Recanatese, il calvario continua. Ad Arezzo giallorossi inesistenti

Il tecnico Filippi si è detto ottimista: ancora difficoltà sulle palle inattive e inoperoso il portiere toscano

20 febbraio 2024
Recanatese, il calvario continua. Ad Arezzo giallorossi inesistenti

Recanatese, il calvario continua. Ad Arezzo giallorossi inesistenti

Nel post-partita della deludente prestazione di Arezzo il neotecnico Giacomo Filippi ha cercato di suonare la nota dell’ottimismo: "sono fiducioso – ha detto – perché ho visto una squadra che ha lottato e non ha mai mollato. Del materiale per costruire la nostra salvezza c’è ed è su questo che dobbiamo lavorare". Si vorrebbe condividere la sua fiducia ma si fatica terribilmente a trovare qualche aspetto che possa giustificare anche il minimo barlume di speranza. La squadra, in novanta minuti, non è riuscita a costruire uno straccio di opportunità con l’estremo toscano Trombini che ha trascorso un pomeriggio di quasi totale relax. Al contrario Meli, specie in alcuni tratti del primo tempo, si è dovuto difendere da una sorta di bombardamento non andato a buon fine un po’ per suoi meriti e un po’ per sbadataggine altrui. Comunque si era arrivati all’intervallo sul nulla di fatto e si poteva supporre che il peggio fosse passato. Non si era invece fatto i conti con il cronico problema delle palle inattive e così il ritrovato Ferrante va a vuoto su cross di Gaddini concedendo a Gucci di insaccare da pochi passi e, come se la lezione non fosse bastata, l’intera difesa si dimentica dello stesso ex vissino su una traiettoria, tutt’altro che irresistibile, sempre su punizione. Complessivamente ci sarebbe stata un’altra mezz’ora buona da giocare, ma il tempo restante è stato un noiosissimo avvicinarsi al triplice fischio, senza un guizzo, senza uno spunto degno di nota, senza la minima capacità di creare un grattacapo ai toscani, i quali avevano compreso benissimo che una volta sbloccato il risultato il più era davvero fatto. Stendiamo un velo pietoso sui numeri, alcuni dei quali però debbono essere ricordati, almeno come promemoria per i protagonisti di questo scempio sportivo: un punto nelle ultime 11 partite, con 49 reti subite la Recanatese ha appaiato il Monterosi Tuscia come peggior difesa dell’intera Serie C, vittoria che latita dal 12 novembre e la straordinaria capacità di rivitalizzare avversari dati in crisi. Filippi è nel mondo del calcio da una vita e chiaramente davanti a taccuini e microfoni cos’altro poteva dichiarare? Lui è consapevole del compito arduo che lo aspetta dovendo lavorare non solo dal punto di vista tecnico (e di cose da correggere ce ne sono un’infinità) ma anche sull’aspetto motivazionale visto che il morale della truppa è vicino allo zero o comunque ai minimi storici. Questo anzi è il discorso più delicato perché la remissività, anzi l’arrendevolezza che si è vista di recente non può e non deve essere tollerata, almeno per il buon nome della società. Sinora non sono serviti a nulla le pacche sulle spalle, gli incitamenti del Patron, qualche ramanzina ed il cambio di allenatore: non sarà forse il caso, quasi come extrema ratio visto che siamo a questi livelli, di lasciare da parte la carota (spesso abusata) e ricorrere, per quello che è possibile, con maggior frequenza al bastone?

Andrea Verdolini

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