Pisa, la migliore partenza di sempre in Serie B. Quattro imperativi per mantenere il primato

Dalla gestione della crisi, all’importanza di avere il miglior attacco passando per mercato e infortuni. L’analisi in un poker

di MICHELE BUFALINO -
24 ottobre 2024
Pisa, la migliore partenza di sempre in Serie B. Quattro imperativi per mantenere il primato

Il tecnico nerazzurro Filippo Inzaghi, 51 anni (foto Cappello per Valtriani)

Pisa, 24 ottobre 2024 – Con 22 punti in 9 gare i nerazzurri di Inzaghi hanno ottenuto la loro migliore partenza di sempre nel campionato di Serie B e la terza miglior partenza di sempre dell’intera storia del torneo Cadetto. Il Pisa ha già fatto un punto in più rispetto alla stagione 1984-85, chiusa con la promozione in Serie A e uno in più del 2007-2008 di Ventura, oltre ad aver fatto due punti in più del Pisa di D’Angelo 2021-22. Meglio dei nerazzurri, nell’intera storia della Serie B hanno fatto solo il Torino nel 2011-12 con 23 punti e il Sassuolo nel 2012-13 con 25 punti. La squadra di Inzaghi ora è alla ricerca della ricetta giusta per rimanere al comando, dopo un quarto del campionato. Abbiamo individuato così quattro elementi fondamentali per una capolista, che negli ultimi anni hanno sempre determinato la promozione in A.

Gestire le crisi

Analizzando specialmente le ultime due stagioni, chi è riuscito a vincere il torneo o a piazzarsi secondo per la promozione diretta, ha sempre avuto almeno un momento di flessione, ma è riuscito a gestirlo bene. Il Parma, vincitore dello scorso torneo, ad esempio, si è potuto permettere solo a fine campionato una mini crisi con due vittorie nelle ultime otto partite a risultato praticamente già acquisito. Il Como invece di momenti di crisi ne ha avuti due. Il primo a ottobre 2023 con due sconfitte e un pareggio, il secondo con due sconfitte in cinque partite tra febbraio e marzo 2024. Così anche il Frosinone 2022-23 che, solo in primavera, si è potuto permettere una vittoria in sei partite ad aprile 2023, vincendo poi il campionato con 80 punti o il Genoa, sempre nella stessa stagione, che aveva avuto una flessione autunnale tra ottobre e dicembre, collezionando tre sconfitte in cinque gare, senza vittorie.

Il migliore attacco

C’è anche una regola non detta, ma scritta. Negli ultimi dieci anni chi è riuscito ad andare in Serie A aveva sempre il migliore attacco. E’ capitato al Brescia 2018-19, primo con 69 reti segnate, al Benevento di Inzaghi del 2019-20, sempre primo con 67 gol e all’Empoli del 2020-21 con 69 gol. Così come il Monza 2021-22, quarto con 60 gol segnati, ma poi vincitore dei playoff, mentre il Lecce, vincitore del torneo, ebbe comunque il secondo miglior attacco. Due anni fa toccò al Frosinone vincere il torneo con 63 reti segnate e lo scorso anno fu la volta del Venezia avere il migliore attacco con 69 reti segnate, vincendo i playoff, mentre il Parma, col secondo miglior attacco (66 reti), ha vinto il campionato. Avere il miglior attacco vuol dire andare in Serie A. Quest’anno, per il momento, è una statistica a metà tra il Pisa e il Sassuolo, ambedue con 19 reti fatte. Infortuni e calciomercato.

Mercato e infortuni

A vincere è soprattutto chi ha confermato gran parte del gruppo della stagione precedente. Così ha fatto il Parma lo scorso anno, così sta facendo il Pisa quest’anno, così hanno fatto anche la maggior parte delle squadre che sono riuscite ad emergere negli ultimi anni, riuscendo comunque a fare un buon mercato, ma non determinante. Poi ci sono gli infortuni. Chi ha primeggiato ha tenuto la squadra in salute o è stato più forte della sfortuna. Il Pisa si è già giocato questo bonus perdendo Leris ed Esteves, ma finora è riuscito a non sentirne troppo la mancanza.

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