"Un popolo sempre al mio fianco". La lettera commossa di Masucci
Tano saluta l’Arena da giocatore: "Sono un uomo fortunato circondato dall’amore. Rido e sorrido"
Il passo d’addio davanti al proprio pubblico, in un lungo abbraccio che ha attraversato i quasi 8000 presenti. Il Masucci Day scatta al 78’ di Pisa-Sud Tirol, quando il numero 26 prende il posto di Arena, quasi in un ideale passaggio di consegne tra classe e fantasia. Il turbinio di emozioni parte al termine della partita, quando i tifosi dipanano lungo la curva lo striscione con la scritta: "Un esempio per tutti, Gaetano Masucci" per poi far partire il coro "Noi vogliamo undici Masucci" che spesso ha accompagnato l’avventura del calciatore a Pisa, arrivato in nerazzurro nel gennaio 2017.
Dopo il lungo tributo della Curva Nord, compagni di squadra, dirigenti e staff, hanno creato una sorta di corridoio umano in mezzo al terreno di gioco. A quel punto Masucci lo ha attraversato, insieme alla propria famiglia, sulle note di Heroes di David Bowie. La voce rotta dall’emozione ha fatto da sfondo alla lettera che il calciatore ha scritto ai propri tifosi: "Non piangere perché è finita ma sorridi perché è successo - legge Masucci, di fronte al suo pubblico più caro –. Ho letto questa frase in questi giorni e credo che calzi a pennello per descrivere il mio momento. E’ da un po’ di tempo che durante le mie giornate mi viene da piangere pensando a questo giorno: un mix di emozioni forti si sono insinuate dentro di me. Ma poi penso: io che piango?! No. Uno come me che tutti i giorni cerca di strappare e regalare sorrisi? Non ci crederebbe nessuno, non sarei io e non sarebbe neanche giusto!".
Parte così il viaggio di Tano nei ricordi: "Mi guardo indietro, riavvolgo il nastro e dico: Perché dovrei piangere? Chi lo avrebbe mai detto che all’età di 32 anni, quando qualcuno mi dava già per finito, avrei avuto la fortuna di vivere questi sette anni e mezzo pieni di emozioni con questa intensità, di sicuro la parentesi più bella della mia carriera, della mia vita – prosegue la bandiera del Pisa – Chi lo avrebbe mai detto che mi sarebbe successo tutto questo dopo un inizio coinciso con una retrocessione? Chi lo avrebbe mai detto che avrei avuto la fortuna di ricevere così tanto amore da un popolo intero? Un amore eterno direi".
Per Masucci si tratta della degna conclusione di un percorso: "Finisco questo percorso sereno, soddisfatto e con la consapevolezza di aver dato sempre tutto me stesso dentro e fuori dal campo, nell’ultimo anno anche di più, donandomi completamente, quasi annullando del tutto il mio Ego - spiega il giocatore -. L’ho fatto volentieri perché mi ritengo un uomo fortunato circondato da amore. A questo punto vorrei dire grazie a tutti! Perché oltre ad avere avuto la fortuna di avere sempre al mio fianco voi, il Popolo Pisano, ho avuto la fortuna di vivere appieno, ogni santissimo giorno il mio spogliatoio: quella che chiamo la mia casa sacra. Ho avuto la fortuna di condividere tante emozioni: vittorie esaltanti e brucianti sconfitte con gruppi di ragazzi fantastici, alcuni dei quali sono orgoglioso di chiamare amici. Forza Pisa per sempre". Il futuro di Tano non è ancora stato scritto: "Dove mi vedo? Qui sto benissimo. Però ora mi aspetta un’altra vita, dovrò ricominciare da capo - conclude Masucci -. Dovrò fare la gavetta e qualsiasi cosa sarà ho voglia di imparare e di lavorare umilmente. Quello che sarà sarà".
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