Razzismo in Spagna, sette arresti per gli insulti a Vinicius Junior

L’esterno brasiliano ha denunciato le ripetute offese subite nel corso della stagione da parte delle tifoserie avversarie

di YAHYA ACERBI -
23 maggio 2023

Roma, 23 maggio 2023 – Arrestate sette persone per razzismo, queste le prime sanzioni nei confronti dei tifosi che si son resi protagonisti di insulti e gesti razzisti nei confronti di Vinicius Junior. L’esterno brasiliano nel corso della stagione è stato più volte preso di mira dalle tifoserie avversarie e nella sfida contro il Valencia si è raggiunto l’apice di una situazione inaccettabile. “Mono, Mono” (Scimmia, Scimmia) così lo stadio ha accolto Vinicius dal momento in cui è sceso dall’autobus fino all’uscita dal campo, la partita è stata interrotta per 10 minuti dopo che il calciatore aveva individuato un tifoso presente in curva che ripetutamente mimava il gesto della scimmia. Invece di tutelarlo la classe arbitrale ha optato per l’espulsione del giocatore alimentando ulteriormente le polemiche inerenti all’evento. Ancelotti e il governo brasiliano si son subito schierati in difesa del calciatore mentre il presidente della Liga, Tebas, ha ingaggiato un duello social con Vinicius accusandolo di non aver mai voluto presenziare agli incontri concordati per spiegare il protocollo da seguire in caso di razzismo.

Vinicius Junior
Vinicius Junior

Nel frattempo le prime sanzioni sono arrivate, 4 ultras dell’Atletico che lo scorso gennaio avevano impiccato un manichino con la maglia del brasiliano, facendolo penzolare da un viadotto stradale, sono stati arrestati per crimine d’odio. A Valencia tre persone presenti allo stadio e identificate come partecipanti agli insulti razzisti sono in stato di arresto. È stato inoltre sospeso l’addetto al Var della partita di domenica che avrebbe indirizzato l’arbitro verso l’espulsione del brasiliano (per una manata a Hugo Duro), omettendo le precedenti immagini in cui il giocatore del Valencia cingeva con una stretta al collo Vinicius.

Il Cristo Redentore di Rio è stato spento in segno di solidarietà. Proprio questo gesto è stato apprezzato da Vinicius che tramite i suoi canali social ha commentato: ”Nero e imponente. Così è il cristo Redentore. Un’azione di solidarietà che mi commuove. Ma voglio, soprattutto, ispirare e portare più luce alla nostra lotta”. L’Ambasciatrice brasiliana Maria Laura da Rocha ha dichiarato: “scioccante la persistenza di crimini commessi contro l’atleta brasiliano, contro tutti gli afro-discendenti e contro l’umanità nel suo insieme”. È ritornato sull’accaduto anche Carlo Ancelotti nella conferenza stampa pre-partita in vista del match contro il Rayo Vallecano, l’allenatore italiano ha ribadito la propria vicinanza al giocatore: “È giusto condannare, ma non basta, bisogna agire. Ci sono paesi dove non ti insultano, come in Inghilterra. Lì hanno agito, ci sono ancora casi isolati di razzismo, ma non c’è polizia durante le partite, mentre qui sembra che tu stia andando in guerra. Sono preoccupato, è un momento importante. È fondamentale che vengano presi provvedimenti da parte della Federazione e della Liga”. Ancelotti aveva strenuamente difeso il proprio giocatore anche nella conferenza post Valencia in cui si è dovuto confrontare con domande a dir poco faziose da parte di giornalisti che cercavano di sminuire l’evento affermando che invece del coro “mono” (scimmia) ben udibile durante tutta la partita, sia stato intonato il coro “tonto” (stupido). Proprio “tonto” è l’epiteto usato da Vinicius nei confronti di un giornalista che, mentre il brasiliano dopo tutto ciò che è accaduto si è comunque fermato a firmare autografi a dei giovani tifosi del Valencia, gli avrebbe chiesto se avesse intenzione di scusarsi per aver fatto il gesto del 2 con la mano, a indicare la retrocessione nella seconda categoria dei valenciani.

In Spagna l’opinione pubblica è fortemente divisa, tra chi ha preso senza remore le difese del brasiliano (come l’allenatore del Barcellona Xavi) e chi derubrica gli insulti subiti dal brasiliano a una semplice antipatia generale nei suoi confronti. Quello che pare evidente è che gli ululati e i cori siano stati effettuati e che l’immagine della Liga sia stata irrimediabilmente macchiata, soprattutto se chi, come Tebas, ne è presidente e volto cade nel vecchio cliché di colpevolizzare la vittima invece di prenderne le difese. Vinicius potrebbe lasciare il campionato come rimanere a vita al Real ma è evidente che il problema sia molto più grande del singolo e potrebbe un domani riguardare qualcun altro, come già successo in passato (Roberto Carlos, Eto’o). Provvedimenti seri e tempestivi sono l’unica soluzione per evitare che il caso Vinicius finisca nel dimenticatoio, come successo a tanti altri prima di questo.

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