Pontedera e i numeri. Raccontano un’altra storia

Una sconfitta immeritata con l’Arezzo, lo dicono anche le statistiche. L’indice di pericolosità granata è stato di 1,480 contro lo 0,618 degli avversari. .

25 settembre 2024
Pontedera e i numeri. Raccontano un’altra storia

L’allenatore Alessandro Agostini (. foto Bongianni per Germogli

Una sconfitta immeritata, per le sensazioni avute dal campo, per la prestazione e per i numeri. Lo 0-1 di sabato con l’Arezzo è stato un ko completamente diverso dal 2-0 subito la settimana precedente a Pesaro. Rispetto a quella gara la produzione offensiva è raddoppiata (ma sono migliorati anche altri aspetti, tra cui i duelli vinti e il possesso-palla) per cui se nella trasferta marchigiana dopo un primo tempo di sofferenza (pur non avendo rischiato nulla) la sconfitta è stata meritata perché i granata hanno creato poco per vincere, nel derby alla squadra c’è poco da rimproverare.

Il supporto a questa considerazione arriva dalle statistiche (fonte Sics), dalle quali emergono un maggior numero di tiri effettuati rispetto all’Arezzo, 14 contro 8, dei quali 4 nello specchio della porta contro i 3 degli ospiti. Ciò che alla fine ha fatto la differenza, decidendo l’esito del match, è stato che la squadra di Troise quando doveva calciare in porta l’ha fatto bene, e l’unica conclusione da dentro l’area avuta, contro le tre dei granata, quella del gol-partita di Ogunseye, l’ha sfruttata al meglio. La squadra di Agostini invece no. Infatti la percentuale realizzativa del Pontedera è stata dello 0% (non ci sono stati gol), quella dell’Arezzo del 12% (1 gol), mentre l’xG (indice di pericolosità) dei granata è stato ben superiore: 1,480 contro 0,618 degli avversari. Meglio il Pontedera ha fatto anche nel possesso palla, 52% contro 48%, nei dribbling, 18 (di cui 16 riusciti), contro 8 (di cui 5 riusciti), nei duelli, 79 contro 74, nei passaggi chiave, 28 contro 11, e nelle palle recuperate, 65 contro 57. Con dati simili una partita come quella di sabato non può finire con 0 punti, e se ciò è accaduto probabilmente ha inciso anche la parte imponderabile, quella non classificabile di un match, cioè la sorte, che nel derby non ha aiutato l’undici granata. Detto, in sintesi, che la direzione di gara (Cappai di Cagliari), anch’essa analizzata sugli episodi-chiave della partita, ha restituito una prestazione arbitrale sufficiente, nonostante la terza sconfitta in cinque gare il cammino fin qui resta superiore a quello dell’anno scorso: 6 punti contro i 5 di un anno fa, score a cui nelle due gare successive fecero seguito il pari di Arezzo e il tonfo di Pineto.

Ora il Pontedera – che come ogni stagione ha cambiato tanto in termini di giocatori - ha davanti la trasferta di domani proprio a Pineto e il match interno di domenica col Campobasso per irrobustire la propria fiducia. In mezzo, ossia venerdì, alle 18,30 la città potrà gustarsi l’inaugurazione dell’official store del Pontedera, nonché sede dell’associazione no profit Pontedera cuore granata, sul Piazzone. Tutti i tifosi granata sono invitati a partecipare.

Stefano Lemmi

Continua a leggere tutte le notizie di sport su