il pareggio è ciò che ha detto la partita e c’è ben poco da recriminare. Se invece intendiamo calare in questa disamina la scatola dei "però", allora tutto cambia è c’è di che mangiarsi le mani. Il Frosinone ha giocato 90 minuti con un uomo in meno, si è presentato in campo con una formazione estremamente rimaneggiata con tutti i migliori elementi fuori e in ultima posizione in classifica. Per di più ci si è messa, nel secondo tempo, anche un pizzico di malasorte: pensiamo al palo centrato da Caracciolo o il gol annullato a Bonfanti per un fallo di Moreo. In definitiva i due punti persi attengono più al campo del "teorico" che del pratico.

E dire che il pomeriggio sembrava essersi presentato subito nel modo più propizio. Appena quattro minuti e l’espulsione della giovane punta Cichero lascia la compagine di casa con un uomo in meno. Evenienza che dovrebbe spingere la squadra di Inzaghi che, invece, non ne ricava alcun vantaggio anzi forse ne amplifica una inconscia ansia da primato facendo sì che si voglia fare tutto subito e presto. In tal modo il primo tempo scivola via lento e senza lasciare traccia: un’occasione laziale con Marchizza, un buon tiro di Marin da fuori area per un attacco affidato a Lind che non punge (a proposito Tramoni si è fermato nel riscaldamento per un fastidio all’adduttore al suo posto c’è Arena).

Una promessa per il secondo tempo? In realtà soltanto a metà. Nonostante i cambi – dentro Calabresi e Nicholas Bonfanti per gli ammoniti Rus e Lind – è il Frosinone a partire meglio. Al netto di tutto, tuttavia, le occasioni migliori sono comunque tutte per il Pisa. Dal gol annullato a Bonfanti, al palo di Caracciolo. Il Frosinone prova qualche sortita offensiva e poi tiene botta come può fino alla fine.

Dispiace, senza dubbio. Siamo però abbastanza "saggi" da sapere che la Serie B – che ci piaccia o no – è fatta in questo modo. E’ possibile che la capolista pareggi con l’ultima in classifica e c’è poco da farci. Per fortuna il campionato offre alla compagine di Inzaghi un pronto riscatto. Dopo due trasferte consecutive, finalmente, si torna all’Arena mercoledì in notturna contro il Catanzaro. Quindi domenica la fine del tour de force a Cremona. Il campionato, ma lo sappiamo da un pezzo, fa davvero sul serio.

Di Saverio Bargagna

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